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E’ durato quasi tre ore il Consiglio provinciale aperto sul Piano paesaggistico regionale, convocato dal presidente Mangiafico su richiesta di Giuseppe Bastante e Gino Gionfriddo rispettivamente, presidenti della sesta e quarta commissione consiliare. Due gli atti di indirizzo presentati rispettivamente da Giuseppe Bastante e dalla quarta commissione consiliare presieduta dal consigliere Biagio Gionfriddo al termine dei lavori. Alla votazione si andrà nella seduta di domani sera in programma alle ore 19. Ma prima sarà fatto un ulteriore tentativo di integrazione dei due atti di indirizzo che sostanzialmente hanno un fine in comune, quello, cioè, di chiedere alla Regione, in particolare all’assessorato ai Beni culturali, di differire la data di conclusione della concertazione, di prorogare il tempo a disposizione degli enti locali.
Domani alle 18,30, prima che cominci il Consiglio provinciale, i capigruppo proverano a operare una sintesi dei due atti di indirizzo in modo tale che l’Assemblea possa votarne uno soltanto.
Prima di arrivare a questa decisione c’è stato un ampio dibattito che è cominciato con la relazione del vice presidente della Provincia, Lidia Pannuzzo, che ha sintetizzato la posizione dell’Ente. L’ass. Pannuzzo ha concluso il suo intervento affermando che si chiede “il tempo necessario per riavviare, ove possibile, la concertazione a salvaguardia del territorio, del paesaggio e degli interessi legittimi dei cittadini”.
E il problema del tempo necessario per ricorrere a una concertazione fondamentale per poter armonizzare i vari strumenti urbanistici che riguardano il territorio provinciale, è stato sollevato un po’ in tutti gli interventi.
I rappresentanti delle associazioni ambientaliste che hanno preso la parola hanno sottolineato l’esigenza di avere al più presto uno strumento del genere utile a un territorio unico per il suo patrimonio inestimabile che va tutelato.
Anche il sindaco del capoluogo, Roberto Visentin ha messo in evidenza, nel suo intervento, l’esigenza di una concertazione che venga fatti con i tempi necessari. Carmelo Spataro si è chiesto se certi vincoli così rigidi possano regolare il nostro territorio.
Alessandro Acquaviva ha detto di avere ascoltato degli interventi fuorvianti in quanto non è questo – secondo il Consigliere provinciale - il momento di entrare nel merito del Piano, ma ora si deve soltanto chiedere alla Regione di aprire presto la fase della concertazione.
Da parte sua l’on. Titti Bufardeci, presente in aula ha detto: “è corretta l’iniziativa di convocare questo Consiglio per lanciare un grido d’allarme per un Piano che considero dissennato in violazione delle norme di legge e del buon senso. Serve maggiore concertazione, un esame vero del territorio”.
Sono intervenuti al dibattito Giuseppe Patti (wwf Siracusa), Alessandro Bovo (associazione italiana sviluppo ambiente e cultura), Paolo Tuttoilmondo (Legambiente Siracusa), Emilia Ferrara (Legambiente Melilli), Marco Mastriani (Ente fauna siciliana), Marcello Lo Iacono (Associazione Plemmyrion), Michele Taccone (sindaco di Portopalo).
Prima che iniziasse il dibattito sul Piano paesaggistico, Corrado Calvo ha comunicato al Consiglio di avere aderito, insieme ai consiglieri Nino Iacono e Domenico Nigro, al partito Forza del Sud, gruppo consiliare che adessi si compone di cinque consiglieri. Il capogruppo sarà lo stesso Calvo, vice Nino Iacono.
Va detto infine che al Consiglio hanno partecipato anche cinquanta studenti dell’Alberghiero e del liceo classico accompagnati da alcuni docenti. Una tradizione che prosegue per avvicinare i giovani alle istituzioni.
Al termine del Consiglio il presidente Michele Mangiafico ha dichiarato: “Un dibattito ampio e articolato ha qualificato il lasvoro del consiglio provinciale capace di divenire luogo della concertazione necessaria al fine della nascita di provvedimenti che devono trovare sintonia con il territorio cui fanno riferimento”.
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