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Scontro politico, in aula, tra maggioranza e opposizione. Il confronto, duro, sul bilancio di previsione e sul piano triennale delle opere pubbliche, ha tuttavia partorito, alla fine, ciò che voleva la maggioranza: bilancio incardinato e, quindi, scongiurato qualunque tipo di procedimento da parte dell’assessorato regionale agli Enti locali nei confronti del Consiglio che avrebbe anche potuto incorrere nella diffida per non aver rispettato i tempi per quanto riguarda l’approvazione dello strumento finanziario.
L’opposizione, soprattutto con i consiglieri Fabrizio Ardita (Udc) e Salvatore Andolina (An), sin dall’inizio della seduta del Consiglio ha espresso in termini chiari e perentori il punto di vista della Casa delle libertà, sostenendolo con la presentazione di un documento. Per Ardita e Andolina bisognava sospendere la trattazione del bilancio di previsione e del Piano triennale delle opere pubbliche. Perché diversi documenti riguardanti lo strumento finanziario non erano ancora pervenuti alla commissione competente e perché il Piano triennale delle opere pubbliche, dopo essere stato approvato dalla Giunta, è ancora in fase di pubblicazione e sarà disponibile a partire dal 24 giugno.
Dai banchi della maggioranza il tentativo dei vari consiglieri di “convincere” l’opposizione ad essere più elastica, in modo tale da evitare che il Consiglio potesse essere giudicato inadempiente dall’assessorato regionale e quindi essere sottoposto a procedura di diffida. Ma i consiglieri di centrodestra hanno insistito sull’opportunità di non trattare i due argomenti forti all’ordine del giorno.
Non hanno accettato neanche la proposta del consigliere Dell’Arte (Ds) di iniziare una discussione politica e non tecnica sul bilancio. La proposta, messa ai voti, è passata con il sì dei consiglieri di maggioranza, tre no e tre astenuti.
Subito dopo il presidente del Consiglio, Salvo Faraci, su proposta del consigliere Antonio Ortisi, ha dato la parola al vice segretario generale, Giuseppe Biondo che ha letto una breve relazione sul bilancio, mentre i consiglieri di opposizione lasciavano particolarmente arrabbiati l’aula e chiedevano, da fuori, di verificare il numero legale. Circostanza che sollecitava il consigliere Lo Curzio non appena Biondo finiva di leggere la breve relazione. Non c’era più il numero legale e la seduta veniva prima sospesa e poi rinviata a questa sera alle 19,30. Ma il bilancio era incardinato. Tra le polemiche. Anche legate alla verifica del numero legale.
Presenti, in aula, gli assessori Oliva, Uccello, Spataro, Cacopardo. Sono intervenuti i consiglieri Ardita, Ortisi, Andolina, Getullio, Lo Curzio, Musumeci, Dell’Arte, Saitta, Acquaviva. |