Data: 02/12/2010
Oggetto: CONFERENZA DEI SERVIZI PER LA LOTTA AL PUNTERUOLO ROSSO
  Il punteruolo rosso, il parassita che sta distruggendo molte palme nel sud Italia, si sta diffondendo anche nella provincia di Siracusa. E, dopo la riunione operativa tenutasi circa un anno fa per prevenire l’infestazione , stamani presso la Provincia regionale di Siracusa si è tenuta una conferenza di servizi per realizzare un coordinamento di azioni fra gli enti locali, l’Azienda Forestale e gli uffici tecnici regionali per combattere il fenomeno. Conferenza organizzata dal Servizio Parchi e Riserve della Provincia Regionale e dal Servizio Fitosanitario (sede di Augusta). L’incontro, a cui hanno partecipato sindaci e funzionari dei 21 comuni, è stato coordinato da Carrado Campisi responsabile del servizio Parchi e Riserve della Provincia, Sebastiano Vecchio e Filadelfo Conti dell’Osservatorio regionale delle Malattie delle Piante, e da Giancarlo Perrotta della Azienda Forestale. I dati esposti dai tecnici sottolineano che dal primo emergere del fenomeno in Sicilia, nel 2005, e fino alla fine del 2009 , l’infestazione è passata da due soli comuni interessati a 126, e da 50 palme colpite dal parassita ad oltre sette mila nel solo 2009. Nel 2010 il fenomeno si è ulteriormente aggravato ed il totale regionale di piante infettate arriva ad oltre 19 mila. Nella provincia di Siracusa circa duecento le piante infestate, con costanti ulteriori segnalazioni. I tecnici hanno evidenziato come si attende dal ministero della sanità il via libera all’uso di fitofarmaci adeguati . Attualmente alcuni prodotti possono più facilmente essere utilizzati nelle campagne, e più difficilmente possono essere applicati su piante nel centri urbani. Resta quindi , come lotta al parassita, la triturazione delle piante . Per cui fra gli obbiettivi posti in sede di conferenza di servizi c’è quello di avere un trituratore nel territorio della provincia di Siracusa, attualmente fornito dalla Azienda Forestale. Come anche saranno avviate azioni di formazione di personale dei comuni per potere intervenire con l’adeguata competenza . Fra le norme per contrastare il fenomeno è stata evidenziata quella che prevede la istituzione di un “passaporto” per ogni singola pianta che certifichi lo stato di salute della stessa per ogni suo trasferimento, dai vivai ai giardini e fra siti diversi, anche a brevi distanze. I lavori della conferenza dei servizi si sono chiusi con l’auspicio di una prossima definizione di un protocollo fra comuni e Regione per uniformare le metodologie ed i protocolli di contrasto al fenomeno.
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