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Un consiglio provinciale, quello che si è svolto ieri sera, ricco di momenti significativi. Tre le questioni trattate nel corso dell’Assemblea. La prima, nell’ambito delle cosiddette comunicazioni, ha toccato il tasto della solidarietà. Poi l’attività ispettiva con il presidente della Provincia, on. Nicola Bono, che ha risposto alle interrogazioni dei consiglieri; infine è cominciata la discussione che dovrà portare all’approvazione del Piano territoriale provinciale.
Carmelo Spataro ha sottoposto all’attenzione del Consiglio quello che è sicuramente un caso umano e per cui ha sollecitato un intervento della Provincia. Il capogruppo del Pd Siracusa ha ricordato l’incredibile vicissitudine della studentessa di Sortino, Laura Salafia, colpita circa un anno fa da un proiettile vagante mentre si trovava davanti l’Università a Catania. La ragazza si trova al momento paralizzata, la sua famiglia ha sostenuto e continua a sostenere spese ingenti ed è arrivato il momento – secondo Spataro – che la Provincia metta in campo delle iniziative per aiutare la famiglia della sfortunata ragazza.
Il presidente del Consiglio, Michele Mangiafico, ha condiviso in pieno la richiesta del consigliere Spataro e ha puntualizzato che la Provincia, come ha fatto in passato in altre vicende, certamente andrà incontro alle esigenze della famiglia della studentessa. Insomma, ieri dal Consiglio è scattata la macchina della solidarietà.
Terminata questa fase il Consiglio ha svolto l’attività ispettiva. Il consigliere Liddo Schiavo ha presentato un’interrogazione chiedendo informazioni sulla mancata attività del sistema informativo territoriale dell’Ente. Il presidente Bono ha spiegato che il sistema è invece assolutamente operativo e si è fin qui rivelato uno strumento prezioso per l’attività dell’Ente e ha concluso il suo intervento affermando che forse il servizio è sfruttato al di sotto delle sue effettive potenzialità.
La seconda interrogazione trattata quella presentata dal consigliere Alessandro Acquaviva. L’esponente dell’opposizione ha chiesto all’Amministrazione se l’arteria di collegamento tra la via La Maddalena e la strada provinciale 58 risulta di proprietà dell’Ente e nel caso quali iniziative la Provincia avrebbe voluto adottare per mettere in sicurezza la strada. Il presidente Bono ha risposto che la strada in questione non fa parte del demanio provinciale.
Terza e ultima interrogazione trattata in aula (presentata dai consiglieri Liddo Schiavo, Biagio Saitta, Carmelo Spataro, Alessandro Acquaviva e Sebastiano Butera) quella riguardante il cavalca-ferrovia della provinciale Rosolini-Pachino. I consiglieri d’opposizione paventando dismissioni di tratte ferroviarie, in particolar modo la Siracusa-Modica hanno chiesto al presidente Bono se prima di procedere all’appalto dei lavori fossero state assunte precise informazioni. E nel caso di soppressione i consiglieri hanno chiesto di sapere se l’aggiudicazione dell’appalto può essere sospesa, annullata o modificata in autotutela anche penale e come intende agire l’Amministrazione nel caso l’opera, già appaltata, dovesse dimostrarsi inutile alla collettività pur gravando pesantemente sul bilancio dell’Ente.
Il presidente della Provincia, Bono, ha risposto: “Comprendo e condivido la preoccupazione dei Consiglieri sull’ipotizzata soppressione del tratto di rete ferroviaria che collega Siracusa con Modica. Più volte ho relazionato a questo Consiglio sull’impegno congiunto, mio e dell’on. Franco Antoci, nelle rispettive qualità di presidenti delle Province di Siracusa e Ragusa, affinchè non solo fosse evitata ogni forma di smantellamento del servizio ferroviario, ma si addivenisse, invece, ad un suo potenziamento indispensabile per la promozione delle risorse del nostro territorio prima tra tutte quella agricola. La scelta sbagliata che dobbiamo contrastare non è la realizzazione del Cavalcaferrovia, ma l’eventuale soppressione del tratto ferroviario con tutte le negative conseguenze in termini di sviluppo infrastrutturale del nostro territorio”.
“Fare oggi un passo indietro – ha continuato il presidente Bono – ci esporrebbe a dannose e rilevanti azioni risarcitorie; manderebbe al macero anni di lavoro della Regione sicliana, della Sovrintendenza, dell’Urega; comportrebbe la sicura perdita dei fondi della legge Bersani che devono essere spesi entro ristretti tempi certi, pena la perdita del finanziamento. Entro fine anno, un esempio su tutti, occorre contrattualizzare il rapporto con la ditta vincitrice della gara e comunicare l’intervenuto adempimento al Ministero delle Infrastrutture. Come si può considerare di cambiare opera senza mettere nel conto le conseguenze. Per non parlare degli effetti sull’economia del nostro territorio, derivanti dall’eventuale perdita del finanziamento, dati gli ingenti investimenti di circa 5 milioni di euro”.
Poi il presidente Bono si è soffermato sugli aspetti giuridici per quanto riguarda l’aggiudicazione della gara se può essere sospesa, annullata o modificata in autotutela anche con penale. Il presidente Bono ha chiarito che il procedimento amministrativo si trova oramai nella fase dell’aggiudicazione definitiva, “non è precluso alla stessa Pubblica Amministrazione di procedere, con atto successivo, purchè adeguatamente motivato, con richiamo ad un preciso e concreto interesse pubblico e quindi in regime di autotutela, alla revoca d’ufficio ovvero all’annullamento dell’aggiudicazione. Quindi in questa fase la pubblica Amministrazione può esercitare un potere autoritativo di annullamento o di revoca dell’atto di aggiudicazione”.
Infine il presidente Bono ha chiarito quali sarebbero le responsabilità in cui incorrerebbe la Provincia e ha chiarito che “Il nostro impegno deve essere quello di compulsare gli adempimenti diu competenza della Regione Siciliana in tema di infrastrutture e mobilità, con la collaborazione di tutti i parlamentari della nostra provincia e di quella ragusana, sia di quelli di maggioranza che di quelli di opposizione, al fine di giungere alla firma del Contratto di servizio tra la Regione siciliana e Trenitalia, senza mettere in discussione opere per le quali abbiamo speso tempo, risorse e lavoro e soprattutto finanziamenti già ottenuti”.
Sull’argomento sono interventi anche i consiglieri Carmelo Spataro e Rosario Di Lorenzo. Spataro ha svolto un intervento soprattutto tecnico, è entrato nel merito della gara d’appalto, ha precisato che quest’opera era stata voluta dalla precedente Amministrazione e ha chiesto che vengano forniti ulteriori chiarimenti magari in commissione. Il presidente Bono si è detto disponibile.
Rosario Di Lorenzo ha spiegato che questa vicenda si è conclusa positivamente e che sono state fornite risposte chiare alla città di Rosolini. “Ma – ha concluso – tutto questo dopo un cambio nelle due amministrazioni interessate che ha permesso di portare a compimento l’iter della variante”.
Infine un segmento dei lavori è stato dedicato al Piano territoriale provinciale, con la presenza, in aula, dei consulenti dell’Università di Catania, Paolo La Greca, Francesco Martinico e Matteo Ignaccolo.
Il presidente Bono sottolineat oil valore del lavoro realizzato “uno strumento – ha detto – in grado di costituire una corretta capacità di lettura del territorio. Si tratta del Piano più completo che abbiamo in Sicilia. L’adozione del Ptp, più che essere celebrata come la fine di un percorso deve rappresentare l’inizio di quel nuovo cammino virtuoso che l’Amministrazione provinciale ha deciso di intraprendere dotandosi appunto di un Piano territoriale”.
“I contenuti del Piano – ha detto ancora il presidente Bono – sono sintetizzati in tre linee strategiche: tutela e riqualificazione integrate dell’offerta di risorse territoriali, potenziamento delle strutture per la loro fruizione e valorizzazione; Riorganizzazione del sistema insediativo come leva per il rilancio competitivo del territorio; efficienza dei sistemi di mobilità come condizione per l’integrazione dell’armatura urbana e produttiva e delle risorse ambientali e storico culturali”.
Nella discussione sono interventi anche i tre consulenti dell’Università di Catania che hanno soprattutto la messo in evidenza la valenza strategica del Piano territoriale provinciale, con l’Amministrazione che ha scelto di imboccare la strada della programmazione.
Al termine di questi interventi il presidente Mangiafico ha proposto la scadenza del 4 novembre per la presentazione degli emendamenti al Piano e l’aggiornamento al 7 novembre della seduta. Accolte all’unanimità le due proposte.
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