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Si è svolto questa mattina il Consiglio provinciale aperto dedicato alla giornata della memoria, per non dimenticare l’olocausto. La sala consiliare di via del Labirinto gremita di autorità civili, militari e religiose, di studenti e di insegnanti.
Accanto al presidente del Consiglio, Michele Mangiafico, il prefetto di Siracusa, Carmela Floreno. Il primo a prendere la parola è stato proprio il presidente Mangiafico che ha salutato gli ospiti e ha detto:” Il Consiglio provinciale e la Prefettura di Siracusa, grazie anche all’intervento delle autorità religiose, civili e militari presenti hanno cercato quest’oggi di trasmettere alle nuove generazioni presenti l’importanza della giornata che abbiamo vissuto insieme e il messaggio, non retorico, che non bisogna dimenticare quanto accaduto e che ciascuno di noi deve essere messaggero nei confronti degli altri; con grande commozione, abbiamo ascoltato dalla stessa voce dei ragazzi, i veri protagonisti di questa giornata, le sensazioni che a loro ha trasmesso la visita dei campi di concentramento effettuata ad Auschwitz”.
Dopo l’intervento del presidente del Consiglio il saluto del presidente della Provincia, on. Nicola Bono. “Ringrazio il presidente Mangiafico – ha detto il presidente della Provincia – per l’organizzazione di questo evento, fatto di estrema valenza. Vedersi per commemorare un martirio è doveroso, ma dobbiamo anche ricordare per capire cosa è accaduto. Rimane latente questo senso di intolleranza verso chi si ritiene diverso e dobbiamo realizzare una società a dimensione umana. La vita umana costituisce un valore assoluto che va rispettata a prescindere”.
Il prefetto Carmela Floreno ha salutato con commossa partecipazione gli eredi delle vittime dello sterminio e ha aggiunto: “La persecuzione del popolo ebraico va ricordata, così come tutte le forme di razzismo. Dopo quelle atrocità l’Europa si è riunita e credo sia importante ricordare, soprattutto per i ragazzi che saranno la nuova classe dirigente. Dobbiamo costruire una società migliore e solidale”.
Quindi il prefetto ha consegnato le medaglie d’onore ai familiari di Salvatore Casi di Luigi Amato (presenti le figlie Corradina e Natala) e di Pasquale Carpino (i figli Orazio e Santi).
“Parlare della Shoah per non dimenticare – l’intervento del consigliere provinciale Corrado Calvo per la maggioranza, che ha visitato i luoghi del genocidio -, per formare anticorpi che evitino che tragedie simili possano ripetersi è un’esigenza tutt’altro che superata. Nel segno di questo messaggio occorre impegnarsi sempre di più e a qualunque livello, istituzionale, sociale e culturale, perché commemorando le vittime dell’olocausto si coglie l’opportunità per trasmettere, soprattutto ai giovani, la speranza di un futuro migliore e, in tal senso, moltissimo ha fatto e fa il Ministero dell’Istruzione e l’istituzione scolastica nel formare tanti giovani tramite un’importante attività didattica e di ricerca. La memoria ha un senso se coltivata al futuro, se ci consente, interrogandoci su ciò che è stato, di trovare il modo di prevenire, di sviluppare gli anticorpi sociali e culturali dello sterminio, del razzismo, dell’annientamento di popoli e culture”.
Per l’opposizione ha parlato il consigliere provinciale Carmelo Spataro: “Il 27 gennaio – ha detto – data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, è il giorno che ricorderà per sempre la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che subirono la deportazione e la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si opposero al progetto di sterminio e che con la propria vita e il proprio sacrificio salvarono altre vite. Quella follia, portata avanti, pensata, ed eseguita dalla idelogia nazista e supportata dalla complicità fascista, ha generato l’olocausto, cioè il genocidio di circa 17 milioni di esseri umani. Quella enorme tragedia ha trasmesso, a noi tutti, alle istituzioni politiche, alla nostra società una enorme eredità morale, politica e religiosa della quale sovente siamo stati non fedeli custodi e non affidabili interpreti. Questo giorno non è solo memoria, non è solo ricordo, il 27 gennaio e ciò che questa data rappresenta, deve anche essere un monito all’umanità ed alla nostra società e alle nostre generazioni future, con la consapevolezza che i fenomeni storici, soprattutto quando essi trovano origine nel complesso e complicato animo umano, in se e per sé non sono fenomeni irripetibili, l’antisemitismo è il più antico pregiudizio di gruppo della storia, bisogna combatterlo”.
Carmela Pace, preside del liceo classico Gargallo: “Non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando anche ai ragazzi cui dobbiamo dare un messaggio ben preciso: l’uomo deve imparare a vivere senza ammazzare. Bisogna valorizzare il rispetto degli uomini per vivere in un mondo dove alberghi la pace”.
Don Giuseppe Lombardo ha ricordato quando il presidente del Consiglio, Mangiafico, sensibile a queste problematiche, ha visitato, da studente liceali, Auschwitz. “Abbiamo il dovere – ha detto – di insegnare ai giovani i valori, quei valori universali che sono stati calpestati. Propongo al presidente del Consiglio e al presidente della Provincia di istituzionalizzare un viaggio ogni anno per gli studenti ad Auschwitz. Questi giovani hanno bisogno di testimonianze vere non bastano i soli racconti”.
Subito dopo l’intervento di Don Giuseppe Lombardo, è stato visto un filmato preparato dallo stesso docente che con immagini dure, drammatiche, ripercorrerva le tappe dell’olocausto. Un excursus di dolore, con ricordi che hanno toccato la sensibilità delle persone presenti in aula. Il filmato, per esempio, raccontava come materassi e tappeti venissero realizzati con i capelli dei prigionieri. Oppure quei bambini infilati dentro i forni crematori. Un filmato che si cocncludeva con una data: 27 gennaio, l’armata rossa libera Auschwitz.
Per ultimi sono intervenuti alcuni studenti: Sarah Morabito e Vanessa Scarpa dell’istituto professionale Moncada di Lentini; Giuseppe Battaglia, Federica Lombardo e Paolo Ficara dell’istituto commerciale Rizza di Siracusa; Valentina Amenta e Sasha Malfa del liceo classico Tommaso Gargallo di Siracusa.
Qualcuno ha letto una poesia, qualche altro ha ricordato, attraverso una propria esperienza di viaggio ad Auschwitz, gli orrori dell’olocausto.
La seduta della giornata della memoria si è conclusa con l’intervento dell’assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Giuseppina Ignaccolo: “Ricordare – ha concluso – è solo il primo passo, occorre una riflessione sull’importanza universale della lotta quotidiana alla discriminazione . La scuola deve giocare un ruolo importante nel recupero dei valori”.
Per la cronaca va detto che gli studenti dei tre istituti scolastici erano accompagnati dagli insegnanti Antonino Failla, Santo Zocco, Anna Maria Di Mauro, Melania Torrisi e Tata Boninelli.
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