Data: 07/02/2013
Oggetto: BONO: CONTINUA LA PENALIZZAZIONE DELLA SICILIA, PERSI 1 MILIARDO E 700 MILIONI DI RIRSORSE UE
  Il presidente della Provincia Regionale di Siracusa On Nicola Bono in relazione alla convocazione di oggi a Palermo, da parte del Dipartimento per la Programmazione della Presidenza della Regione, per presentare il documento relativo alla rimodulazione del Programma POFSER 2007-13, ha dichiarato: “Questo nuovo documento è l’ennesima dimostrazione dell’incapacità progettuale della Regione Siciliana, in materia di corretto utilizzo dei fondi Ue, che peraltro, si noti ciò, è in buona compagnia, sia con tutte le altre Regioni Conv. (Puglia, Campania e Calabria), che del Governo nazionale”. IL presidente Bono, che appena ieri, aveva stigmatizzato il totale fallimento dei fondi POIN Cultura e Turismo, cioè lo spreco di oltre 1 miliardo di euro stanziati per modernizzare il sistema turistico-culturale del Sud, che quindi invece non ne ha tratto alcun beneficio, è tornato alla carica in relazione alla convocazione odierna, finalizzata alla presa d’atto dell’ennesimo fallimento, frutto dell’incapacità delle strutture regionali siciliane di delineare strategie operative e programmatiche capaci di utilizzare le strategiche risorse europee. “Sono vent’anni - ha ripreso Bono -, che mentre il resto d’Europa individua sempre più efficaci modalità di utilizzo delle risorse europee, il nostro Paese al contrario è sempre più incapace ed inefficiente, ed è diventato lo zimbello d’Europa proprio per l’inidoneità a mettere in campo strategie idonee allo sviluppo. La conseguenza di ciò, è il ricorso a periodiche rimodulazioni di utilizzo dei fondi, che nel frattempo vengono parzialmente stornati e restituiti a Bruxelles quali sanzioni al loro mancato utilizzo, ovvero sprecati nel finanziamento di “Progetti di sponda” e cioè di azioni incapaci di produrre benefici né allo sviluppo e né tantomeno all’occupazione. La sintesi del nuovo Piano è la riduzione complessiva della dotazione del programma di ben 1 miliardo e 700 milioni di euro in meno, passando così da 6 miliardi e 39 milioni, stanziati inizialmente per la Sicilia, all’attuale dotazione di 4 miliardi e 359 milioni circa. Riduzione tutta determinata dalle “criticità attuative” e cioè dall’incapacità dei responsabili di produrre politiche efficaci di utilizzo delle risorse disponibili. Anche l’adesione al PAC (Piano di Azione e Coesione) appare più una resa delle Regioni, per la dimostrata incapacità di spendere, che una sana visione di utilizzo corretto delle risorse a disposizione. In altre parole – ha continuato il presidente Bono -, la nuova strategia, imposta con un programma che non è stato neanche consegnato in tempo ai soggetti convocati per essere doverosamente esaminato prima dell’incontro, appare più una corsa contro il tempo per minimizzare e occultare l’ennesima magra figura di responsabili nei confronti della Comunità nazionale e dell’Unione Europea, piuttosto che un’azione realmente capace di produrre gli auspicati riequilibri territoriali, che dovrebbero costituire l’obiettivo fondamentale da perseguire tramite i fondi strutturali concessi dall’Ue. Ma l’aspetto più scandaloso della questione, è che ancora una volta, nessuno paghi per questi fallimenti, né i politici né soprattutto i burocrati, profumatamente pagati da decenni per dirigere uffici caratterizzati, ormai cronicamente dall’elettroencefalogramma totalmente piatto, nei confronti dell’individuazione di qualsivoglia strategia capace di determinare l’inversione di tendenza verso prospettive di sano e duraturo sviluppo delle aree più fragili del Paese”.
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