Data: 06/07/2011
Oggetto: Conferenza stampa dei consiglieri di opposizione
  Ha avuto luogo presso la sala degli Stemmi, l’annunciata conferenza stampa dei consiglieri d’opposizione. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato Liddo Schiavo, Carmelo Spataro e Alessandro Acquaviva. “Noi consiglieri d’opposizione – ha esordito Liddo Schiavo – prima che si discutesse il bilancio in aula avevamo sottoscritto un documento attraverso il quale sottolineavamo le incongruità presenti nello strumento finanziario e nel Piano triennale delle opere pubbliche, con le scelte fatte dall’Amministrazione che contestavamo poiché davano molto spazio alle attività di intrattenimento piuttosto che a gratificanti proposte turistiche e culturali. E abbiamo contestato anche tutti gli aspetti riguardanti l’Alberghiero. In aula abbiamo preso atto di chiusure nette verso alcune manifestazioni storiche tipo il festival di frontiera di Marzamemi. E anche l’Inda è stata penalizzata. “E dall’approvazione del bilancio – ha continuato Schiavo – è venuto fuori questo scollamento tra consiglieri di maggioranza e Amministrazione attiva, con uno strumento finanziario che non presenta granchè d’importante. Posso assicurare che seguiremo con molta attenzione la vicenda legata all’Alberghiero in quanto sappiamo che attraverso un’alternativa i costi potrebbero essere decisamente minori”. “Io – ha detto invece Carmelo Spataro – vorrei fare delle considerazioni di carattere politico. L’approvazione del bilancio costituisce l’ennesima dimostrazione che non esiste più un rapporto di fiducia tra la maggioranza e l’Amministrazione attiva. Il bilancio e il Piano triennale delle opere pubbliche, proposte della Giunta approvate nel dicembre 2010, sono stati rivoltati come un calzino dalla maggioranza che ha presentato tantissimi emendamenti. Ciò che testimonia in modo evidente questa mancanza di fiducia tra maggioranza consiliare e Amministrazione, l’atto di indirizzo con cui si impedisce all’Amministrazione il mutuo sull’Alberghiero se prima non vengono attivati quelli per la viabilità. Ma anche in questo caso va sottolineato un aspetto: molti di questi progetti sono ancora nella fase preliminare o in fase di studio di fattibilità. Quindi non verrà eseguito alcun intervento strutturale nel territorio, e di conseguenza l’atto di indirizzo rappresenta soltanto un segnale che i consiglieri di maggioranza hanno voluto dare al presidente Bono. E a proposito di viabilità come non ricordare i 31 milioni di euro (prima annualità decreto Bersani) utilizzati in gran parte per una sola opera e i lavori devono ancora iniziare. Milioni che dovevano servire per la viabilità minore e in questo caso è stato stravolto anche lo spirito della legge Bersani. In definitiva questo bilancio ha evidenziato questa sfiducia della maggioranza nei confronti della Giunta. Grave anche il fatto che da sei mesi non via sia l’assessore ai lavori pubblici”. “Proprio l’assenza dell’assessore ai lavori pubblici – ha spiegato Alessandro Acquaviva – ha determinato un problema di carattere amministrativo e di programmazione. Le tante istanze presentate dai consiglieri lo dimostrano ampiamente. Il Piano triennale è un libro delle favole. Il novanta per cento delle opere contenute nel Piano non potranno essere realizzate perché mancano i progetti e si rischia di sforare il patto di stabilità. “Altro elemento che voglio sottolineare – ha continuato Acquaviva – il disinteresse nei confronti dell’ex carcere Borbonico. Non sono mai state avanzate proposte politiche per quanto riguarda il recupero della struttura. Il rischio è quello che possa essere svenduto ai privati. Per il bilancio condivido in pieno quanto hanno detto i miei colleghi”. Sul documento di censura sottoscritto prima dell’approvazione del bilancio è poi tornato Carmelo Spataro. La sfiducia politica costituisce un fatto acclarato. Per la sfiducia formale bisogna raggiungere un certo numero di firme. Ma comprendo che molto spesso lo spirito di conservazione prevale sul buon senso e sugli interessi del territorio”. “Dieci consiglieri – ha concluso Liddo Schiavo – hanno firmato il documento con altri tre si andrebbe in aula”.
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