|
Il presidente del Consiglio provinciale, Michele Mangiafico, ha incontrato ieri mattina una delegazione di lavoratori Sai 8 a rischio licenziamento per il piano di esuberi predisposto dall’azienda. Dall’incontro, tuttavia, è emersa anche la possibilità che i lavoratori non perdano il proprio posto di lavoro.
Il presidente Mangiafico, infatti, ha espresso l’idea che i prossimi eventi che riguardano l’Ato potrebbero determinare, per questa gente, il salvataggio del posto di lavoro.
“Ancora non sappiamo – ha spiegato ai suoi interlocutori il presidente Mangiafico – se il commissario Cardaci svolgerà solo le funzioni che appartenevano al Consiglio di amministrazione dell’Ato idrico o se il suo ruolo sarà ampliato fino a ricoprire anche le funzioni che svolgevano i sindaci nell’Assemblea.
“In questo caso – ha aggiunto il presidente Mangiafico – il Commissario potrebbe anche avere un ruolo tale da poter consegnare in via sostitutiva gli impianti idrici di quei comuni che si sono tirati fuori dall’affidamento a Sai 8 e ciò determinerebbe una nuova situazione, in quanto quei trenta lavoratori non sarebbero più in esubero, perché Sai 8 gestirebbe gli impianti idrici di tutti i 21 comuni della provincia”
E’ stata prospettata anche l’altra ipotesi, cioè se il muro contro muro tra la parte più numerosa dell’assemblea dei sindaci e Sai 8 dovesse portare a una definitiva rescissione del contratto o se comunque il commissario Cardaci dovesse ritenere che il percorso fin qui svolto dal Consorzio Ato debba tradursi nella rescissione del contratto.
“Va detto – ha detto ancora il presidente Mangiafico – che il vecchio gestore dovrebbe continuare comunque a svolgere il suo lavoro fino al passaggio definitivo delle consegne. E in questo caso non è detto che non si possa raggiungere l’obiettivo della salvaguardia della situazione occupazionale ad oggi, com’è accaduto in passato in situazioni analoghe”.
“Mi auspico e confido – ha concluso il presidente Mangiafico – che sia l’assemblea dei sindaci sia il commissario Cardaci nella consapevolezza del vostro dramma occupazionale mettano presto in agenda un incontro con voi”.
|