Data: 27/09/2010
Oggetto: Consiglio sulla crisi dei settori produttivi
  E’ durato circa quattro ore il Consiglio provinciale aperto in programma questa mattina sulla crisi dei settori produttivi, Consiglio voluto da undici consiglieri di maggioranza e opposizione con Giuseppe Bastante primo firmatario. “Con i lavori di questa mattina è ricominciata l’azione di coinvolgimento delle scuole alle attività del Consiglio provinciale – ha detto al termine dei lavori il Presidente del Consiglio, Michele Mangiafico – attraverso una seduta che ha fornito l’opportunità di un accorato appello al mondo produttivo, per le cui sorti è necessario un cambio di marcia a Palermo e a Roma”. Tra i presenti i deputati regionali Bruno Marziano, Enzo Vinciullo e Pippo Gianni. Il primo a prendere la parola è stato il Consigliere provinciale Giuseppe Bastante primo firmatario, insieme ad altri undici colleghi, della richiesta di convocazione del Consiglio. Bastante – che poi ha anche concluso i lavori – inizialmente si è limitato a spiegare le ragioni della richiesta approfondendo gli aspetti che lo hanno indotto a richiedere la convocazione del Consiglio. In particolare Bastante ha parlato della grave crisi che attanaglia il settore edile, sottolineando il grave prezzo che la categoria sta pagando per l’aumento enorme degli oneri di urbanizzazione. Bastante ha anche criticato la Regione per i fondi strutturali che non riesce a spendere e ha concluso il suo primo intervento affermando che le imprese che occupano un ruolo importante per lo sviluppo vanno assolutamente tutelate. Ha parlato di regole certe verso cui fare riferimento Aldo Signorelli di Assoimpresa. Signorelli ha anche sottolineato la grave sofferenza del settore. Quindi ha preso la parola il presidente della Provincia, on. Nicola Bono, che ha parlato di crisi planetaria venuta fuori nel 2007 ma che da noi ha fatto sentire i suoi effetti soltanto due anni dopo e dovrebbe durare ancora un anno. Il presidente della Provincia ha esposto ai presenti tutte le iniziative che l’Ente sta portando avanti da due anni e mezzo, dal varo del tavolo economico per lo sviluppo (si è soffermato a lungo sul credito a favore delle piccole e medie imprese). E proprio a proposito del credito il presidente Bono ha ricordato che per martedì prossimo l’assessore Niki Paci ha convocato i consorzi fidi per approfondire le ulteriori opportunità di accesso al credito alla luce del fondo di garanzia che è stato istituito tra la Provincia e la Camera di commercio. Per quanto riguarda il piano per lo sviluppo della Provincia il presidente Bono ha precisato che questo Piano è stato concertato con i sindacati, con la deputazione, con le categorie produttive per la individuazione dei percorsi per superare la crisi. E nel corso di questi lavori – ha aggiunto il presidente Bono – sono stati individuati otto grandi settori d’intervento e le misure che sono state sollecitate al Parlamento. Il presidente Bono ha anche parlato dell’accordo di programma dei fondi regionali non trasferiti, dei trasporti, del rigassificatore, dei lavori in corso d’opera in provincia. “Abbiamo – ha concluso un piano di sviluppo che costituisce una base di riferimento condivisa”. Su alcuni aspetti si è trovato d’accordo con il presidente Bono l’on. Marziano. Marziano in particolare ha auspicato che vengano sbloccati i fondi Fas e i fondi di agenda 2000. E ha anche parlato del piano casa come di una opportunità da non perdere, e delle assunzioni con oneri a carico dello Stato. Paolo Sanzaro, della Cisl ha detto: “E’ arrivato il momento dei fatti, piccoli ma significativi. In modo tale che si comprenda che le cose stanno cambiando. Non è solo il settore edilizio ad essere in crisi. La provincia di Siracusa è oramai al capolinea”. Carmelo Spataro, consigliere provinciale di opposizione ha puntato il dito contro gli assenti, vale a dire i deputati e Confindustria. “Questa crisi – ha gridato – è figlia della inadeguatezza della politica. Oggi, per esempio, c’è poca presenza istituzionale e Confindustria è addirittura assente. La perdita dei finanziamenti è conseguenza delle scelte politiche”. Spataro ha poi concluso il suo intervento leggendo alcune cifre che indicano in 4.400 le persone che entro l’anno lasceranno il ciclo produttivo. Li ha definiti dati allarmanti. Il sindaco di Priolo, Antonello Rizza ha parlato di anti camera della rivoluzione sociale. “Le piccole e medie imprese non riescono a stare sul mercato”. Rizza ha fortemente criticato il sistema degli appalti, si è chiesto perché non vengono sbloccati i 67 milioni di euro dell’accordo di programma, ha parlato delle problematiche (dalle bonifiche al rigassificatore) che assillano l’intera zona industriale. Carmelo Misseri (Aniem Sicilia) ha invitato la Provincia ad avere un ruolo determinante, salvaguardando l’economia e ha auspicato che alcune competenze che oggi sono della Regione vengano trasferite alla Provincia. Duro l’intervento di Paolo Zappulla (Cgil) :”Oggi mancano i nostri interlocutori, manca la nostra controparte. In questo modo non si va da nessuna parte. Seicento lavoratori a fine anno perderanno la cassa integrazione. Siamo dentro il tunnel e non si vede l’uscita. Non siamo nell’agenda dei governi nazionale e regionale. Cerchiamo di sbloccare al più presto i finanziamenti”. “La crisi – ha detto il consigliere provinciale Nunzio Dolce – è sempre presente, la Regione non spende per noi e la nostra rappresentanza non esiste. Perderemo 3.000 posti di lavoro. C’è un progetto per affondare alcune province”. Enzo Toscano (Ugl): “Questa è una provincia senza speranza. Tutti dovremmo interessarci ai problemi di chi ha perso il lavoro”. “Gli enti locali – ha sostenuto Liddo Schiavo – hanno un ruolo importantissimo per pianificazioni e progettazioni”, accennando al Piano regolatore e a quello territoriale. Enzo Vinciullo ha esordito affermando che “i sindacati hanno abdicato al loro ruolo. Io credo sia importante ascoltare sempre le ragioni di tutti, ecco perché faccio i complimenti al presidente Mangiafico per aver convocato questo Consiglio. Dobbiamo tornare alla concertazione, come fu negli anni settanta e ottanta”. I lavori sono stati chiusi da un secondo intervento di Giuseppe Bastante, che ha richiamato a maggiore fattività da parte delle istituzioni. Due le mozioni presentate sull’argomento. Una a firma del consigliere provinciale, Alessandro Acquaviva e una dal consigliere Giuseppe Bastante. Entrambe le mozioni saranno discusse nel prossimo Consiglio provinciale. Va anche detto che al Consiglio di questa mattina hanno partecipato venti studenti della quinta A dell’Istituto Insolera accompagnati da due insegnanti.
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