Data: 20/05/2010
Oggetto: Il Consiglio provinciale approva la transazione con l’Università di Catania
  Con i voti della maggioranza (hanno votato contro cinque esponenti dell’opposizione: Corrado Amato, Carmelo Spataro, Raimondo Imbro, Alessandro Acquaviva e Liddo Schiavo), il Consiglio provinciale ha approvato ieri sera l’accordo, con transazione, raggiunto con l’Università di Catania. Per il presidente Michele Mangiafico “ il Consiglio Provinciale ha espresso in tempi rapidi la propria posizione sulla nuova proposta di intesa con l’Università di Catania, che di fatto definisce le modalità di uscita da questo rapporto. Adesso, con il coinvolgimento di tutti, e facendo tesoro anche del contributo che potrà offrire il Consorzio Archimede , bisogna lavorare con altrettanta celerità al quarto polo pubblico della Sicilia” L’accordo, in attesa della costituzione del cosiddetto quarto polo universitario, prevede un piano di rientro, in quattro anni, delle somme dovute all’Ateneo catanese: in totale 10.268.268,60 euro; due milioni e mezzo saranno restituiti quest’anno, stessa cifra nel 2011 e nel 2012. Nel 2013 la cifra sarà di 2.768.268,60 euro. La nuova convenzione prevede l’attivazione della facoltà di Architettura e la certezza che gli studenti potranno continuare a frequentare i corsi dismessi e trasferiti a Catania fino al raggiungimento della laurea. Inoltre, grazie a un emendamento che aveva avuto parere favorevole in Commissione, emendamento che è stato approvato ieri sera in Consiglio (non sono invece passati gli otto presentati dall’opposizione) torna ad avere un ruolo centrale il Consorzio universitario “Archimede”. “Questo accordo - ha detto il presidente della Provincia, on. Nicola Bono - è il migliore possibile tenuto conto delle condizioni di partenza. Non si tratta di un nuovo accordo, ma di un atto che chiude il rapporto con Catania in via definitiva, un accordo che garantisce continuità al corso di Architettura. “Per quanto riguarda il quarto polo, c’è grande una convergenza generale con tutti gli accordi sottoscritti e il Consorzio costituito. Ribadisco che nel confronto con l’Università di Catania Comune e Provincia hanno fatto tutto il possibile ma di fronte c’era un Ateneo che aveva deciso di chiudere tutti i corsi periferici. E a proposito di quarto polo, va detto che Siracusa si differenzia dalle altre realtà: nella nostra città esiste una facoltà dell’Università di Catania con 50 docenti strutturati, pagati dallo Stato. E ciò rappresenta un autentico tesoretto nell’ambito della costituzione del quarto polo. “Noi – ha proseguito il presidente Bono – abbiamo garantito la continuità, nel frattempo si dovrà pensare al quarto polo che si dovrebbe costituire entro un anno e mezzo, due al massimo. Noi adesso diventiamo i padroni del nostro destino. “E’ stato fondamentale – ha detto ancora il capo dell’Ente di via Roma – aver mantenuto un rapporto di collaborazione con l’Università di Catania, perché per il quarto polo occorre occorre una conferenza regionale dei rettori e quindi abbiamo bisogno di stipulare accordi con Catania. Il quarto polo, insomma, ha bisogno del sostegno di tutte le Università siciliane”. Esaurito l’intervento del presidente della Provincia, si è sviluppato il dibattito. Rosario Di Lorenzo, presidente della Commissione che ha espresso parere favorevole per quanto riguarda il nuovo accordo, ha parlato di grande serietà manifestata da tutti i consiglieri provinciali e ha definito l’intesa un buon risultato che permette di guardare con ottimismo alla costituzione del quarto polo. “E’ l’ultimo atto di un film già visto – ha spiegato il consigliere di opposizione Carmelo Spataro (PD) -. Ci auguravamo che il futuro dell’Università a Siracusa passasse attraverso un confronto della politica e non attraverso un confronto-scontro all’interno della maggioranza. Avevamo una chiara realtà universitaria a Siracusa, ora invece ci ritroveremo con una realtà universitaria con 500 studenti. Questa è una Caporetto. Spataro, dopo aver criticato il nuovo accordo con Catania, ha parlato anche di confusione assoluta per quanto riguarda il quarto polo. “Questa componente politica – ha puntualizzato il consigliere PdL Gaetano Amenta – ha sempre avuto le idee chiare per quanto riguarda la vicenda universitaria. Adesso, a tempo determinato, abbiamo la responsabilità di costruire qualcosa. E quando sarà il momento di discutere di quarto polo, chiederemo che la sede centrale sia Siracusa”. Alcune osservazioni da parte di Liddo Schiavo (PD), consigliere d’opposizione: “Questa non è una nuova convenzione, ma un atto di transazione. E del quarto polo non si parla in termini giuridici”. Schiavo ha puntato il dito anche sul costo dell’operazione. Ha proposto, infine, che del Consorzio si torni a parlare in terza commissione. Nicky Paci, Udc, ha espresso soddisfazione per l’accordo siglato dal presidente Bono con l’Università di Catania. Il consigliere Giuseppe Bastante, soprattutto per via della crisi economica, si è detto contrario al ruolo centrale riconquistato dal Consorzio “Archimede”. “Si tratta – ha concluso – di 650.000 euro l’anno che togliamo ai cittadini”. Prima della vicenda Università, il Consiglio provinciale ha trattato l’attività ispettiva. E’ stato soprattutto il consigliere Carmelo Spataro che ha presentato una serie di interrogazioni, sulla viabilità provinciale (ha sostenuto in particolare che nessun atto è stato eseguito dall’Amministrazione per riaprire la Sortino-Carlentini, chiusa dal dicembre 2008 per la caduta di un masso), sulla nomine Iacp, sull’emergenza idrica nella carceri di Brucoli e Noto (con interventi della Sai 8 tendenti ad alleggerire le criticità). Spataro, su questi argomenti, ha ricevuto, non in aula, delle risposte scritte. Sulla situazione del personale, invece (interrogazione presentata sempre da Spataro),l’Amministrazione si è riservata di rispondere. Altra interrogazione quella presentata dal consigliere Alessandro Acquaviva sul progetto di co-finanziamento del corso di formazione Irem. Il consigliere Acquaviva, nella sua interrogazione, parla di ipotesi di sfruttamento di giovani disoccupati formati con finanziamenti pubblici. Il presidente Bono ha risposto che “l’intervento della Provincia regionale era proteso al sostegno della formazione in settori con sbocco occupazionale, e dunque, sostenere la formazione di giovani disoccupati della nostra provincia a qualificarsi, con l’assistenza formativa consolidata del Ciapi, verso professioni che il mercato del lavoro richiede”. Il Consiglio provinciale si era aperto con un minuto di silenzio proposto dal presidente Michele Mangiafico per i due militari italiani uccisi in Afghanistan e per la scomparsa di Edoardo Sanguineti. Il Consiglio è stato poi rinviato a mercoledì prossimo alle ore 19.
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