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“Il Consiglio provinciale di questa mattina sulla gestione del servizio idrico – ha detto il presidente del Consiglio, Michele Mangiafico - ha rappresentato un momento di confronto di elevato spessore su una situazione delicata sia per l’incertezza del quadro normativo che caratterizza questo argomento all’indomani delle nuove leggi regionali in materia, sia per i rapporti tra il gestore e il consorzio Ato, che inevitabilmente si riflettono nel servizio percepito da parte della cittadinanza. L’attenzione sull’argomento da parte del Consiglio è alta, ma lo è anche perché alta è l’attenzione della cittadinanza copiosamente presente quest’oggi in aula e collegata anche via web alla diretta dei lavori. La vicenda che caratterizza la diffida da parte del Presidente dell’Ato rende transitoria la seduta di questa mattina, ancorché proficua, e ci impegna ad aggiornarci sull’argomento per conoscere anche le ragioni che il gestore addurrà nei prossimi giorni a fronte della lettera inviata dal Presidente della Provincia. Già nella conferenza dei capigruppo di giovedì torneremo a discutere del servizio idrico per la presentazione di ordini del giorno e mozioni”.
La seduta di Consiglio provinciale di questa mattina sulla questione del servizio idrico integrato, è stata sollecitata dai consiglieri Liddo Schiavo, Luciano Spicuglia, Gino Gionfriddo e Alessandro Acquaviva.
Tre i momenti che hanno caratterizzato la riunione del Consiglio. La relazione che è stata letta in aula dal presidente della Provincia, on. Nicola Bono, nella sua veste di presidente dell’Ato; il successivo dibattito che ha visto protagonisti diversi consiglieri, alcuni sindaci, esponenti sindacali e rappresentanti dei comitati, e infine l’intervento del presidente di Sai 8, Riccardo Lo Monaco.
L’intervento del presidente Bono (l’intera relazione in allegato) si è sviluppato su quattro direttrici: rapporti tra il gestore e le ditte fornitrici; garanzia di solidità economica del gestore; stato di attuazione del programma di investimenti; stato di attuazione del programma di cessione degli impianti e del servizio.
Poi, proprio in chiusura, ancora un intervento del presidente Bono che ha risposto a tutte le osservazioni poste dai presenti e ha terminato così: “Stiamo vivendo una fase cruciale e storica per il servizio idrico integrato nella nostra provincia. E’ nostro dovere assicurare le condizioni per un servizio efficiente nell’interesse dei cittadini. Tutto questo potrà essere possibile anche con Sai 8 che però, entro l’8 novembre prossimo dovrà presentarci la fidejussione bancaria a garanzia delle sue disponbilità finanziarie. Se così non sarà, allora si procederà alla revoca della concessione e si dovrà trovare un altro operatore seguendo le modalità previste dalla legge”.
Prima che prendesse la parola il presidente Bono, il consigliere Liddo Schiavo ha illustrato i motivi che lo hanno spinto, insieme ad altri tre consiglieri, a chiedere la convocazione di un Consiglio provinciale straordinario.
In particolare Schiavo ha sollecitato chiarimenti sulla gestione del servizio; sulle procedure riguardanti gli appalti con le aziende che lavorano per Sai 8; sull’attuale situazione organizzativa; sul personale; sui ritardati pagamenti alle imprese. Ha sollecitato l’istituzione di un tavolo tecnico e ha chiesto che Sai 8 chieda se il servizio erogato è gradito agli utenti”.
Il consigliere Biagio Saitta, al termine della lettura della relazione del presidente Bono, ha definito la stessa relazione un “bollettino di guerra”. “Dopo due anni – ha detto Saitta – il servizio è ancora claudicante. Forse i comuni che fino ad ora si sono tirati fuori hanno scelto bene. I cittadini di fronte all’erogazione di un servizio devono essere sereni. E l’attuale servizio non appare efficiente. Oggi siamo di fronte a un sistema vessatorio”. Saitta ha anche sottolineato alcuni esempi di abusivismo che si commettono, da parte di terzi, nei confronti degli utenti .
Il sindaco di Noto, Corrado Valvo ha raccontato come l’unica cosa realizzata nell’interesse del suo comune sia stata il cambio dei contatori. “Per il resto – ha detto Valvo – acqua non potabile in molte contrade, anticipazioni corpose per quanto riguarda il consumo presunto, rapporti difficili con il cittadino”.
Il consigliere Giuseppe Bastante, dopo aver premesso che è favorevole alle privatizzazioni, ha elencato, tutte le carenze che riguardano il suo comune, Floridia. In particolare le reti idriche e fognarie vecchie, e la mancanza di interventi di ammodernamento. Ma Bastante ha anche parlato delle difficoltà delle imprese che costituisco un patrimonio da salvaguardare e che non devono attendere tanto tempo per essere saldate sotto il profilo economico.
Alessandro Acquaviva, al pari di alcuni interventi di esponenti dei comitati per l’acqua come bene pubblico, ha invitato il presidente dell’Ato e la Provincia a chiedere alla Regione di non commissariare quei comuni che ancora non hanno consegnato al gestore le reti idriche, ha definito Sai 8 inadempiente e ha sollecitato la stesura di un documento unitario.
Enrico Tambuerella, sindacalista Cgil, ha sottolineato come l’acqua non sia potabile e ha chiesto i chiarimenti possibili , concludendo il suo intervento dichiarandosi favore della gestione pubblica.
Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, oltre a prendere atto dell’assenza di molti sindaci, ha messo in evidenza, ironicamente, la mancata partecipazione della deputazione nazionale e regionale. Ha spiegato che sono stati traditi i patti contrattuali e che si trova d’accordo per quanto riguarda la diffida inviata dal presidente Bono a Sai 8.
“Ma il servizio – si è chiesto Carmelo Spataro – era meglio prima o no? Si vuole cambiare gestore? A mio avviso bisogna pretendere che vengano fatti gli investimenti pubblici e privati e che il servizio offerto al cittadino sia efficiente”.
Nello Pisasale, sindaco di Cassaro, ha messo in evidenza come per il suo comune non sia privesto nulla. Carlo Scibetta, sindaco di Palazzolo, ha detto: “Il servizio rimasto al comune funziona, e chiedo che venga votato un atto di indirizzo affinchè la Regione non invii il commissario ad acta in quei comuni che non hanno consegnato le reti al gestore”.
Romano, che ha rappresentato il sindaco di Priolo, ha parlato di servizio non efficiente e di bollette onerose e ha detto di condividere la linea del presidente Bono.
“a qualche anno di distanza dalla legge Galli – ha detto Gino Gionfriddo – non non tutto è andato nella direzione giusta. La materia va ulteriormente approfondita. Ci attendiamo, intanto, un miglioramento del servizio”.
Da parte sua il presidente di Sai 8, Riccardo Lo Monco, ha a sua volta mosso alcune contestazioni di inadempienza all’Ato.
Fra l'altro ha denunciato : “la violazione degli obblighi dalla legge e dalla convenzione di gestione sin dal momento della predisposizione degli atti della gara; la sovrastima in fase di predisposizione di gara dei volumi di acqua fatturati, con conseguente errata determinazione della tariffa iniziale che non consente il raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario previsto per legge; mancata consegna degli impianti e delle reti opposta da ben dodici comuni dell’Ato”.
Sono intervenuti a difesa dell’acqua come bene pubblico alcuni rappresentanti di movimenti e associazioni.
Prima del Consiglio il presidente Michele Mangiafico ha spiegato agli studenti dell’Insolera e dell’Alberghiero presenti in aula il procedimento amministrativo. Poi i ragazzi hanno seguito con molta attenzione i lavori del Consiglio.
Alla fine il presidente Mangiafico ha dato appuntamento a giovedì prossimo, in occasione della conferenza dei capigruppo, per la presentazione di ordini del giorno e mozioni.
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