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Vicenda Conforama. Il Consiglio provinciale al termine della seduta di ieri sera, durata oltre tre ore, ha allegato al verbale della seduta un atto di indirizzo con cui propone “alle organizzazioni di categoria che hanno firmato l’intesa e a Conforama di rivedere l’accordo sottoscritto a Roma la scorsa settimana per scongiurare il licenziamento dei 19 lavoratori chiedendo a Conforama di utilizzare ammortizzatori sociali come la cassa integrazione in deroga ed evitare gravi problemi economici alle famiglie dei 19 lavoratori. Tale soluzione permetterebbe alle aziende che vorrebbero assumere i dipendenti in cassa integrazione di usufruire di importanti agevolazioni fiscali. In questo modo per i lavoratori sarebbe più semplice trovare un’alternativa professionale”.
Insomma, cassa integrazione che si andrebbe ad aggiungere ai due anni di “mobilità” stabiliti in occasione dell’accordo siglato a Roma la scorsa settimana da Cisl, Uil e Conforama.
Ma l’atto di indirizzo firmato dai consiglieri provinciali al termine della seduta di ieri sera, contiene anche un “auspicio affinchè tutte le organizzazioni sindacali sollevino il problema dei lavoratori dell’Euro hard (tredici in tutto) al fine di trovare una soluzione”.
La seduta di ieri sera era stata sollecitata dal consigliere provinciale Nunzio Dolce e firmata da altri sei consiglieri, Luciano Spicuglia, Nino Iacono, Salvo Andolina, Roberto Getulio, Giuseppe Bastante e Gianni Briante.
Proprio Nunzio Dolce (alla seduta hanno partecipato il presidente della Provincia on. Nicola Bono, gli assessori Franco Latino, Salvatore Lazzari, Niky Paci, Aurelio Basilico, il rappresentante di Conforama Paolo Grugnola che ha spiegato le ragioni dell’azienda, rappresentanti sindacali, il presidente di Concommercio, Sandro Romano, l’on. Pippo Gianni, i sindaci di Melilli e Augusta Pippo Sorbello e Massimo Carruba, l’assessore Antonello Liuzzo in rappresentanza del sindaco Visentin e in chiusura anche l’on. Enzo Vinciullo) ha fatto un excursus sull’intera vicenda auspicando che possa essere rivisto l’accordo stipulato a Roma utilizzando gli ammortizzatori sociali. Subito dopo ha parlato il presidente della Provincia, Bono che ha chiarito che l’Ente in questa vicenda ha avuto un ruolo attivo sin dal primo momento allo scopo di salvaguardare i livelli occupazionali.
Il confronto in aula si è sviluppato sull’esigenza di trovare una soluzione per i lavoratori attraverso gli ammortizzatori sociali (a costo zero per l’azienda); ma si è anche parlato del sovradimensionamento dei centri commerciali, della grave crisi occupazionale che ha investito il territorio, della responsabilità della politica per quanto riguarda la situazione che si è venuta a creare, ma anche della responsabilità che deve assumersi la classe dirigente nell’ambito dello sviluppo economico del territorio. Tra i consiglieri hanno preso la parola Dolce, Gianni Briante, Giuseppe Bastante, Carmelo Spataro, Alessandro Acquaviva, Liddo Schiavo, Roberto Getulio.
E mentre si parlava di Conforama, è venuta fuoriun’altra emergenza occupazionale: quella che riguarda tredici dipendenti di Euro hard che da sei mesi non percepiscono lo stipendio e hanno chiesto, attraverso un loro rappresentante, che la politica si occupi della loro drammatica vicenda. E in effetti in Consiglio nell’atto di indirizzo – come abbiamo detto – ha citato anche la posizione di questi tredici lavoratori.
Il Consiglio si era aperto con due comunicazioni. Per quanto riguarda la prima, Salvatore Andolina ha comunicato che Roberto Getulio ha aderito al Pdl e ha aggiunto che, per motivi tattici, il gruppo Pdl, per meglio favorire i lavori del Consiglio e delle commissioni, ha deciso di diversi in due gruppi autonomi, Pdl e Popolo della libertà, Berlusconi presidente (ne fanno parte Getulio, capogruppo, Massimo Prado vice e lo stesso Andolina).
Poi Massimo Prado ha chiesto al presidente Bono che si faccia carico di inviare un telegramma di solidarietà al questore di Siracusa, per l’attentato della scorsa settimana al commissariato di Pachino.
“Di fronte alla crisi economica che caratterizza il nostro territorio, dilaniato anche dalla guerra tra i grandi colossi del commercio – ha commentato il presidente del Consiglio provinciale, Michele Mangiafico - l’assemblea provinciale ha offerto un momento qualificante della propria attività sostenendo le ragioni del lavoro e della dignità della persona umana”.
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