Data: 31/03/2006
Oggetto: PRESENTATO IL VOLUME "IL TERRITORIO DISEGNATO"
  Stamani il presidente della provincia di Siracusa Bruno Marziano hanno presentato stamani il catalogo "Il territorio Disegnato " di Lavinia Gazzè, nota ricercatrice culturale che ha effettuato uno studio sulla antica cartografia del territorio siciliana in gran parte inedita e conservata preso l'Archivio Storico di Siracusa. Il catalogo contiene immagini e testi che da domani sera faranno parte di una specifica mostra presso la sede del Palazzo del Governo di via Roma. Qui di seguito il testo dell'intervento del Presidente Bruno Marziano. Secondo i geografi moderni, il paesaggio è una struttura vivente che attraverso fasi alterne - che Aldo Sestini chiamava progressive e regressive - mantiene in vita elementi antichissimi, trasfigurandoli e adattandoli per la fruizione delle generazione che sul territorio si susseguono. La mostra" II territorio disegnato" nasce da un lavoro di ricerca svolto presso l'Archivio dì stato di Siracusa che si è rivelato particolarmente proficuo. Perché se ci ha svelato quante testimonianze, ancora inedite, custodiscano gli Archivi Siciliani, allo stesso tempo ci offre le immagini del nostro territorio così come è stato rappresentato ed interpretato negli ultimi tre secoli. La sequenza di disegni e mappe esposte ci restituiscono, infatti, la visione del paesaggio disegnato da famosi architetti come Rosario Gagliardi, da agrimensori o semplicemente tracciato da mani sconosciute. Il fine per il quale queste carte sono state realizzate può essere stato differente, tuttavia oggi, sono diventate testimonianze - quasi fotogrammi- del difficile e complesso processo di formazione del nostro territorio. Le tracce di alcuni passaggi che hanno concorso a formare il paesaggio che oggi conosciamo si leggono attraverso queste carte: le differenti cotture agricole, le aree destinate alla pastorizia; le masserie sparse nelle campagne e i centri i urbani. Sotto questo aspetto la documentazione cartografica può fornire elementi utili per ricostruire il territorio e la sua storia, sia nel suo complesso che per ciascuna area. Indicazioni non soltanto relative a nomi dei proprietari, limiti di estensione delle aree rappresentate, reti viarie, coltivazioni o le strutture produttive, ma anche indicazioni preziose quali la presenza di acqua, con la rappresentazione di fiumi, fonti od altro, vero fulcro attorno al quale spesso si realizzavano le mappe. Un ulteriore elemento d'interesse riguarda le piante delle bonifiche, i progetti per i lavori sui porti, la costruzione di ponti, strade, reti ferroviarie. Inoltre non solo la storia del territorio o la storia agraria possono trarre interesse da queste: anche la storia della città può ricavare dati utili attraverso lo studio delle antiche mappe catastali che permettono di leggere le tipologie edilizie e la morfologia urbana come ad esempio, Floridia nel 1875. La documentazione cartografica va dunque interpretata come strumento di analisi delle molteplici stratificazioni subite da ciascun territorio della provincia: uno strumento adeguato anche a fornire -attraverso una rappresentazione diacronica di territorio e . paesaggio - elementi dì continuità culturale e dì persistenza che, sebbene modificati, esistono ancora e forniscono elementi per identificare nuove possibilità di sviluppo. Indicazioni, queste, rivolte non solo a storici o studiosi specializzati in determinati ambiti di ricerca, che diventano patrimonio culturale e fonte, ormai imprescindibile, per chi voglia fare una politica di pianificazione e studio del territorio con consapevolezza.
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