Data: 11/01/2006
Oggetto: VISITA A SIRACUSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CARLO AZEGLIO CIAMPI Siracusa, giovedì 12 gennaio 2006
  Sig. Presidente, E' un onore avere, dopo oltre 10 anni, il Presidente della Repubblica a Siracusa. Mi permetta, interpretando i sentimenti di tutti i cittadini di questa provincia, di dire di essere felice di avere oggi qui, a Siracusa, il Presidente CARLO AZEGLIO CIAMPI. Si, Signor Presidente, intendo sottolineare la presenza della Sua persona, di un uomo con la Sua storia, dell'uomo salito alla più alta carica dello Stato che, in un periodo della nostra storia caratterizzato dal rischio dell'annebbiamento di valori pubblici e valori privati, ha dato a questo Paese un messaggio forte sulla identità smarrita e sulla identità da ritrovare, e da coltivare. Un messaggio inequivocabile di Unità Nazionale come anche di Etica, nella politica come nella economia. Un messaggio di riscoperta dell'identità nazionale che non è in contrasto con la vocazione europeista del nostro Paese che fa parte del nucleo storico dei fondatori della nuova Europa. Un processo che ha visto Lei, Signor Presidente essere autorevole protagonista e continuatore dell'opera di antesignani dell'europeismo come Altiero Spinelli . Ed abbiamo avuto modo di apprezzare le Sue posizioni sull'Europa che non si fondano solo sugli aspetti economicisti e monetaristi ma su valori ideali e storici che portano alla costruzione dell'Europa dei cittadini . Ci piace molto, Signor Presidente , il suo approccio sia sui temi dell'informazione che su quelli delle riforme istituzionali. Apprezziamo come Lei mette al centro della Sua azione l'equilibrio dei poteri e la ricerca di un più avanzato equilibrio fra ceti sociali. Il Suo settennato ha rimarcato i principi sanciti nella Costituzione, valorizzando e difendendo quelli che Lei e la stragrande maggioranza del popolo italiano ritiene debbano essere indelebili. Apprezziamo il Suo lungo messaggio di questi quasi sette anni, condivisibile e condiviso da laici e cattolici, da culture ed etnie diverse, da pensieri politici diversi. Sig. Presidente, quando il Suo predecessore venne qui, oltre dieci anni fa, trovò una provincia, a forte vocazione industriale, ma con una industria che soffriva già da qualche tempo dei morsi della crisi petrolifera e della chimica. Oggi questa provincia, dopo avere subito, specie in termini di occupazione e di reddito, un forte ridimensionamento dell'apparato industriale, cerca nuovi equilibri, attraverso prospettive condivise dalle popolazioni e dalle istituzioni, oltre che dalle forze sociali. E' di questi giorni la firma di un Accordo di Programma sulla Chimica, condiviso dalle istituzioni locali e dalle forze sociali, con il quale l'industria locale vuole sperimentare un nuovo assetto attraverso investimenti specie nel settore energetico e di chimica ecosostenibile, alla ricerca di un equilibrio fra sviluppo e difesa dell'ambiente e delle risorse naturali. L'industria sarà interessata da un processo di ammodernamento che dovrà garantire uno sviluppo duraturo ed autopropulsivo del sistema produttivo locale, nella salvaguardia del territorio che dovrà essere in parte bonificato, e verso nuove attività produttive . Mentre alle istituzioni a agli attori locali spetterà il compito attraverso l'utilizzo delle risorse nazionali e comunitarie di realizzare un grande piano di marketing territoriale che valorizzi il nuovo modello di sviluppo locale. Un nuovo sviluppo industriale che non sia, dunque, in contraddizione con lo sviluppo del turismo. Un turismo non ancora affrancato dalle carenze infrastrutturali , sul quale puntiamo, anche attraverso la valorizzazione dei gioielli buoni di famiglia, cioè i beni culturali, presenti nella nostra provincia in una straordinaria concentrazione . Il percorso che ha portato alla dichiarazione di patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO di ben quattro siti della nostra provincia è la cartina di Tornasole di questo nuovo processo. Ma di ciò ha già parlato il Sindaco di Siracusa. Abbiamo lavorato e lavoriamo anche per una agricoltura che finalmente sta conquistando il mercato con i prodotti di qualità frutto della nostra buona terra e dell'intelligenza dei nostri operatori , anche se ancora oggi soffre di fenomeni di crisi strutturale in particolare nel settore agrumicolo dove ad una straordinaria qualità dei prodotti non corrispondono identiche situazioni di mercato. Anche sul versante della criminalità, certamente non assente, in questa provincia più di ogni altra d'Italia sono in atto esperienze che dicono molto della voglia di riscatto della nostra terra. Cito solo la realtà dell' associazionismo antiracket, forse molto più diffuso di altre parti del Sud . Su questo versante , della lotta alla criminalità, ci aspettiamo che seppure in un quadro di innegabili successi nell'ultimo decennio lo Stato non abbassi la guardia ed anzi mantenga alta la sua attenzione attraverso il potenziamento di uomini e soprattutto di mezzi e strumenti moderni di contrasto alla criminalità organizzata. Mi sono sforzato di rappresentare la situazione per gli aspetti più positivi possibili, Signor Presidente. Ma io ho un timore, e come me gli amministratori di questa Sicilia , del Sud direi. E cioè che ormai non solo si intravede ma si consolida il rischio di un Paese a più velocità, in cui gli enti locali e i loro amministratori rischiano di poter fare sempre meno, non portando a compimento strade avviate e percorsi condivisi. In sede di annuale incontro con Lei da parte della Unione delle Province Italiane abbiamo avuto modo di rimarcare le difficoltà finanziarie degli enti locali che con i loro territori, al di là di proclami sulla devoluzione, rischiano di essere sempre più marginali, mi riferisco in particolare al Sud e alla Sicilia, rispetto ad altre aree del Paese. Nel nostro territorio, nella nostra Regione, sono necessari grandi progetti per le infrastrutture, come la rete stradale, specie quella minore, l'edilizia scolastica, il risanamento ambientale, infrastrutture portuali. Quegli strumenti cioè che ci potranno far trovare pronti a svolgere il ruolo che ci spetta nella futura Area Euromediterranea di Libero Scambio che ci attende a partire dal 2010 . Infrastrutture ed opere che rappresenterebbero una grande opportunità per affrontare il problema storico della nostra terra, il lavoro e l'occupazione, che tanta angoscia provoca in tutte le famiglie siciliane. Non c'è famiglia di siciliano che non soffra del dramma della mancanza di lavoro e che non sia toccata dalla piaga della disoccupazione e di quella giovanile in particolare. Solo una nuova straordinaria attenzione verso la Sicilia e il mezzogiorno potrà dare risposta a questi bisogni ed evitare un nuovo depauperamento dei nostri territori ed una nuova fuga di intelligenze e di cervelli. Siamo certi che possiamo contare su di Lei, Sig. Presidente, per una azione di sensibilizzazione dei Governi su questi temi. La ringrazio ancora, a nome di tutti i cittadini di questa Provincia, per essere stato e per essere ( come, sono certo, sarà ancora) un punto di riferimento per il nostro Paese, ed in particolare per le sue giovani generazioni. Grazie Signor Presidente. Siracusa, 12 gennaio 2006 Bruno Marziano PRESIDENTE PROVINCIA REGIONALE DI SIRACUSA
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