Data: 14/02/2006
Oggetto: Prima riunione per i Distretti Produttivi
  Si chiameranno "Distretto dell'ITC", " Distretto della pesca", "Distretto della cantieristica e delle forniture militari", "Distretto della Plastica". Sono questi i primi distretti individuati stamani nel corso della riunione convocata al Presidente Bruno Marziano con la partecipazione di tutte le categorie produttive e delle istituzioni locali. Una riunione che ha lanciato l'iter per la costituzione dei Distretti previsti dalla legge regionale n.28 del 2004 che con finanziamenti europei incentiva la collaborazione fra imprese di filiere omogenee seppur articolate. Imprese che potranno appartenere anche a territori diversi ma collegati alla filiera produttiva . Alla riunione, con Marziano, i sindacati e i rappresentanti dei comuni e della associazioni imprenditoriali di industria, artigianato, commercio ed agricoltura, il presidente della Camera di Commercio Ivan Lo Bello, il vice presidente della provincia Nello Lentini, il dirigente dell'assessorato alla Cooperazione Avv. Fausto Spagna e il responsabile del settore "distretti" Dott. Tornambene. La Camera di Commercio viene individuata dalla stessa legge quale supporto tecnico per le aziende che intendono aderire ai distretti. La norma dice che le aziende che si dovranno associare sono almeno 50 e dovranno appartenere ad una filiera sia in termini di produzione che di servizi correlati. Sia Marziano che Lo Bello e gli altri intervenuti hanno sottolineato la opportunità rappresentata dai Distretti che potrebbero far superare il gup delle dimensioni del piccole imprese. Il sindacato, per bocca di Pippo Zappula della CGIL, ha sottolineato l'esigenza di collegare il distretto della Plastica all'accordo per la chimica, mentre per Assindustria l'avvocato Vittorio Pianese ha ricordato che la sua organizzazione ha già avviato le procedure per la costituzione di due distretti ( Plastica e Cantieristica e forniture militari ). Tutti hanno convenuto do chieder alla regione di far slittare di qualche mese i termini per la costituzione dei Distretti e per i bandi per i finanziamenti. Un rinvio che viene richiesto, per i termini d i avvio delle procedure, a dopo le elezioni politiche del 9 e 10. Sintesi commentata della Legge Regionale n. 28 /2004 Che cos'è un Distretto Produttivo? Il Distretto Produttivo è un insieme di imprese fra loro integrate da un ' sistema di relazioni produttive, tecnologiche o di servizio, che anziché andare ognuna per la propria strada in modo individuale, decidono di collaborare per favorire il proprio sviluppo. Come si fa a costituire un Distretto? Per costituire il Distretto ci vogliono almeno 50 imprese e 150 addetti, che le aziende facciano parte di una filiera (cioè di un settore) produttiva verticale o orizzontale, anche con dislocazioni all'estero. Le imprese del distretto sottoscrivono un "patto", cioè un documento che riassume le loro idee per migliorare la qualità e favorire la crescita del distretto. Gli aderenti ai patto nomineranno il proprio rappresentante, che coordinerà le attività del distretto. Chi approva tutto ciò? Il Distretto deve essere ufficialmente riconosciuto dall'Assessorato Regionale alla Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca. Resta in vigore 3 anni per i finanziamenti regionali, anche se lo scopo è che esso "viva" oltre il triennio finanziato. Come si ottengono i finanziamenti? Successivamente all'approvazione del patto, verranno emessi dall' Assessorato appositi bandi per il finanziamento dei progetti presentati dalle aziende (almeno un terzo) aderenti ai singoli distretti. Questi progetti non sono altro che l'attuazione pratica di quanto inserito nel Patto, ossia iniziative concrete per lo sviluppo del distretto. Nei Bandi saranno indicati inoltre gli importi di spesa minimi e massimi ammissibili sui quali saranno erogati i contributi regionali (fino al 40% del totale dei costi ammissibili). Chi può presentare i progetti per lo sviluppo del Distretto Produttivo? I progetti possono essere presentati dalle aziende (costituendo, ad esempio, un'Associazione Temporanea di Imprese sottoscritta da almeno 1/3 delle ditte aderenti al distretto), dagli enti pubblici, da associazioni, da consorzi, etc. In dettaglio essi possono,ad esempio, riguardare: - Creazioni di osservatori , banche dati e centri studi di distretto ; - Progetti di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico; - Creazione di marchi di distretto; - Creazione di portali di distretto; - Partecipazioni a manifestazioni fieristiche in Italia ed all'estero; - Allestimento di strutture promozionali permanenti all'estero; - Creazione di laboratori tecnici e centri di prova: - Realizzazione di software gestionali mirati; - Attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo realizzate o commissionate da una pluralità di imprese aggregate; - Bonifica ed utilizzo di siti industriali dimessi o in via di dismissione; - Promozione e potenziamento di strumenti d'integrazione delle politiche formative e del lavoro; - Promozione commerciale di prodotti innovativi; - Realizzazione di opere ed infrastrutture strettamente funzionali e connesse al potenziamento miglioramento" e risanamento del territorio e delle aree produttive incluse nel sistema produttivo locale. Perché conviene aderire al Distretto Produttivo? Per affrontare i problemi attuali (qualità, mercato globale, sostituibilità degli imprenditori, credito, ricerca ed innovazione, delocalizzazione, formazione, etc.) c'è bisogno di "fare squadra" tra imprese, attraverso l'aiuto anche delle Associazioni di categoria,degli enti locali e di quanti già collaborano attivamente con le aziende. Il contenuto di questa iniziativa premia proprio chi riesce, attraverso un piano di sviluppo, a creare un sistema di imprese che rafforzi il proprio territorio.
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