Data: 26/08/2004
Oggetto: LETTERA APERTA DELL'ASSESSORE MIDOLO AL MINISTRO MORATTI
  "DIRITTO ALLO STUDIO ED INTEGRAZIONE SCOLASTICA PER GLI ALUNNI DISABILI" In relazione alla problematica concernente la grave situazione venutasi a determinare in seguito al consistente "taglio", da parte della Direzione Generale Scolastica Regionale, di insegnati di sostegno, l'assessore Provinciale alle Politiche Sociali Pippo Midolo ha inviato al Ministro Letizia Moratti, al Ministro per le pari Opportunità Stefania Prestigiacomo, al Sottosegretario ai Beni Culturali Nicola Bono e a tutti i Parlamentari Nazionali e Deputati Regionali della Provincia, l'allegata nota in cui, fra l'altro, si evidenzi il dramma delle famiglie di alunni disabili e degli insegnanti di sostegno perdenti posto della nostra provincia ed inoltre chiede che siano prese iniziative politiche e decisionali idonee atte ad assicurare agli alunni portatori di handicap adeguati livelli d'integrazione scolastica e il riconoscimento dei diritti previsti dalle vigenti normative. "A nome dell'Amministrazione della Provincia Regionale di Siracusa, sento il dovere di rappresentare tutto il disagio e l'apprensione che si prova nel valutare che a pochi giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico centinaia di ragazzi siciliani disabili rischieranno di non poter frequentare gli istituti d'istruzione statali e centinaia di docenti di sostegno rimarranno oltre che precari, anche disoccupati. Il taglio degli organici dei docenti della scuola pubblica, quantificato dal Ministero dell'istruzione in 6.600 cattedre per l'anno scolastico 2004-2005, sta producendo un'accelerazione al ricorso dei benefici previsti dalla legge quadro 104 del '92. Negli ultimi due anni gli alunni disabili inseriti nelle scuole sono aumentati di quasi 19.000 unità (erano 132.402 nel 2001-2002, sono stati 151.327 quest'anno) con un incremento del 14,3%. Di contro, la definizione degli organici dei docenti di sostegno in ciascuna delle Regioni e province italiane ha visto, negli ultimi due anni, una progressiva riduzione dei posti. Un taglio generalizzato delle ore di sostegno per singolo alunno che spesso non tiene conto della gravità delle patologie e che in molti casi ha rappresentato una riduzione del 10 - 20% del monte ore assegnato alle diverse scuole. In Sicilia soprattutto, il Dirigente scolastico regionale, in ottemperanza alle disposizioni del Ministero, ha decretato tagli consistenti ai quali si devono attenere i dirigenti dei Csa delle nove province. In provincia di Siracusa, secondo questa direttiva, ben 168 docenti di sostegno perderanno il posto. Questo dato fa evincere quanti alunni disabili rimarranno senza assistenza nei nostri Comuni per il prossimo anno scolastico. Un'emergenza sociale enorme. Un dramma per migliaia di famiglie di alunni disabili che rimarranno senza servizi nelle scuole e per quelle dei docenti che vedranno togliersi un reddito, spesso l'unico, per sostenersi. Non farsi carico di questo problema oggi significa non avere contezza della realtà di vita che si sta negando e dei danni sociali che si innesteranno. Si rimette in discussione il diritto all'istruzione e all'educazione della persona portatrice di handicap garantito dalla Costituzione. Si negano ai soggetti disabili momenti evolutivi indispensabili per la propria formazione compromettendo la possibilità di far emergere le potenzialità residue per delle scelte, in un'età precoce, idonee a far superare i deficit. Si privano le famiglie del diritto fondamentale di tutela del minore nell'ambito della scuola dell'obbligo, non riconoscendo il valore di percorsi individualizzati e negando opportunità d'integrazione che separano maggiormente gli alunni disabili dai normodotati. Si sottolinea ancora una volta come ancor oggi, l'attività dell'insegnante di sostegno a favore degli alunni in situazione di handicap, è considerata secondaria rispetto alle altre attività curriculari. Il lavoro dell'insegnante di sostegno così complesso e importante diventa così frustrante. S'accentua l'emigrazione di questi docenti verso altre discipline o verso periodi di disoccupazione. A pagare le conseguenze oltre agli stessi docenti, il 50 % dei quali è già in condizione di precarietà, sono gli alunni più deboli che si trovano abbandonati proprio da quei docenti che hanno acquisito importanti competenze a seguito dell'esperienza maturata. L'integrazione scolastica degli alunni disabili è un percorso che coinvolge tutti, non solo le famiglie, l'insegnante di sostegno, gli altri docenti della scuola in cui sono inseriti. Nel processo di accoglienza e di formazione interagiscono educatori, mediatori, personale Asl, assistenti all'autonomia e alla comunicazione, tutor della formazione professionale. E' un percorso che vede coinvolti risorse e personale di quasi tutte le Agenzie istituzionali presenti nel territorio. Ognuno, secondo il proprio ruolo, contribuisce al successo dell'integrazione o ne determina il fallimento con l'abbandono. Il taglio che si sta operando oltre a negare il diritto allo studio e di apprendimento a questi ragazzi, colpisce la rete d'interventi che la normativa ha permesso di tessere, con molte difficoltà, negli ultimi dieci anni. Si prefigura un crollo verticale dei supporti sinora forniti dagli Enti locali. Oltre alle ore d'intervento didattico di sostegno, infatti, la permanenza negli ambienti scolastici pone una serie di problemi e di necessità legate all'autonomia personale degli alunni: dallo spostamento, all'uso dei servizi igienici, alla fruizione dei laboratori e delle palestre. A queste esigenze gli Enti locali hanno finora provveduto tramite gli obiettori di coscienza, per l'ausilio all'autonomia relazionale, e tramite personale di cooperative per necessità di mobilità e di tipo igienico-sanitarie. Questo sistema d'interventi sembra destinato a sparire. Le competenze vengono di anno in anno modificate per risparmiare sulle spese. Scompaiono gli obiettori, rimpiazzati dai volontari del servizio civile che, visto la scarsità delle risorse finanziarie a livello nazionale, comporterà un abbattimento secco del personale. Scomparirà l'intervento delle cooperative sociali e di tutto il personale formato che prestava la propria professionalità per conto dei Comuni, per le scuole dell'obbligo; e, delle Province Regionale per le scuole superiori, dal momento che le competenze sono state assegnate direttamente agli istituti e ai dirigenti scolastici che devono provvedere, senza risorse aggiuntive, con i collaboratori scolastici che, pur "tagliati" anch'essi del 6% in tre anni e numericamente insufficienti a svolgere il lavoro ordinario, con invalidi o inidonei, hanno visto, nell'ampliamento delle mansioni aggiuntive previste dal nuovo contratto, anche questa incombenza. La Provincia Regionale di Siracusa fino all' anno scolastico appena finito, con un lavoro sinergico fra le associazioni delle famiglie dei disabili, i 21 Comuni, il Csa, l'Asl 8, i dirigenti scolastici, le cooperative sociali e rappresentati del volontariato, oltre a impegnarsi per garantire l'assistenza igienico-personale agli alunni disabili, ha istituito un coordinamento tecnico provinciale che proprio lo scorso 30 luglio, dopo diverse Conferenze di Servizio, ha portato a siglare un accordo di programma per garantire la piena integrazione scolastica per il nuovo anno scolastico. Questo accordo rischia di essere vanificato se non si riuscirà a garantire la frequenza degli alunni disabili per la mancanza degli insegnanti di sostegno. Evitiamo che anche nella nostra provincia le nomine degli insegnanti di sostegno vengano fatte dai tribunali, così come si è verificato in tante città italiane. Il Prefetto Alecci ha ascoltato l'altro ieri in Prefettura tutte le parti sociali e sta ben operando per evitare che tutto questo accada. E' anche per questo che, nel presentare questo stato di difficoltà oggettive ritengo, insieme all'Amministrazione di cui faccio parte, che occorre rivedere le priorità sulle quali operare i tagli di risorse finanziarie, le direttive emanate dal M.i.u.r e affrontare la problematica nelle sedi istituzionali che l'hanno determinata. SI CHIEDE Ai Ministri, ai Sottosegretari, ai nostri Onorevoli rappresentanti di farsi carico e promotori, nelle sedi istituzionali in cui operano, dei bisogni educativi, scolastici e formativi degli studenti con disabilità, di esercitare compiutamente ogni sforzo e d'intraprendere tutte quelle iniziative politiche e decisionali idonee a evitare che le carenze legislative e finanziarie si traducano, nei fatti, nella negazione di diritti previsti dalle normative e vitali per tante famiglie. Assessore alle Politiche Sociali Pippo Midolo
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