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Sono già oltre duemila le firme raccolte da una rete di associazioni nell’ambito del referendum per abrogare le norme che danno vita all’attuale legge elettorale. Il dato numerico è stato confermato questa mattina dal presidente del Consiglio provinciale, Michele Mangiafico, che ha incontrato i giornalisti in compagnia di Debora Cottone, presidente dell’Associazione Notoriamente di Noto, di Marilena Petruccelli coordinatrice regionale del movimento unione popolare, di Giuseppe Frasi, presidente del movimento Estremo sud di Pachino, di Valentina Mammana responsabile di Culturarte e di alcuni rappresentanti delle associazioni le Formiche, e Idea giovane.
“La nostra iniziativa – ha spiegato il presidente Mangiafico – è collegata alla raccolta di firme per quanto riguarda la proposta referendaria abrogativa della legge che dà vita a un Parlamento con le liste bloccate. Dall’inizio della raccolta firme fino a poco tempo addietro c’è stato un oscuramento dell’informazione poi superato grazie a strumenti informativi alternativi, e i cittadini hanno risposto positivamente perché condividono le ragioni del referendum. Voglio sottolineare una cosa. Oggi questa situazione rappresenta un chiaro segnale del distacco che si è creato tra le nostre istituzioni nazionali e il cittadino. Ma io considero questo un segnale di forte allarme. Noi abbiamo aderito all’iniziativa di raccolta delle firme, ma chiaramente l’auspicio è che il Parlamento faccia una legge al di là dell’iniziativa, anche per evitare un aggravio dei costi.
“Personalmente – ha proseguito il presidente Mangiafico – sono un convinto assertore del sistema proporzionale e delle preferenze. Mi rendo conto che in Italia esiste il referendum abrogativo e pertanto se dovesse essere abrogata la legge si tornerebbe al vecchio sistema uninominale un po’ più democratico anche se i candidati al Parlamento vengono comunque inseriti in lista dalle varie coalizioni.
“In questa fase – ha detto ancora Michele Mangiafico - il consenso è stato enorme, ma devo precisare che un problema tecnico esiste e consiste soprattutto nelle procedure complesse da portare avanti per canalizzare alla fine le firme a Roma. Voglio ancora aggiungere che da oggi non sarà possibile firmare presso i comuni, ma lo sarà presso i vari punti che sono stati attrezzati in tutto il territorio”.
Marilena Petruccelli ha voluto puntualizzare che “siamo stati i promotori del Referendum e ho constatato un riscontro popolare fortissimo. La gente è stanca di questa legge elettorale, abbiamo lavorato bene pur in tempi ristretti. Ma raggiungeremo l’obiettivo”.
“Questa raccolta di firma – ha detto Debora Cottone – è partita decisamente in sordina non con la giusta attenzione, ma piano piano è lievitato l’interesse del cittadino. Noi con la nostra associazione abbiamo raccolto oltre 700 firme”.
“Non è giusto – ha spiegato infine Giuseppe Frasi – che le segreterie scelgano i deputati. Occorre tornare al più presto al proporzionale”.
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