Data: 12/10/2010
Oggetto: Discarica a cielo aperto con amianto tra traversa la pizzuta e via monti a Siracusa, Mangiafico chiede tempi celeri per la bonifica
  Questa mattina il presidente del Consiglio provinciale, Michele Mangiafico, ha scritto al Presidente della Provincia e a tutti gli uffici competenti in materia di vigilanza e tutela ambientale per sollecitare il procedimento amministrativo volto alla bonifica del sito compreso tra Traversa La Pizzuta e Via Monti cui si riferiscono le immagini allegate. Queste foto sono state scattate venerdì mattina, in occasione del sopralluogo eseguito dal Presidente del Consiglio con il signor Angelo La Manna, consigliere della circoscrizione Epipoli e rappresentante di un’associazione a tutela delle vittime dell’amianto e dei loro familiari, e con l’ingegnere Marcello Lo Iacono, presidente dell’associazione Plemmiryon, impegnata a migliorare il lungo procedimento amministrativo che oggi caratterizza i siti inquinati dalla presenza di amianto. “Il sito oggetto del sopralluogo – ha scritto Mangiafico – è un terreno di proprietà provinciale. La Provincia Regionale di Siracusa l’avrebbe acquisito a servizio dell’istituto scolastico in costruzione nei pressi per realizzarvi un’area a parcheggio. Gli uffici che si stanno occupando del procedimento amministrativo volto alla bonifica dei luoghi non sanno darmi tempi certi, seppure mi dicano che abbia avuto già luogo una prima fase di inertizzazione dei materiali. L’occasione mi è utile per estendere la riflessione al più generale problema della bonifica dall’amianto che anche in altri contesti e in altri sopralluoghi mi ha permesso di giungere ad evidenziare alcune criticità del procedimento amministrativo: il tempo che trascorre tra l’inertizzazione e il ritiro del materiale è lunghissimo (mesi e mesi), nel corso di questo lasso di tempo alla cittadinanza si dà l’idea di un ambiente inquinato, mentre a causa di questa farraginosa procedura di inertizzazione e avvio in discarica, si rischia che il trafugamento di parte di materiale, l’aggiunta di rifiuti ingombranti, l’aumento del rischio di rotture del materiale e dispersione di fibra nell’ambiente elevando il rischio per la salute del cittadino. Nella lentezza burocratica che caratterizza il lasso di tempo tra l’inertizzazione e il trasporto una responsabilità rilevante è in capo all’Asp con cui gli enti locali dovrebbero interloquire urgentemente per individuare soluzioni concrete. Gli enti locali dovrebbero verificare infatti se la normativa vigente consenta di poter provvedere all’inertizzazione e alla conservazione in sacconi con trasporto in un sito autorizzato per lo stoccaggio in una sola fase e prima del trasporto definitivo in discarica, per esempio”.
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