Data: 30/04/2013
Oggetto: PROVINCIA REGIONALE: RICHIESTO UN ALTRO DECRETO INGIUNTIVO NEI CONFRONTI DELLA REGIONE PER 4,5 MILIONI DI EURO
  La giunta provinciale ha autorizzato il presidente dell’Ente l’on. Nicola Bono, a presentare un altro decreto ingiuntivo nei confronti della Regione siciliana, dell’importo di 4, 5 milioni di euro, per il mancato pagamento della quota regionale, nel periodo che va dal primo luglio 2012 al 31 marzo 2013, delle spettanze stipendiali ai dipendenti, ex precari, dell’Ente. La Provincia Regionale di Siracusa ha già ottenuto il riconoscimento, da parte del Tribunale di Catania, di un altro decreto ingiuntivo, pari a 9,5 milioni di euro, relativo al mancato pagamento della quota regionale dello stipendio, pari al sessanta per cento, dei 331 ex precari ormai stabilizzati, nel periodo che va dal primo gennaio 2011 al 30 giugno 2012. Complessivamente quindi la somma anticipata dalla Provincia Regionale di Siracusa per obbligazioni della Regione ammontano a 13,5 milioni di euro, la cui restituzione darebbe all’Ente una liquidità più che doppia rispetto alla massa debitoria che deve fronteggiare. Il Presidente Bono ha dichiarato: “La Provincia Regionale di Siracusa è un Ente sano, negli ultimi cinque anni non ha mai sforato il Patto di stabilità, ha i conti in ordine e grazie ad un’efficace azione amministrativa è stato in grado, cosa non comune per tanti altri enti locali, di fare fronte ai propri impegni e di varare decine di milioni di euro di opere pubbliche. E’ quindi scandaloso che un Ente che ha i conti a posto come il nostro, abbia problemi di liquidità e vada incontro a difficoltà nell’onorare i propri impegni. Infatti, appena due anni fa avevamo nelle nostre casse una media di circa 12 milioni di euro. Non è giusto che la Regione ci utilizzi come una sorta di bancomat per le sue obbligazioni. Così come appare del tutto ingiustificato il ritardo con cui la Banca tesoriera della Provincia continua a non riscontrare la richiesta di aumento dell’anticipazione di cassa della Provincia previsto dalla nuova legge 35 dello scorso 9 aprile, che già sarebbe sufficiente a restituire all’Ente il suo pieno fabbisogno di liquidità, in attesa che le procedure esecutive avviate nei confronti della Regione e dello Stato producano i loro effetti”.
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