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“L’approvazione della salvaguardia degli equilibri di bilancio – ha commentato il presidente Michele Mangiafico - ha rappresentato un’occasione di conferma del senso di responsabilità istituzionale che caratterizza tutta l’assemblea provinciale nel rispettare le scadenze che la legge impone. La certezza dei tempi delle decisioni rappresenta infatti un elemento indissolubile di democrazia insieme alla libertà di esprimere la propria opinione e la propria posizione politica. Nel merito del provvedimento, l’emendamento approvato ha permesso di salvaguardare le fasce più deboli della nostra comunità e le politiche scolastiche rispetto alla necessità di ottemperare ad alcuni debiti fuori bilancio: si è trattato di una decisione molto qualificante per la nostra assemblea”.
Il Consiglio provinciale, nella seduta di ieri sera, durata poco meno di due ore, ha approvato gli equilibri di bilancio, previo assestamento. Al voto, il provvedimento finanziario è passato con dodici sì della maggioranza e tre no dell’opposizione (Acquaviva, Butera e Spataro). Va detto che la proposta della Giunta è stata integrata da un emendamento presentato dai consiglieri Salvo Andolina e Rosario Di Lorenzo, che prevede un “soccorso” di circa 150 mila euro alla pubblica istruzione e alle politiche sociali che nella variazione che accompagnava gli equilibri di bilancio rischiavano di essere colpite. L’emendamento di Andolina e Di Lorenzo è passato con 12 sì, un no (Spataro) e due astenuti (Butera e Acquaviva).
La manovra finanziaria che ha preceduto gli equilibri, complessivamente di 800 mila euro, è stata presentata in aula dall’assessore Rino Lazzari. “Non è più il tempo – ha detto – delle vacche grasse, per mantenere l’equilibrio dobbiamo guardare ai numeri. L’assestamento che accompagna gli equilibri rappresenta un provvedimento necessario per ripianare i debiti. Bisogna stringere e operare dei tagli”.
Il consigliere Butera, in sede di dibattito, aveva portato a conoscenza del Consiglio i contenuti emersi durante la riunione della commissione bilancio.
E sugli equilibri di bilancio gli interventi dei consiglieri. Salvo Andolina ha sottolineato che “nell’ambito dei debiti fuori bilancio non vi è responsabilità dell’Amministrazione in carica e che gli stessi debiti legati all’avvocatura costituiscono un fatto decisamente fisiologico”.
“Un’Amministrazione virtuosa – ha detto Paolino Amato – che paga anche i debiti del passato. Ed è inaccettabile che questa Amministrazione debba pagare per quel che di sbagliato si è fatto prima”
“Questo provvedimento – ha spiegato Corrado Calvo – è un atto dovuto. Un atto però che avremmo voluto concordare ma le scadenze non ce lo hanno permesso. Vogliamo partecipare alla prossima programmazione economica dell’Ente”.
La seduta del Consiglio provinciale si era aperta con dichiarazioni di solidarietà dei consiglieri Gianni Briante, Carmelo Spataro, Roberto Getulio, Paolino Amato e Massimo Prado nei confronti del consigliere Giuseppe Bastante colpito da un atto intimidatorio.
Poi la discussione si è spostata sulle mozioni presentate da Di Lorenzo e Acquaviva sull’istituzione della riserva naturale orientata “Pantani della Sicilia Sud-orientale”.
Di Lorenzo ha sottolineato, tra le due mozioni che egli stesso ha presentato, di preferire la prima ovvero un indirizzo del Consiglio in direzione dell’eliminazione della cosiddetta zona B, ovvero la pre-riserva. Spataro ha ribadito che occorre tutelare l’interesse dei produttori di ciliegino, ma anche salvaguardare il processo di sviluppo sostenibile del territorio. “Condivido – ha detto – la seconda mozione di Di Lorenzo ovvero quella che possa consentire in futuro di impiantare nuove serre”. Sulla stessa posizione il consigliere Gionfriddo. Salvaguardare il territorio e le attività produttive l’idea di Nino Butera. Da parte sua Alessandro Acquaviva ha annunciato di volere ritirare il suo emendamento a condizione che una parte dello stesso emendamento costituisca integrazione della seconda mozione di Di Lorenzo. Acquaviva ha parlato di necessità di regolamentazione delle serre esistenti e di quelle che verranno. Cioè il gestore deve avere questa possibilità.
Quindi l’intervento di Maurizio Ranno il quale è stato molto critico e ha sottolineato come di fronte all’Italia che produce c’è sempre chi ha voglia di creare problemi. Ranno ha chiesto dieci minuti di sospensione che sono stati accordati.
Al rientro in aula Paolino Amato ha proposto il rinvio della discussione sulla Riserva in quanto al momento sono pendenti diversi ricorsi dei sindaci e dei comuni interessati. Di parere opposto Salvo Andolina il quale invece voleva che il Consiglio esprimesse un parere. E sulla proposta di Amato è intervenuto anche Spataro il quale ha messo in evidenza come la maggioranza non fosse in grado di esprimere un’opinione condivisa. Di maggioranza impantanata ha parlato anche Butera, mentre Nino Iacono, che aveva sollecitato il Consiglio provinciale aperto sull’argomento, con tono fermo ha chiesto che il Consiglio chiedesse alla Regione il ritiro di tutto il decreto istitutivo.
Alla fine è passata la linea di affrontare il voto sulle mozioni in una prossima seduta di Consiglio.
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