Data: 09/01/2013
Oggetto: L’ONOREVOLE NICOLA BONO 2° NELLA CLASSIFICA DEI PRESIDENTI DI PROVINCIA ITALIANI
  Malgrado il vento dell’antipolitica soffi impetuoso, la buona politica è comunque avvertita dai cittadini. E’ questo il senso del prestigioso riconoscimento conseguito dal presidente della Provincia Regionale di Siracusa On Nicola Bono, che si è classificato al secondo posto, con un altissimo indice di gradimento, nella classifica nazionale dei presidenti di provincia italiani, secondo una ricerca effettuata dall’Istituto di marketing Ipr per conto del Sole 24 Ore. Il presidente Bono non è però nuovo a queste positive performance, perché nel corso del suo mandato ha sempre occupato le prime posizioni in queste speciali classifiche nazionali e regionali. Infatti dopo l’elezione avvenuta nel 2008, nella quale fu eletto con il 68 per cento dei voti , ha avuto leggere oscillazioni, senza mai scendere al di sotto il sesto posto nella classifica nazionale con mai meno del 64% di gradimento. Ma l’ultima performance è certamente la più significativa, sia perché nel 2012 ha registrato un balzo in avanti, raggiungendo addirittura il secondo posto in Italia tra i presidenti più graditi, sia soprattutto nella percentuale di consensi che, attestandosi al 68%, ha recuperato integralmente la cifra elettorale di quattro anni prima. “Non è usuale iniziare l’esperienza amministrativa con una percentuale così alta di preferenze, ben il 68%, ed ottenere lo stesso risultato a conclusione del proprio mandato – è stato il commento del presidente Bono -. Si tratta di un’eccezionale manifestazione di stima, fiducia e gradimento da parte dei miei conterranei che mi commuove e mi ripaga ampiamente degli sforzi profusi in questi anni, particolarmente difficili per la gestione amministrativa dell’ente. Ma questo risultato contiene un altro grande messaggio e cioè che per restare nei Top ten per l’intero mandato basta applicare le buone pratiche amministrative. E’ stato l’effetto della Buona politica infatti a determinare tale prestigioso risultato, a dimostrazione di come non ci sia bisogno di ricercare il consenso attraverso pratiche clientelari, logiche spartitorie, né violazioni delle regole di legalità e trasparenza per avere il consenso dei cittadini, ma esattamente il contrario”.
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