Data: 16/04/2012
Oggetto: Radar nel territorio del Plemmirio, Mangiafico scrive a Monti
  Il presidente del Consiglio provinciale, Michele Mangiafico, ha scritto la seguente nota al presidente del Consiglio dei Ministri, Sen. Mario Monti, Al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera, Al Presidente della Regione Siciliana on. Raffaele Lombardo, All’Assessorato dei beni Culturali e dell’Identità Siciliana Servizio Sovrintendenza Beni Culturali e Ambientali di Siracusa c.a. Architetto Alessandra Trigilia, Alla Guardia Costiera di Catania C.A. ( CP) Domenico De Michele, Alla Guardia Costiera di Siracusa C.V. ( CP) Luca Sancilio,all’ufficio Urbanistica del Comune di Siracusa c.a. Ing. Calafiore. Questa la nota inviata dal presidente Mangiafico: “Con la presente vi rappresento alcune considerazioni e contestualmente colgo l’occasione per chiedere alcuni chiarimenti relativamente al paventato progetto di installazione di un dispositivo tipo radar nel territorio del Plemmirio a Siracusa. La notizia emerge dall’odierna cronaca locale e ha suscitato immediatamente una nuova montante catena di allarme sociale in una realtà di vasto pregio naturalistico che nella sua cittadinanza ha vissuto in questi ultimi anni già un lungo percorso di mobilitazione civile per una precedente, poi sventata, ipotesi di installazione di un dispositivo analogo da parte, allora, della Guardia di Finanza. In questo caso, in base alle informazioni presenti sulla stampa, si tratterebbe di una iniziativa della Guardia costiera di Catania. Parliamo della porzione di territorio inserita in zona Sic e prospiciente l’area marina protetta del Plemmirio, prestigioso simbolo nel mondo di tutela e valorizzazione e ragione delle passate e sofferte mobilitazioni dei residenti e della loro allarmata preoccupazione. “Ancora una volta, la cittadinanza attiva presente in quella zona – continua Mangiafico - richiama all’attenzione delle istituzioni locali la necessaria pubblicità che l’iter procedimentale pretende in base alla direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche e che impone nella fattispecie la verifica della certezza che il progetto non pregiudichi l'integrità del sito in causa e, se del caso, previo parere dell'opinione pubblica. “Per tali ragioni, sento il dovere – conclude il presidente Mangiafico - di chiedere agli enti in indirizzo se sono già a conoscenza di questo progetto e se non ritengano opportuna – nell’alveo di una governance del territorio – un’adeguata pubblicizzazione dell’iniziativa e il relativo confronto con le popolazioni interessate in una fase preliminare alle eventuali iniziative che le stesse, come già avvenuto in passato, potranno intraprendere. A tal fine, sottolineo alla vostra attenzione l’importante ruolo di cittadinanza attiva che in quei luoghi svolgono sia la comunità parrocchiale, sia l’associazione “Plemmyrion””.
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