Data: 26/10/2004
Oggetto: PROVINCIA DI SIRACUSA ED ARPA - SICILIA AVVIANO IL MONITORAGGIO DEI CORPI IDRICI SOTTERRANEI.
  Si è tenuta stamani presso la Sala Costanza Bruno della Provincia di Siracusa la conferenza stampa di presentazione della indagine avviata dalla Provincia in collaborazione con l'ARPA - Dipartimento Provinciale di Siracusa per il monitoraggio dei corpi idrici sotterranei nel territorio provinciale di Siracusa. Alla conferenza hanno partecipato il presidente della Provincia Bruno Marziano , l'assessore all'Ambiente Gaetano Bandiera ed il direttore dell' ARPA - Siracusa Angelo Stoli . Dopo i saluti del Presidente Marziano e dell'assessore Bandiera che hanno sottolineato la costante collaborazione fra strutture pubbliche ed in particolare , su questi temi, con l'ARPA, è stato il Dott. Stoli a tenere una approfondita relazione tecnica. Relazione del Dott. Angelo Stoli Il Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152, così come integrato dal D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 258, ha per oggetto: "Disposizioni sulla tutela delle acque dall'inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole". Per quanto riguarda i corpi idrici sotterranei, ed in particolare quelli da cui viene prelevata l'acqua da destinare al consumo umano, è necessario che vengano mantenute e migliorate le caratteristiche qualitative ed a tal fine occorre individuare le aree di salvaguardia che si distinguono in: a) zona di tutela assoluta, cioè l'area immediatamente circostante (che deve avere almeno 10 metri di raggio) le captazioni o derivazioni e che viene adibita esclusivamente ad opere di captazione e ad infrastrutture; b) zona di rispetto è quella circostante la zona di tutela assoluta che deve essere sottoposta a vincoli e destinazioni d'uso tali da tutelare la risorsa idrica e dove è vietato svolgere le seguenti attività: ˘ dispersione di fanghi ed acque reflue, anche se depurate; ˘ accumulo e spandimento di concimi chimici, fertilizzanti, etc; ˘ dispersione nel sottosuolo di acque meteoriche; ˘ aree cimiteriali; ˘ apertura di cave; ˘ gestione di rifiuti; Inoltre l'allegato 1 del citato D. Lgs. 152/99 riguarda il "Monitoraggio e classificazione delle acque in funzione degli obiettivi di qualità ambientale"; per quanto attiene ai corpi idrici sotterranei è previsto che lo stato di qualità ambientale debba essere definito, per ogni singolo acquifero individuato, sulla base dello stato quantitativo e dello stato chimico. ELEVATO Impatto antropico nullo o trascurabile sulla qualità e quantità della risorsa, con l'eccezione di quanto previsto nello stato naturale particolare; BUONO Impatto antropico ridotto sulla qualità e/o quantità della risorsa; SUFFICIENTE Impatto antropico ridotto sulla quantità, con effetti significativi sulla qualità tali da richiedere azioni mirate ad evitarne il peggioramento; SCADENTE Impatto antropico rilevante sulla qualità e/o quantità della risorsa con necessità di specifiche azioni di risanamento; NATURALE PARTICOLARE Caratteristiche qualitative e/o quantitative che pur non presentando un significativo impatto antropico, presentano limitazioni d'uso della risorsa per la presenza naturale di particolari specie chimiche o per il basso potenziale quantitativo. Organizzazione del monitoraggio Il monitoraggio è articolato in una fase conoscitiva iniziale ed una fase di monitoraggio a regime. Fase conoscitiva Nella fase di avvio si punterà l'attenzione sulle singole fonti di approvvigionamento per uso idropotabile e pertanto verranno acquisite le notizie relative ai pozzi ed alle sorgenti che ciascun comune utilizza a tal fine. Parallelamente verranno effettuati campionamenti ed analisi chimiche e chimico fisiche ed i risultati ottenuti consentiranno di individuare la presenza di aree critiche e di quelle naturalmente protette. Fase a regime Il monitoraggio nella fase a regime ha come scopo l'analisi del comportamento e delle modificazioni nel tempo dei sistemi acquiferi. Sulla base dei risultati della fase conoscitiva e delle conoscenze acquisite verrà individuata una "rete" dei punti d'acqua più significativi e rappresentativi delle condizioni idrogeologiche, antropiche, di inquinamento in atto ,etc., su cui compiere un sistematico e periodico monitoraggio chimico. La valutazione dei dati e l'andamento dei parametri individuati come "traccianti" dello stato ambientale dei corpi idrici potranno così fornire tutte quelle notizie utili per avviare le eventuali azioni a tutela dei corpi idrici oggetto del monitoraggio. Le conclusioni allegate alla indagine preliminare eseguita dall'ARPA -Siracusa sui microinquinanti organici ed inorganici nelle acque destinate al consumo umano nella provincia di Siracusa, effettuata nel periodo giugno - agosto 2004, si presta ad interessanti considerazioni che qui di seguito vengono proposte. 1) i metalli pesanti, quando determinati, sono presenti in concentrazioni ben al di sotto dei rispettivi limiti normativi; 2) le concentrazioni di trialometani (i prodotti ottenuti dalla disinfezione delle acque mediante impiego di cloro) oscillano in un ampio intervallo ma si mantengono costantemente al di sotto dei limiti di legge; 3) è stata riscontrata una contaminazione da solventi clorurati nei seguenti serbatoi: a. serbatoio Cassimino, comune di Lentini: 2,10 µg/l di tricloroetilene e 52,20 µg/l di tetracloroetilene; b. serbatoio Città Giardino (frazione del comune di Melilli): 0,07 µg/l di tricloroetilene e 1,50 µg/l di tetracloroetilene; Per quanto riguarda i parametri chimici indicatori di situazioni d'inquinamento a più limitato impatto igienico-sanitario si è potuto accertare che: o La qualità delle acque, sotto il profilo della composizione chimica dei principali parametri chimici, può ritenersi, con l'eccezione del comune capoluogo di provincia, soddisfacente ed in accordo con le caratteristiche stabilite dalle norme vigenti. o Le acque dei comuni costieri presentano elevate concentrazioni di cloruri, segno evidente di fenomeni di intrusione di acqua marina a livello di falda profonda. o Le variazioni del parametro nitrati evidenziano una sicura influenza di attività agricole che comportano l'utilizzo di fertilizzanti azotati. Il quadro che emerge non evidenzia dunque particolari situazioni a rischio e nella prossima indagine, programmata per il periodo invernale, si potranno comunque effettuare verifiche e comparazioni sull'evoluzione di quanto sinora accertato. Tale attività, come già riferito, si inserisce nell'ambito del ruolo istituzionale dell'ARPA ed ha finalità di tutela igienico-sanitaria e di salvaguardia della risorsa idrica.
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