Data: 02/12/2002
Oggetto: Accordo di Programma per non ripetere Termini Imerese
  Il Presidente della Provincia di Siracusa Bruno Marziano ha lanciato la proposta di riprendere lo strumento dell’Accordo di Programma fra Regione, Governo e le parti interessate, per affrontare la questione chimica della provincia di Siracusa, per evitare di arrivare, come ha detto il segretario della CGIL Pippo Zappulla, alla fase drammatica in cui è arrivata la questione “Sicil Fiat” di Termini Imerese. Stamani il consiglio provinciale straordinario sulla chimica è stato aperto dal Presidente dello stesso Consiglio Gaetano Bandiera che ha ripercorso le tappe della questione, affrontando il modo particolare la crisi dell’impianto Enichem Cloro Soda, per certi versi il simbolo di questa crisi. Un impianto, ha detto Bandiera, che perde miliardi su miliardi per i costi dell’elettricità e dello smaltimento dei rifiuti, alla cui crisi l’Enichem risponde con la chiusura mentre si attende da anni l’attuazione del Piano di Risanamento Ambientale che prevedeva già anni fa la trasformazione dell’impianto per ottenere compatibilità ambientali. Un impianto la cui chiusura provocherebbe non solo circa mille disoccupati fra diretto ed indotto ma problemi di approvvigionamento di materiali prima per vari settori e per il mercato siciliano di alcune produzioni ( dalla candeggina a prodotti per le centrali elettriche, etc). Il presidente Marziano individua nell’accordo di programma lo strumento principale per affrontare la crisi, mentre per le risorse occorre finalmente sbloccare i fondi per del Piano di Risanamento ( “ vera delusione storica per il nostro territorio “). Altro strumento finanziario potrebbe essere Agenda 2000. “Qui parte – ha detto Marziano – la grande vertenza per la chimica sulla quale ci attendiamo la unità del sistema Siracusa, in un quadro in cui l’industria non deve essere considerata alternativa ma complementare il nuovo modello di sviluppo che in questi anni abbiamo attivato”. Un riferimento alla questione di Termini Imerese è venuto dall’assessore provinciale al Bilancio Marika Cirone Di Marco che, nella qualità di componente del coordinamento donne dei Democratici di Sinistra, ha fatto un appello non solo alle donne lavoratrici ma alle mogli e alle madri dei lavori di del polo chimico per una mobilitazione “contro il declino della Sicilia” . IL dott. Eugenio Cottone, presidente dell’ordine dei Chimici siciliani ha puntato il dito, per individuare la regione della crisi, sulla disattenzione storica delle nostre industrie alla ricerca come vero motore dello sviluppo di settore. Un appello all’interno della regione l’ha fatto il presidente degli industriali Ivan Lo Bello che, nel difendere appassionatamente l’immagine del polo industriale di Siracusa ( “sul quale si fa demagogia e si butta discredito anche da parte di certa stampa nazionale”) , ha richiesto fondi a sostegno dei costi di gestione (energia elettrica e rifiuti) del Cloro Soda. Nel pronunciarsi a favore dell’accordo di Programma avanzato da Marziano Lo Bello ha affermato di “non voler essere il notaio che testimonia inerme la fine della chimica” . Al presidente degli industriali il segretario della FILCEA CGIL ha ricordato che in una recente riunione presso Assindustria il presidente dell’ENI Vittorio Mincato “ è stato applaudito dai molti presenti mentre annunciava la chiusura degli impianti." Il segretario della CGIL Zappulla nel sostenere l’accordo di programma ha ricordato che, per quanto riguarda le questioni ambientali, non è tutta colpa del mancato avvio della parte pubblica del Piano di Risanamento ma anche di alcune questioni non ancora risolte come per esempio, la bonifica dei siti industriali . Il sindacalista ha fatto appello a tutti i soggetti istituzionali e sociali del territorio per un tavolo permanente per l’attuazione dell’accordo di Programma, a cui , come ha detto il consigliere provinciale Claudio Torneo, “il governo deve inchiodare l’ENI.” Fra gli interventi Il segretario della UGL Galioto, il direttore dell’ARPA Siracusa Angelo Stoli, dei sindacalisti Emanuele Sorrentino ( UilCem) e Enzo Scatà ( segretario CISL), Stefano Munafò (segretario UIL), del presidente dell’ASI Santi Nicita, del deputato regionale On.le Roberto De Benedictis, dell' on.le Pippo Gianni e vari sindaci. Presenti deputati, sindaci, amministratori, rappresentanti di aziende ed il vice presidente degli industriali siciliani Leone La Ferla. L’assessore regionale all’industria Marina Noè, in apertura del suo intervento ha subito ringraziato il sindacato per l’impegno profuso nella ricerca di quell’accordo di programma che sarà fondamentale realizzare in tempi ragionevoli. Si dovranno accelerare – ha detto - le procedure per l’utilizzo dei 140 miliardi di lire previsti dal Piano di Risanamento Ambientale, aprendo al contempo, rispetto alla vicenda legata all’impianto di Cloro-Soda e sul futuro della chimica nella nostra provincia più in generale, un tavolo di confronto concreto con il Ministero dell’Industria e con il governo nazionale, ma dopo avere avviato e concluso un lavoro preparatorio, frutto della riflessione di tutte le componenti economiche, politiche e sociali della provincia di Siracusa, con in testa le istituzioni locali. Tutti hanno concordato sul percorso dell’accordo di programma, ed in conclusione il presidente Bandiera ed il Presidente Bruno Marziano hanno illustrato l’iter che ora sarà attuato, cioè un documento che sarà redatto dalle commissioni competenti del Consiglio Provinciale, da inviare ai deputati nazionale e regionali invitati a chiedere ai governi di Roma e Palermo l’avvio delle procedure per l’Accordo di Programma. Per l’impianto di Cloro-Soda dell’EniChem viene chiesta l’assoluta priorità fra le schede di finanziamento del Piano di Risanamento Ambientale.
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