|
Ho appreso con rammarico della soppressione del treno del 6 del mattino che da Siracusa arriva fino a Catania passando anche per Lentini. Questa ennesima dimostrazione di poca attenzione verso un territorio che rischia di essere penalizzato sempre di più, ha creato notevoli disagi ai pendolari lentinesi ma anche ad altri viaggiatori che utilizzano il treno come mezzo di spostamento per andare soprattutto a lavorare. Tante gente mi ha espresso grande delusione per il trattamento che questa provincia continua ad avere riservato. Ritengo che un po’ tutta la classe dirigente del territorio abbia il dovere di reagire con determinazione, non è più tollerabile che in altre parti d’Italia il sistema ferroviario venga rafforzato, anche con l’alta velocità, mentre da noi i tagli si sprecano con cadenza settimanale.
Ma non è il solo problema legato ai treni che mi lascia perplesso. Ho saputo che anche la situazione della stazione ferroviaria di Augusta, quindi una delle più importanti della nostra provincia, non è delle migliori. Anzi qualcuno l’ha anche definita da terzo mondo. Cittadini di Augusta, ma anche semplici viaggiatori, mi informano della precarietà che emerge nella cittadina megarese per quanto riguarda la stazione ferroviaria. Mi dicono che non esista una biglietteria, che i servizi igienici sono chiusi. Insomma, un quadro desolante che non fa onore a una città importante sia dal punto di vista turistico che sotto il profilo industriale.
Infine altro aspetto che mi è stato segnalato riguarda la differenza di prezzo per il viaggiatore che da Siracusa vuole andare a Roma e per colui il quale ha la fortuna di partire da Catania verso la capitale. Siracusa-Catania viene a costare parecchio e forse questa è una delle ragioni per cui i siracusani cominciano ad usare meno il treno.
In definitiva penso che la classe dirigente della Provincia debba farsi sentire nelle sedi opportune. Per questo motivo invito il presidente della Provincia e il prefetto a chiedere spiegazioni ai vertici delle ferrovie dello stato per l’abbandono in cui versa la nostra provincia. E Credo sarebbe opportuna, sull’argomento, una conferenza dei servizi e anche, non lo escludo, un Consiglio provinciale straordinario.
Michele Mangiafico
Presidente del Consiglio provinciale
|