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La scorsa settimana ha avuto luogo un avvenimento di straordinaria importanza sul piano della civiltà, che assegna alla Regione Sicilia il merito di avere anticipato Roma, dove da anni l’argomento è oggetto di attenzione dei due rami del Parlamento ma senza alcun risultato concreto. Nella seduta del 18 ottobre scorso, infatti, l’Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge sul riconoscimento e la promozione della Lingua dei Segni, eccezionale strumento di comunicazione e di parità per la grande comunità dei sordi. Sento il dovere da cittadino di ringraziare i 51 parlamentari presenti in aula nonostante di questi tempi l’Ars abbia difficoltà anche a raggiungere il numero legale e, tra questi i nostri siracusani che hanno partecipato al dibattito e alla votazione finale: Bufardeci, Cappadona, De Benedictis e Vinciullo. Mi auguro che quanto accaduto in Sicilia serva da battistrada a livello nazionale, dove è in corso una battaglia di civiltà in Commissione affari sociali della Camera, dove un gruppo trasversale di parlamentari sostiene tesi ideologiche e strumentali volte a impedire il prosieguo dell’iter del testo di riconoscimento della Lingua dei Segni italiana quale strumento di comunicazione dei sordi così come già approvato dal Senato.
Michele Mangiafico
Presidente del Consiglio provinciale
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