Data: 04/02/2006
Oggetto: Nota della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, sezione di Siracusa
  La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Siracusa è da sempre schierata con tutte le proprie risorse con l'obiettivo di ampliare la cultura della prevenzione, in particolar modo in campo senologico. Ormai nota a tutti è la pervicacia con cui è portata avanti ogni attività mirante sensibilizzare ogni donna sull'importanza della prevenzione e sulla diagnosi precoce del tumore della mammella. Quello della mammella è, infatti, in tutto il mondo occidentale, il primo tumore femminile per numero di casi e la sua incidenza è in costante aumento, tanto da essere considerato quasi una vera e propria malattia sociale. La situazione Italiana vede il tumore del seno come il più frequente tumore femminile e, tuttora, la principale causa di morte tra le donne al di sopra dei 40 anni. Un "big killer" che, nel nostro Paese, fa registrare ogni anno circa 11.000 decessi e 33.000 nuovi casi. Riferendo dati epidemiologici noti, il dott. Claudio Castobello, patologo e presidente della sezione provinciale di Siracusa della LILT, afferma che "...nel nostro Paese l'incidenza del carcinoma della mammella e' pari a 48 casi per 100.000 abitanti e questo significa che in Italia, ogni ora, si ammalano 4 donne di cancro alla mammella. Si tratta di una malattia la cui incidenza è in continuo aumento anche da noi, a fronte però - negli ultimi 10 anni - di un regresso, sia pure lento ma continuo e progressivo, della mortalità, imputabile certamente ad una diagnostica più sofisticata, puntuale ed attenta, a terapie sempre più innovative, a programmi strategici di prevenzione e ad una maggiore sensibilizzazione e coinvolgimento della donna. L'80% delle donne che si confrontano oggi con il tumore del seno, infatti, riesce a guarire completamente. Una percentuale che aumenta significativamente, superando i! 90%, nei casi diagnosticati in fase precoce. Ed è proprio grazie alla diagnosi precoce (prevenzione secondaria) che, oggi, possiamo assicurare prognosi sempre più favorevoli alle pazienti, ed una migliore qualità di vita". Anche per il tumore al seno, nel nostro Paese si registra una diversa distribuzione geografica che privilegia il Mezzogiorno. "... Possiamo affermare - continua il Dott. Castobello - che le probabilità di ammalarsi di tumore al seno di una donna che vive in Sicilia siano minori del 40% rispetto ad una donna che abita in una regione del Nord; purtroppo tale vantaggio al meridione vede il trend della mortalità per tumore invertito rispetto alle regioni del nord; più semplicemente ci si ammala di meno e si muore di più. Il tumore del seno appare, comunque, correlato anche all'età. Raro sotto i 30 anni, il carcinoma della mammella diviene, invece, sempre più frequente con il passare del tempo, raggiungendo i valori più alti nel periodo post-menopausale; circa l'80% dei casi di cancro ai seno si verifica, infatti, nelle donne sopra i 50 anni ma la serenità va conquistata a partire dalle giovani età. Ecco perché la prevenzione primaria e secondaria deve iniziare precocemente tra le giovani donne". Il primo passo verso la corretta prevenzione del tumore al seno è l'autopalpazione. "In qualità di Presidente della LILI e di patologo - precisa il dott. Castobello - ritengo che l'autoesame del seno, permetta alla ragazza dì conoscere la struttura della ghiandola mammaria e, quindi, dì individuare tempestivamente eventuali noduli o alterazioni rispetto al mese o ai mesi precedenti. Questa tecnica educativa è auspicabile che venga praticata fin dai 16-18 anni, ovvero dagli ultimi due anni della scuola media-superiore.'In questo modo, le ragazze impareranno subito a conoscere il proprio seno, acquisendo la buona abitudine alla prevenzione. Dai 25 anni in poi, invece, è importante sottoporsi a controlli chimici ed ad esami medico-diagnostici specifici, diversificati a secondo dell'età, quali la visita senologica, l'ecografia mammaria e la mammografia". La diagnosi precoce rappresenta un'evoluzione culturale, un impegno operativo, un gesto abituale per ogni donna. E solo se portata avanti con regolarità fin dall'inizio, infatti, risulterà sempre più efficace e vincente. Ed è proprio grazie alla metodica radiologica mammografica che si segnano i maggiori successi, ed è proprio per questo motivo che la Sezione Provinciale di Siracusa della LILT, presieduta dal dott. Claudio Castobello, si è tenacemente battuta per riattivare il mammografo, di cui era stata dotata grazie al contributo di "30 ORE PER LA VITA", e che da qualche tempo giaceva inutilizzato per mancanza dei fondi economici destinati allo screening mammografico. Oggi, grazie al sodalizio sanitario, sempre più stretto e proficuo, con l'Azienda Ospedaliera Umberto I di Siracusa, nella nostra provincia si torna a parlare di prevenzione oncologica ed in particolar modo di prevenzione senologica. Infatti,grazie al sostegno della suddetta Azienda che ospita gratuitamente gli Ambulatori ed il Centro di Prevenzione della LILT , ma anche grazie al contributo economico di molti cittadini, di numerosissimi studenti e docenti appartenenti ad alcuni Istituti scolastici della nostra provincia ( Liceo O.M. Corbino, Liceo L. Einaudi, Ist. Tee. Comm. Insolera, Ist. Comprensivo A. Volta - Floridia, Liceo L. da Vinci - Floridia) in relazione al Progetto "Bambini adottate una mamma", insieme al contributo concesso dalla Provincia Regionale di Siracusa, la LILT oggi riapre il programma di prevenzione mammografia, a cui potranno gratuitamente accedere le donne della nostra provincia che ne faranno richiesta. La LILT e' grata a quanti hanno reso possibile tale vittoria dei molti sulla indifferenza dei pochi.
Torna indietro
Foto