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“In riferimento alle dichiarazioni sulle condizioni di degrado delle strade, rilasciate dal signor Massimo Cataldi, presidente provinciale di Assoutenti, non può sfuggire l’assoluta genericità e gratuità delle critiche, ed ancora più della presunta inefficienza in materia da parte della Provincia Regionale di Siracusa. Nel segnalare che, prima delle dichiarazioni del signor Cataldi sulla stampa, non risultano pervenute agli uffici dell’Ente Provincia segnalazioni di disfunzioni o disservizi specifici da parte dell’Assoutenti, la cui disattesa avrebbe potuto giustificare il ricorso alle dichiarazioni nei mass media, è bene precisare che, finora, su 2.200 Km di strade provinciali, pari al triplo di quelle della Provincia di Ragusa, le poche segnalazioni pubblicate sulla stampa su problematicità varie, sono sempre state, com’è giusto che sia, specifiche e puntuali, consentendo alla Provincia, tutte le volte che ciò è stato possibile, ogni opportuno intervento.
Lanciare, quindi, accuse generiche non solo non consente all’Ente di rispondere, né tantomeno di intervenire, ma appare profondamente ingiusto e persino offensivo, a fronte invece dell’enorme impegno profuso in materia. La Provincia Regionale di Siracusa, infatti, ha investito in 5 anni ben 141 milioni di euro in opere pubbliche di cui oltre 63 milioni di euro solo per la viabilità, aumentando le risorse per la manutenzione ordinaria delle strade del 20 per cento rispetto al quinquennio precedente, e portando a compimento una grande quantità di interventi, tra cui molte incompiute storiche e opere attese da decenni dai cittadini di tutta la provincia, peraltro in un periodo di costante risorse calanti, che hanno determinato il quasi totale blocco degli investimenti della gran parte di tutti gli altri enti pubblici.
Invito, pertanto, l’Assoutenti ed i suoi responsabili, se hanno conoscenza di oggettive carenze della viabilità, a segnalarle puntualmente ai nostri Uffici che faranno il possibile per risolverle, ovvero, qualora ciò non accadesse a portare, tale assenza di riscontro legittimamente a conoscenza della pubblica opinione”.
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