Data: 03/12/2002
Oggetto: Ricerca su Immigrazione
  Stamani preso la sala “Costanza Bruno “ della provincia di Siracusa è stata presentata la ricerca sulla condizione delle donne immigrate nella provincia di Siracusa dal titolo “Immigrazione di genere nella provincia di Siracusa”,condotta dalle ricercatrici Maria Luisa Catalano , Chiara Morana e Concetta Saraceno. Dopo una introduzione della esperta di Pari Opportunità Agata Ruscica il presidente della Provincia Bruno Marziano ha ricordato l’attenzione della sua amministrazione al fenomeno della immigrazione “ poiché siamo tutti un po’ extracomunitari - ha detto – perché c’è sempre chi è un po’ più settentrionale di noi. Non possiamo quindi lasciare questi nostri fratelli al disagio e al disorientamento che possono avere lasciando i loro paesi di origine. Da ciò questa ricerca e le azioni da tempo intraprese dalla Provincia. E anche quest’anno per fine anno la Provincia destinerà ad una iniziativa umanitaria il costo dei gadget natalizi che, tramite un Club Service saranno destinati all’acquisto di cancelleria scolastica per i bambini dell’Afghanistan “. Alla conferenza stampa di presentazione della ricerca sono intervenute le autrici, Antonella Fucile dell’Ufficio Pari Opportunità, e Ida Carnera presidente del Soroptimists di Siracusa che il prossimo 10 dicembre terrà preso la Provincia il Soroptimists Day, giornata per i Diritti Umani. Riportiamo,qui di seguito una sintesi dei risultati della stessa ricerca Per attuare una politica di integrazione che possa avvicinare progressivamente gli stranieri ai cittadini italiani, partendo innanzitutto dal riconoscimento dell'immigrata come persona, come soggetto di diritti, bisogna presupporre interventi volti a superare le situazioni di svantaggio derivanti proprio dalla specifica condizione di straniera, quali la non conoscenza, della lingua, le diverse abitudini alimentari, sanitarie, una diversa concezione del tempo o della salute. Se si devono creare le condizioni di pari opportunità di accesso al mondo del lavoro, dell'istruzione, dell'uso dei servizi locali (case popolari, mense, servizi sanitari) bisogna anche prendere in considerazione le domande diverse provenienti dalle immigrate (mense scolastiche con menu differenziati, mediatori linguistico-culturali nei settore sanitario, nella scuola). Il questionario strutturato è stato somministrato ad un campione corrispondente al 10% della popolazione femminile immigrata residente negli undici comuni presi in considerazione, ovvero a 65 donne extracomunitarie regolarmente registrate all'ufficio anagrafe dei comuni in cui dimorano. Esso è .nato dall'esigenza di capire quali siano le occasioni che permettano un buon inserimento delle dorme straniere fornendo loro la possibilità di progettare il proprio inserimento lavorativo e sociale nel rispetto della doppia differenza, di genere e di cultura. Le donne incontrate alle quali è stato somministrato il questionario in forma anonima
Torna indietro