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Ancora due sedute di commissione consiliare “Pubblica Istruzione” sulla vicenda dei locali della sede staccata dell’I.p.c.t. di Rosolini, convocate dal presidente Di Lorenzo hanno avuto luogo giovedì 5 maggio e stamattina. Alla prima ha partecipato il Presidente del Consiglio provinciale, Michele Mangiafico, alla seconda il Presidente della Provincia, Nicola Bono.
Al termine dei due incontri, a fine mattinata, il Presidente Mangiafico ha nuovamente scritto al Prefetto di Siracusa, destinatario di una prima nota del 14 aprile: “La ringrazio della sensibilità che ha dimostrato in occasione della Sua telefonata dello scorso 29/04 – ha scritto Mangiafico – in cui raccoglieva il mio invito del 14/04 ad essere parte attiva nella soluzione della drammatica situazione in cui versano da otto mesi gli alunni di quattro classi della sede staccata dell’I.p.c.t. di Rosolini (ubicata nei locali, oggi insufficienti alle esigenze di istituto, di via Rossini). A suo tempo, Le ebbi a dire che riponevo concrete speranze di una modifica dell’attuale condizione in cui sono costretti a studiare questi ragazzi perché ero in attesa di un incontro con il Presidente della Provincia, che è poi avvenuto il 03/05. Purtroppo, né da quell’incontro, né dalle successive riunioni avute in commissione consiliare “Pubblica Istruzione” il 05/05 e il 09/05, grazie all’interessamento del dott. Rosario Di Lorenzo, presidente della stessa, si è andati oltre la generica volontà di trovare una soluzione, che sarà evidentemente il frutto di una sinergia tra la Provincia Regionale di Siracusa e il Comune di Rosolini ma che fino ad oggi non si è tradotta in provvedimenti amministrativi concreti e nel conseguente spostamento delle quattro classi dagli attuali assurdi locali in cui sono ubicate a locali in linea con le attuali normative igienico-sanitarie e di sicurezza. In occasione della nostra conversazione telefonica, mi invitava a tenerla aggiornata sulle novità in merito. Per le ragioni sopra descritte, avvalorate dal trascorrere vano del tempo e dalla consapevolezza che in discussioni inutili si sta consumando un intero anno scolastico per i figli di diverse famiglie del nostro territorio, ritengo a questo punto opportuno rinnovarle l’invito a convocare attorno ad uno stesso tavolo le due istituzioni interessate, che fino ad oggi non sono riuscito a veder parlare insieme nelle riunioni sopra citate, ma solamente attraverso singoli incontri o per le loro dichiarazioni sugli organi di stampa, al fine di porre in primo piano le esigenze degli studenti, nel rispetto delle normative vigenti in materia”.
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