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Due gli aspetti salienti del Consiglio provinciale che si è svolto oggi sulla problematica relativa ai trasporti ferroviari. L’individuazione degli strumenti necessari a capovolgere l’attuale strategia aziendale di dismissione di tratte e servizi in provincia di Siracusa e l’assenza della deputazione regionale e nazionale, con una nota di biasimo criticata dall’intero Consiglio provinciale. La mancanza dei deputati non ha impedito al Consiglio provinciale di portare avanti i lavori grazie soprattutto alla partecipazione compatta delle organizzazioni sindacali e alla presenza, in aula, dell’ing. Francesco Nolè rappresentante del Ministero per le Infrastrutture, il quale ha tenuto a precisare nel suo conclusivo intervento che l’ufficio che ha rappresentato ha soprattutto compiti di vigilanza.
Sedici i consiglieri provinciali di maggioranza e opposizione che hanno risposto alla convocazione del presidente Michele Mangiafico su richiesta di Gianni Briante e di altri consiglieri. Presenti in aula anche il presidente della Provincia, on. Nicola Bono e l’ass. Vincenzo La Gioia.
Un po’ tutti gli interventi sono andati nella direzione di una pressione della politica nelle sedi competenti affinché vengano recuperate le tratte soppresse, affinché i treni a lunga percorrenza vengano ripristinati. Un po’ tutti hanno accostato l’emorragia ferroviaria alla mancanza di sviluppo, hanno sottolineato la stridente contraddizione tra le caratteristiche del territorio, a forte vocazione turistica, con la mancanza di adeguati servizi ferroviari. E tutti concordi nel sostenere che serve una presa di coscienza ma soprattutto un’azione forte per un cambiamento di tendenza.
Un aspetto che potrebbe risultare positivo l’annuncio del presidente della Provincia, on. Bono, che entro dicembre la Regione dovrebbe firmare il cosiddetto contratto di servizio.
Per la cronaca va detto che prima che iniziasse il Consiglio il presidente Mangiafico aveva parlato agli studenti dell’istituto “Juvara” di Siracusa, ospiti, com’è consuetudine, in occasione di Consigli aperti su problematiche che attengono al territorio. Il presidente Mangiafico ha spiegato ai ragazzi l’iter del procedimento amministrativo.
Ad inizio di seduta il presidente Mangiafico ha dato la parola al consigliere Briante che ha subito chiesto trenta minuti di sospensione proprio per l’assenza della deputazione. E Liddo Schiavo ha aggiunto che se non c’è sviluppo in questa provincia la responsabilità è soprattutto della deputazione. Ma, nonostante la sospensione, tra i deputati non è arrivato nessuno.
Alla ripresa dei lavori Briante ha ripreso la parola. “La politica – ha detto – si è dimostrata lontana dal territorio. Questa provincia sta affondando e nessuno muove un dito. Sottolineo l’assenza dei deputati e dei rappresentanti di Trenitalia. Gli impegni avrebbero dovuto essere presi questa mattina, perché fin qui le parole hanno partorito solo fame e licenziamenti”.
Dello stesso tenore le parole di Sebastiano Butera il quale ha aggiunto: “Non si capisce davvero quale sia la strategia per portare sviluppo. Manca anche un coordinamento che dovrebbe essere assunto dalla Provincia. Grave l’assenza della deputazione”.
“Noi rappresentiamo l’istituzione – ha detto Carmelo Spataro – che tenta di sollevare le questioni che riguardano il territorio e di contro assistiamo all’assenza dei protagonisti principali che disertano l’aula. Lo sapete perché disertano? Non certamente per insensibilità, ma perché non hanno nulla da dirci”.
Paolo Sanzaro (Cisl): “Negli ultimi tre anni abbiamo assistito a una strage, una ecatombe. Occorre individuare subito due o tre punti importanti e dare risposte concrete alla gente. Dobbiamo incalzare il presidente Lombardo e tutti dobbiamo batterci per un programma chiaro”.
Da parte sua il presidente della Provincia regionale, on. Nicola Bono, ha detto: “la Provincia, sul tema dei trasporti, ha sempre avuto una particolare attenzione, testimoniata soprattutto dalle iniziative assunte nel tempo. Le iniziative prese in materia hanno inizio il 16 novembre 2009, data in cui venne organizzato un incontro a Siracusa con l’allora assessore regionale del tempo On. Nino Strano a cui venne presentata la piattaforma Siracusa-Ragusa con cui si chiedeva l’inserimento di determinate linee di intervento riguardanti le Ferrovie dello Stato.
“Il vero problema delle Ferrovie in Sicilia – ha proseguito Bono - è l’autismo della Regione siciliana in materia. La soppressione e la riduzione delle tratte non riguarda, infatti, solo la provincia di Siracusa, come spesso viene inopportunamente rappresentato, ma è un problema che riguarda tutta la Sicilia.
La Regione Sicilia – ha evidenziato il Presidente - è l’unica regione d’Italia, infatti, a non aver firmato né il contratto di servizio, né l’accordo di programma quadro, e quindi da ben 12 anni risulta totalmente inadempiente alle disposizioni di cui al decreto legislativo n.400 del 1999, che appunto attribuisce la competenza delle tratte ferroviarie regionali alle Regioni.
“Tale latitanza – ha detto ancora Bono - su un tema specifico di propria competenza è sia alla base della progressiva soppressione delle tratte regionali, ma ha anche influito sull’indebolimento nei confronti delle ferrovie dello stato sull’altro delicato tema della soppressione delle tratte nazionali che, pur essendo rimaste di competenza delle ferrovie, non possono non risentire del generale disimpegno complessivo del territorio.
“La deputazione regionale, ma anche quella nazionale – ha concluso Bono – deve assumere il tema del rilancio delle ferrovie attraverso lo stimolo all’urgente sottoscrizione del contratto di servizio e dell’accordo di programma quadro da parte della Regione, che ha poteri e competenze per ripristinare gran parte delle tratte regionali soppresse e restituire potenzialità strategica al mezzo ferroviario in Sicilia.”
Il Consigliere Giuseppe Bastante ha lanciato accuse verso la cosiddetta classe dirigente incapace di operare investimenti per lo sviluppo del territorio ma anche dell’intera Sicilia. “La politica – ha detto – ha pesanti responsabilità nei confronti del territorio e deve produrre”.
Anche da Liddo Schiavo critiche alla deputazione e ha chiesto alla politica il motivo per cui nell’ambito dello sviluppo non sono stati utilizzati tutti i fondi disponibili.
“Manca chi ci rappresenta – ha sottolineato Paolino Amato e Lombardo governa la Regione come se fosse una cosa sua. Da ben tredici anni si assiste, inermi a uno stillicidio continuo”. Amato ha poi ricordato i tagli nell’ambito ferroviario che sono stati eseguti e le conseguenze che questi tagli hanno determinato nel tessuto sociale. E ha suggerito un intervento dei privati.
Roberto Alosi della Cgil ha parlato di esempio più evidente dell’assenza di sviluppo e di strategie. “Questa situazione impedisce lo sviluppo commerciale. Siamo oramai alla frutta. Il contratto di servizio? Prevede una disponibilità di 111 milioni di euro che non bastano per mantenere l’attuale rete ferroviaria”.
Duro l’attacco di Nunzio Dolce nei confronti dei deputati regionali definiti “novanta fannulloni”. Dolce, nel suo intervento, oltre ad essere molto critico verso i deputati regionali, ha sottolineato la partecipazione dei sindacati al Consiglio e ha chiesto loro di far sentire forte la voce del dissenso”.
Per Alessandro Acquaviva la motivazione dell’assenza dei deputati regionali va ricercata nella campagna di delegittimazione in atto da tempo nei confronti delle Province. E Poi Acquaviva ha sottolineato la mancanza di competitività di treni Italia con i viaggi in aereo.
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