Data: 28/12/2010
Oggetto: BONO:” CON LA SAI 8 CHI TOCCA I FILI RIMANE FOLGORATO”
  Così si è espresso l’On.le Nicola Bono questa mattina, quando è stato fatto oggetto di un avviso di garanzia per presunti reati commessi nella qualità di Presidente dell’ATO Idrico, in relazione alla risoluzione del contratto con SAI 8. In tal senso Bono ha dichiarato: “Sono sconcertato dall’accaduto; è la prima volta che ricevo un avviso di garanzia in 36 anni di attività politica, nel corso dei quali ho rivestito incarichi di altissima responsabilità. Essere accusato, poi, di avvalermi del mio ruolo di Presidente dell’ATO per allontanare il gestore del servizio idrico poiché non avrebbe acconsentito alle mie “pressioni” per ottenere assunzioni e subappalti, appare, per chi mi conosce, del tutto ridicolo. Sono certo che l’intera vicenda si risolverà, come merita, in una balla gigantesca e, in questo, ribadisco la mia totale fiducia nella magistratura alla quale tramite il mio legale Avv. Aldo Ganci, ho chiesto di essere sentito . Il rigore del mio comportamento e di quello del C.d.A. e dell’Assemblea dell’ATO nella vicenda della risoluzione del contratto con SAI 8 è assoluto e incontrovertibile. E’ SAI 8 che, a fronte di un contratto già “geneticamente modificato” rispetto al bando di gara, malgrado reiteratamente sollecitata per due anni e mezzo non è stata in grado di dimostrare con un contratto bancario, la sua idoneità finanziaria per il cofinanziamento delle opere previste dal piano d’ambito. Tale carenza, esplicitamente prevista dall’art. 7 del contratto che non ho redatto io, ma che ho ereditato dalla precedente gestione, pone l’obbligo ineludibile della risoluzione dello stesso, tant’è che i comuni di Melilli e Carlentini hanno recentemente citato l’ATO, avanti al Tribunale di Siracusa, proprio per la mancata attivazione della clausola risolutiva espressa . La correttezza dell’atteggiamento dell’ATO Idrico è inoltre stata confermata dal C.G.A. di Palermo che in data 17/12//2010 ha accolto il ricorso del Comune di Melilli ed ha dichiarato, per le medesime ragioni avanzate dell’ATO, la nullità ad origine del contratto. Insistere, ricorrendo anche a vili menzogne nei miei confronti, da parte di alcuni responsabili di SAI 8, per il mantenimento del rapporto contrattuale, appare un inutile esempio di accanimento terapeutico, poiché lo stesso è nato viziato fin dall’inizio ed oggi la sua prosecuzione non è più neanche nella sola disponibilità dell’ATO, come dimostrato dalla sentenza del CGA. Ho già dato mandato al mio avvocato di produrre formale querela per il reato di calunnia.”
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