Data: 04/08/2006
Oggetto: RISULTATI POSITIVI PER LE PRESENZE TURISTICHE NELLA PROVINCIA DI SIRACUSA NEL PRIMO SEMESTRE DEL 2006.
  "I dati sugli arrivi e sulle presenze turistiche nella provincia di Siracusa per il primo semestre 2006 (Gennaio - Giugno) mostrano una situazione di positività complessiva con una sostanziale crescita del settore sia per l'aumento degli arrivi sia per la crescita delle presenze medie nelle strutture di ospitalità." E' quanto dichiara l'assessore al Turismo della Provincia regionale di Siracusa Domenjco Cacopardo ha analizzato i dati statistici dell'AAPIT. Il comparto , in particolare, registra nel periodo gennaio - giugno 2006 (rispetto allo stesso periodo 2005) un incremento dell'11,25% di arrivi e del 16,54% di presenze. Nello specifico l'arrivo di italiani fa registrare un più 10,59%; l'arrivo di stranieri un più 12,50%. Le presenze di italiani crescono di un più 15,52%; le presenze di stranieri di un più 18,53%. Un dato particolarmente interessante riguarda l'incremento di arrivi di stranieri nel mese di giugno 06 che ha fatto registrare un più 22,85%. Gli arrivi più consistenti, per quanto riguarda i gruppi stranieri, sono quelli di francesi ( più 25,51%); inglesi (più 27,37); spagnoli (più 11,32%); statunitensi (più 32,93%). E' utile tener presente che al mese di giugno la provincia di Siracusa registra la presenza di 353 strutture ricettive (102 esercizi alberghieri, 251 esercizi extralberghieri), per un totale di 13.903 posti letto. "Questi dati positivi - afferma Domenico Cacopardo, Presidente dell'APT di Siracusa e Assessore provinciale al turismo - che si aggiungono alla positività registrata anche nell'anno 2005 rispetto al 2004, ci indicano che siamo in presenza di un confortante "exploit" del nostro mercato dell'ospitalità, a riprova dell'"appeal" che il territorio siracusano riesce ad esprimere. Tuttavia non bisogna perdere di vista le"criticità strutturali" della "marca Siracusa" che servono a valutare in modo prospettico i dati statistici e a motivare una linea strategica di azioni per incentivare una crescita che diventi costante e strutturale. Va premesso, intanto, che il mercato ricettivo del siracusano ha registrato in questi ultimi anni un forte aumento di nuovi esercizi e posti letto. Questo, che denota una positiva volontà di investire nel settore serve in parte a spiegare, anche se non esistono nel turismo automatismi di tipo in-put/out-put, il risultato brillante, tenendo anche presente che il tasso di utilizzo dei posti letto non è cresciuto in proporzione. In aggiunta a ciò, i fattori di avanzamento possono cercarsi, oltre che nel recupero di attrattività per la clientela straniera, nell'allargamento, per alcuni nuovi investimenti, dell'offerta di balneare integrato e nell'accentuarsi del fenomeno dell'offerta paralberghiera (B&B, case vacanze e agriturismo).Rimane comunque fondamentale la valutazione della "cifra" strategica del nostro turismo come turismo culturale, con le nicchie collaterali emergenti di offerta sinergica del territorio (dal segmento naturalistico all'enogastronomico). Il recente riconoscimento dell'UNESCO che fa concentrare su Siracusa, combinazione unica, ben quattro destinazioni del viaggio culturale (Noto, Palazzolo, Pantalica e Ortigia), a parte le considerazioni sul valore oggettivo di questi elenchi, in ogni caso, ragguardevoli in termini di "marketing" della comunicazione, rappresenta un formidabile "start-up" ma non una certificazione di qualità, acquisita una volta per tutte. E', in altre parole, un felice avvio di un processo di "destination marketing" della "marca siracusa", che ha bisogno di essere sostenuto, a partire da ora, da una strategia di difesa, appunto, dell'integrità territoriale (con logiche di preservazione e fruibilità sostenibile di tutto il patrimonio esistente, compresi i siti cosiddetti minori, i beni immateriali, le tradizioni ), dall'adeguamento dei servizi di utilità collettiva che denotano la "qualità della vita" di centri urbani e di comprensorio, dall'adeguamento dei servizi di ospitalità (del ricettivo e dell'indotto turistico), con la connotazione: buon prezzo per una qualità di standard medio-alto, dalla partecipazione ai progetti di marketing e di comunicazione efficace, locale e remota, dalle facilitazioni di accesso, con l'uso dei mezzi veloci per raggiungere la destinazione. Solo partecipando attivamente a questa strategia, sia pure con una logica gradualistica, sarà possibile non solo mantenere il risultato appena raggiunto ma anche garantire l'intangibilità di un patrimonio singolare in tutti i suoi aspetti, l'equilibrio costante cittadini residenti-cittadini ospiti e territorio, in un'ottica di turismo sostenibile e responsabile, che possa ricollocare i flussi turistici dall'estivo a tutto l'anno e, in definitiva, l'ottimale utilizzo del parco ricettivo alberghiero ed extra. Si potrebbe, infine, in questo contesto cercare di disciplinare il fenomeno, in espansione del "turismo invisibile" o "sommerso", che non entra nelle statistiche perché si avvale di ricettività non registrata, ma che contribuisce per il volume raggiunto (si stima, nel mezzogiorno, arrivare a più del doppio del movimento ufficiale), e per il carattere intensivo (nei soli mesi estivi) ad alterare percentualmente i parametri dell'ospitalità sostenibile.
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