Data: 21/11/2002
Oggetto: Presidente Marziano aderisce a proteste Province aderenti Upi
  Il Presidente della Provincia Regionale di Siracusa Bruno Marziano nel sottoscrivere un documento approvato dalla Assemblea Nazionale della Unione Italiana delle Province,ha inoltre firmato un ulteriore documento inviato al Presidente Berlusconi, a proposito dei trasferimenti dello stato agli enti locali. Il documento è stato approvato dall’UPI, organismo del quale fanno parte presidente, assessori e consiglieri provinciali di tutti i partiti politici. Questo documento è stato pubblicato, a pagamento, su alcuni giornali nazionali. Questo il testo: Lettera aperta delle Province Italiane al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi Signor Presidente, ci rivolgiamo a Lei perché sono in gioco il futuro delle nostre comunità e il rispetto del principio costituzionale di autonomia degli Enti Locali, minacciati dalla finanziaria 2003. In questi anni le Province italiane hanno rispettato pienamente i vincoli di finanza pubblica e il patto dì stabilità comunemente concordati. Il disegno di legge finanziaria approvato alla Camera dei Deputati ripaga tale collaborazione rompendo lo spirito di cooperazione istituzionale che ha caratterizzato i rapporti tra il Governo e le Autonomie locali negli ultimi anni. Sono state, infatti, compiute scelte che penalizzano fortemente l'autonomia delle Province, garantita dalla Costituzione. Non solo, sono state previste disposizioni retroattive che penalizzano chi più ha rispettato il patto di stabilità interno e prendono la restituzione di soldi già spesi. Con queste disposizioni, che tagliano del 15% (per circa 1 miliardo di euro) la capacità di spesa delle Province, sarà impossibile ogni forma di programmazione. Sarà soprattutto impossibile approvare i bilanci 2003 net rispetto dei nuovi limiti del patto di stabilità. Viene, inoltre, compressa, a partire dal 2005. La capacità di investimento delle Province, con gravissime ripercussioni sullo sviluppo dei territori: - verranno meno gli interventi programmati sulle infrastrutture locali e sull'edilizia scolastica; - verranno svilite le politiche per il lavoro, la formazione, lo sviluppo e l'ambiente, vulnerando profondamente i diritti e le attese dei cittadini. Siamo al paradosso. Da un lato si riconosce l'identità e il ruolo delle Province, dall'altro si approvano norme che ne svuotano le funzioni e ne annullano l'operatività. Eppure, abbiamo espresso al Governo piena disponibilità a concordare misure alternative, rispettose dei vincoli di finanza pubblica. Eppure abbiamo mostrato nei comportamenti la piena consapevolezza delle difficoltà dei conti pubblici, facendo per intero il nostro dovere. Signor Presidente del Consiglio, avremmo voluto affrontare con Lei queste questioni, durante la nostra Assemblea nazionale di Milano, t'11 novembre scorso. Questo non è stato purtroppo possibile. Ci vediamo dunque costretti a parlarLe dalle pagine dei giornali. Per la gravita dei problemi posti e per le pesanti conseguenze che si prospettano non ritiene urgente ed opportuno un incontro? Cordialmente Roma, 20 novembre
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