Data: 18/06/2010
Oggetto: GLI ASSESSORI DI PIETRO E LATINO SULLA ADESIONE DI ROSOLINI E PACHINO AL DISTRETTO TURISTICO DI RAGUSA
  Rammarico e stupore. Sono questi i termini di commento che gli assessori provinciali Silvio Di Pietro ( Pubblica Istruzione) e Franco Latino (Agricoltura) , hanno espresso sulla decisione dei sindaci dei comuni di Rosolini e Pachino di aderire al distretto turistico di Ragusa e non a quello di Siracusa. Mentre il comune di Portopalo è stato costretto ad aderire al distretto ragusano, poiché per farlo su Siracusa avrebbe dovuto aderire con un comune limitrofo. I due componenti della giunta Bono esprimono “tutto il loro disappunto sulla scelta fatta dai due primi cittadini”, poiché ritengono tale scelta “una forma di autoesclusione che di fatto danneggerà senza ombra di dubbio i cittadini dei due territori amministrati.” “ Va considerato, inoltre – dicono - che le politiche sul turismo programmate ed avviate dal presidente Bono, fino adesso hanno dato ottimi risultati. Non va dimenticato che per la prima volta nella storia l'ente di via Malta ha partecipato alla Bit di Berlino, promuovendo il territorio in un contesto che certamente porterà importanti risultati.” “ Spero che la scelta del Sindaco di Rosolini – ha detto Di Pietro – non sia determinata da una forma di vendetta per la esclusione dalla Giunta Provinciale di Tino Di Rosolini, suo principale sostenitore. Sarebbe un esempio di scarsa capacità politica che va solo nella direzione di indebolire i cittadini del suo comune”. “ Sono davvero dispiaciuto – aggiunge Franco Latino – poiché adesso i territori di Rosolini e Pachino rischiano di rimanere isolati in un distretto turistico che innegabilmente guarderà con attenzione ad altre realtà che non sono quelle del territorio di pertinenza. La presenza mia e del collega Di Pietro, è invece una garanzia per i due comuni della zona sud, poiché entrambi espressione di quel territorio”. I due assessori provinciali, concludono rappresentando una preoccupazione: “non vorremmo che la scelta dei comuni di Rosolini e Pachino sia l'avvio di una politica di autoesclusione da tutte le iniziative della Provincia, poiché a pagarne il prezzo sarebbero solo i cittadini”.
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