Data: 21/11/2003
Oggetto: Assessore Midolo: ”La responsabilità del consiglio comunale sul minimo convenuto"
  “Ancora prima di assumere le vesti di Assessore Provinciale, ho sempre sostenuto che è davvero inaccettabile che l’utente siracusano debba pagare l’acqua non consumata e strapagare quella è eccede il minimo convenuto. La clausola contrattuale del “minimo” è stata sempre contestata perché iniqua e vessatoria. La situazione al giorno d’oggi presenta aspetti paradossali e insostenibili se si considera che il CIPE (Comitato Interministeriale per la programmazione economica) con delibera 52, adottata il 4 aprile 2001, ha disposto l’abolizione progressiva, pianificata nell’arco di un quadriennio, del minimo impegnato. Nel primo anno la riduzione doveva essere di trenta metri cubi annui e doveva essere applicata solo ai residenti. In ciascuno del triennio successivo la riduzione prevista è di un terzo del minimo residuo ancora da eliminare: non può, in ogni caso, essere inferiore a 30 metri cubi all’anno, e si applica anche ai non residenti. Precisato che le norme del CIPE sono d’ordine pubblico, ossia cogenti ed inderogabili, in quanto regolano i prezzi pubblici, ne consegue che, se il Comune avesse recepito il provvedimento, gli utenti, qualora imbrigliati nella clausola capestro, avendo consumato meno dello stabilito o superato il minimo, avrebbero beneficiato un consistente risparmio. A Siracusa, la decisione del CIPE è stata applicata soltanto alle nuove utenze, mentre per quelle esistenti (la quasi totalità) non è stato mosso un dito per eliminare la clausola contestata. Da alcune verifiche effettuate, si deduce che la responsabilità di tale inadempienza sarebbe da addebitare al Consiglio Comunale il quale è inadempiente, non avendo ancora adottato il nuovo regolamento del servizio di fornitura di acqua e quello di fognatura. Un ritardo ingiustificato se si considera che le proposte dei regolamenti precitati giacciono da oltre un anno chissà in quali cassetti della segreteria del Consiglio Comunale. Non è possibile procrastinare ulteriore l’esame da parte della Commissione Competente prima e del Consiglio Comunale poi, se si considera che l’adozione degli invocati provvedimenti deliberativi porterebbe dei benefici,(prima di tutto l’eliminazione dei minimo convenuto) a tutti gli utenti. Per tale motivo ritengo prioritario e indispensabile che si proceda con urgenza alla adozione dei previsti provvedimenti per rendere applicabile il provvedimento CIPE che, come già detto, consentirebbe l’abolizione del minimo convenuto.”
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