Data: 09/03/2005
Oggetto: LA “CARTA DI SIRACUSA”
  Si trasmette in allegato copia della carta di Siracusa sottoscritta in occasione del seminario del Comitato delle Regioni svoltosi lunedì 7 marzo 2005: UNIONE EUROPEA Comitato delle Regioni Carta di Siracusa I partecipanti alla conferenza del Comitato delle Regioni su Formazione e Competitività a livello locale e regionale, a Siracusa, Italia, il 7 marzo 2005: • Sottolineano che la conoscenza è la chiave per la competitività e la crescita dell’economia dell’Unione Europea e che deve giocare un ruolo essenziale nel preservare il suo modello sociale, basato su valori comuni, alta qualità dell’occupazione e qualità della vita nell’indirizzare le sfide della globalizzazione crescente e del costante cambiamento tecnologico; • Ricorda che raggiungere la competitività attraverso la formazione è uno dei pilastri principali della strategia di Lisbona; • Esprimono il loro sostegno alla strategia di Lisbona per promuovere la crescita economica e la creazione di lavoro in un processo di riforma strutturale per la competitività e l’innovazione, investendo nelle persone, promuovendo un’economia basata sulla conoscenza e seguendo politiche adatte nel miglior modo alla società dell’informazione e al R&D; • Puntualizzano che per assicurare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi di Lisbona è essenziale che le autorità locali e regionali siano coinvolte nei piani di azione nazionale dell’agenda di Lisbona; • Si appellano allo sviluppo di ulteriori sinergie tra strategie europee di formazione permanente e gli obiettivi socio economici di Lisbona; • Sottolineano che in molti Stati Membri le autorità locali e regionali hanno responsabilità primarie per l’educazione e la formazione ed hanno un ruolo chiave nel dar forma all’ambiente ed alle condizioni in cui operano le imprese e nel promuovere lo sviluppo economico; • Indicano che la competitività a lungo termine è costruita a livello locale e regionale ed accentua il bisogno di rafforzare la capacità delle economie locali e regionali tramite l’educazione e la formazione; • Sottolineano il ruolo importante dei fondi strutturali nello sviluppare una cultura di innovazione e imprenditoria a livello locale e regionale tramite la formazione; • Riconoscono il ruolo chiave del settore privato come motore di competitività e si appellano perciò alla promozione di partnership tra pubblico e privato; • Accentuano il bisogno di avvicinare il mondo della formazione a quello del lavoro; • Sottolineano il ruolo chiave di autorità locali e regionali nel coordinare partnership multidimensionali e reti che uniscano tutti gli attori rilevanti, le strutture di educazione e formazione, il settore imprenditoriale, i partner sociali ed il cittadino per assicurare un’impresa coordinata, occupazione, una politica di educazione e formazione che avvantaggi l’intera area; • Sottolineano il contributo di una cooperazione culturale incrociata e scambi transnazionali e mobilità nella promozione di iniziative di formazione innovativa per promuovere la competitività; • Si appellano per un ulteriore sostegno europeo alle reti locali e regionali e a partnership che in particolare coinvolgono gli SME, le istituzioni di formazione ed educazione, le università, gli istituti di ricerca, i parchi tecnologici, gruppi di sviluppo regionale come le Regioni della Conoscenza ed il canale delle regioni di Formazione R3L che contribuiscono a rafforzare la cooperazione transnazionale e a seminare migliori pratiche in questi campi. • Sottolineano il contributo di tali partnership nello sviluppare innovazione nelle imprese e nell’aiutare ad adeguare le capacità allo sviluppo locale e regionale ed ai bisogni del mercato del lavoro; • Accentuano il bisogno di più grandi investimenti ed un’efficiente organizzazione che provveda alla formazione permanente e si appellano ad un impegno maggiore per migliorare la formazione degli insegnanti, la principale corrente delle capacità di base dell’ICT, la continuazione dello sviluppo professionale, la formazione della lingua, la formazione dell’imprenditoria e lo sviluppo di sistemi flessibili; • Accentuano che un’iniziativa di formazione permanente nell’arco della vita che includa persone di tutte le età e che includa in particolare gruppi svantaggiati non può essere designata ed imposta dall’alto ma devono essere pianificate in accordo ai bisogni ed alle circostanze delle persone identificate a livello locale e regionale seguendo un approccio dal basso verso l’alto.
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