Data: 10/11/2011
Oggetto: BONO: “INCOMPRENSIBILE L’IPOTESI DI PROROGA ANNUNCIATA DALLA REGIONE ALL’ATTUALE ASSETTO DEL SISTEMA DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI”
  In merito alla problematica sulla organizzazione della raccolta e smaltimento dei rifiuti in Sicilia, alla luce della annunciata proroga nella costituzione delle società di gestione (SRR) da parte della Regione , il presidente Bono ha dichiarato: “Avevamo visto giusto e quindi abbiamo fatto bene a sollecitare le amministrazioni comunali della provincia a definire gli adempimenti per la costituzione della SRR a fronte del silenzio assordante della regione che , prima vara norme di radicale innovazione, e poi è la prima a disattenderle ritornando sui suoi passi. Sempre rigorosamente senza dare nessuna spiegazione in merito. Da diverse settimane correvano voci di varia natura circa i ripensamenti della Regione in materia di smaltimento dei rifiuti, ma nessuno si assumeva l’onere di assicurare una doverosa informazione ad entità pubbliche che vedevano correre l’orologio verso una scadenza , il 31 dicembre prossimo, entro la quale dovevano essere adottati atti obbligatori a partire appunto dalla costituzione delle nuove società per la raccolta dei rifiuti . E’ abbastanza significativo che appena la Provincia Regionale di Siracusa ha convocato la riunione con i sindaci del territorio per stabilire tempi e modalità degli adempimenti, rivolgendo conseguentemente alla Regione la domanda se la costituzione della SRR doveva essere fatta solo dai comuni che avevano deliberato, o si doveva attendere il commissariamento dei comuni inadempienti, immediatamente è arrivato l’annuncio la notizia della proroga per un anno del sistema in vigore, già abrogato. In altre parole si sarebbe potuto dire che la Regione Siciliana ‘ha deciso di non decidere’ ma, nel caso in specie , si può dire più correttamente, che ‘ha deciso di smentirsi’, senza comunicare alcuna giustificazione di tale decisione, e soprattutto senza fare capire quali potranno essere in prospettiva le nuove dinamiche della normativa in materia. Ritengo personalmente tale modo di operare pasticciato ed incomprensibile e, senza un veloce recupero di buon senso e di volontà di gestire correttamente la materia, il rischio che corre la Sicilia è di ripetere la tragica esperienza napoletana su scala regionale. Non è la prima volta che la Regione fa riforme , che poi sospende nel tempo, sostituendo agli atti conseguenti una pletora di rinvii, tanto dannosi quanto ingiustificati. Un esempio clamoroso è stata la vicenda della abolizione delle APIT, che consentì una agonia durata oltre sei anni, il cui unico effetto fu la sostanziale implosione di qualsiasi strategia di promozione turistica del territorio. “
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