Data: 12/06/2006
Oggetto: PIANO TERRITORIALE "IL PANTANO LONGARINI NON PUO' ESSERE RISERVA NATURALE"
  La Provincia di Siracusa si accinge alla redazione del Piano Territoriale di coordinamento , adempimento obbligatorio ai sensi dell' legge regionale numero 9 del 1986. La formazione di un piano territoriale costituisce un momento fondamentale nella vita dell'Ente in cui amministratori e cittadini sono chiamati a riflettere sulle dinamiche e sul significato delle trasformazioni passate e sulle diverse prospettive che esse prefigurano per gli anni avvenire. Tale occasione si riempie di forti significati nella provincia di Siracusa dove è in corso la ricostruire del tessuto connettivo imperniato sul rapporto uomo-territorio, come l' agricoltura di qualità, il turismo, l'artigianato, l'ecoturismo). Nell'ambito di questo lavoro, che l'assessore alla Pianificazione Territoriale Paolo Uccello sta svolgendo per il piano , l'amministratore ha inviato una nota all'Assessorato regionale Territorio ed Ambiente segnalando il fatto che esiste una grossa anomalia nella istituenda Riserva Naturale Orientata "Pantani della Sicilia Sud Orientale". "L'appezzamento di terreno in oggetto - scrive Uccello - si trova nel territorio di Pachino nella zona denominata "Pantano Longarini", di proprietà Spatola, esteso 120 ettari di cui cento ettari bonificati come Azienda Agricola Ittica dagli stessi proprietari negli anni 1962/1970. Dette opere risultano regolarmente censite presso Ufficio Tecnico .Erariale di Siracusa e risultano integralmente censite nell'ultimo rilievo topografico dell'Istituto Geografico Militare del 1967. Per effetto della realizzazione di canali larghi 30 metri con profondità di 3-4 metri collegati al mare e destinati all'allevamento di pesce, il pantano ha perso la sua naturale caratteristica collegati al Mediterraneo e destinati all'allevamento di pesce, il pantano ha perso la sua naturale caratteristica. Il Comune di Pachino nel tempo ha sempre inviato alla regione Siciliana cartografie errate,dove non venivano mai segnalate le opere di bonifica. L'assessore provinciale chiede quindi all' assessorato regionale di fare al più presto chiarezza sulla vicenda onde evitare ricorsi e lungaggini burocratiche, ma soprattutto dare risposte certe ai proprietari che si sentono traditi dalle Istituzioni.
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