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Il Consiglio provinciale ha dedicato quasi quattro ore di dibattito al problema della sanità. Una partecipazione straordinaria. All’invito del presidente del Consiglio provinciale, Michele Mangiafico, hanno risposto in tanti: Il presidente della Provincia, on. Nicola Bono, il vice presidente della Regione, on. Titti Bufardeci, i deputati regionali Roberto De Benedictis, Enzo Vinciullo, Mario Bonomo, Bruno Marziano; gli assessori provinciali Roberto Meloni e Salvatore Mangiafico, il responsabile dell’Azienda ospedaliera, Alfredo Guerrieri, il direttore amministrativo dell’Asl 8Di Pietro, sindacalisti, amministratori di alcuni comuni della provincia. Tutti mobilitati per trovare una soluzione al piano di rientro sanitario predisposto dall’assessore Russo che penalizza oltre misura Siracusa e il suo territorio.
Glli atti del Consiglio provinciale , il verbale e i documenti che gli intervenuti hanno lasciato alla presidenza, verranno inviati all’assessore regionale alla sanità come testimonianza dell’avvenuto dibattito e delle posizioni esistenti in provincia di Siracusa a tutela della sanità provinciale.
Il Consiglio provinciale è stato aperto da una relazione che ha letto in aula il consigliere Mariano Caldarella che ha sottolineato come “la classe politica non può non interrogarsi sull’assenza, nei nostri presidi sanitari territoriali od ospedalieri della nostra provincia, di taluni servizi essenziali quali la radioterapia e l’angioplastica primaria H-24”. Il consigliere Caldarella ha parlato dei problemi oncologici, del servizio di emodinamica dell’azienda ospedaliera Umberto primo servizio che può essere eseguito soltanto dalle 8 del mattino fino alle 14. Ha concluso dicendo che “questa assemblea dovrebbe dare il proprio contributo sostenendo ogni azione finalizzata alla prevenzione primaria e secondaria della popolazione, quali le campagne di educazione sanitaria”.
Tutti d’accordo sulla necessità, così come ha proposto il presidente della Provincia, Nicola Bono, di stilare un documento da approvare in un prossimo Consiglio provinciale, che costituisca la base di partenza per un confronto con Palermo che eviti, alla nostra provincia, di essere la cenerentola siciliana nell’ambito della sanità.
Ecco proprio l’intervento del presidente della Provincia che ha esordito “ringraziando il Consiglio provinciale per avere organizzato questo momento di riflessione e di proposta sulla sanità nella provincia di Siracusa alla luce degli interventi regionali di razionalizzazione del settore”. Il presidente Bono invita a “sfuggire da ogni strumentalizzazione e da atteggiamenti demagogici. La Provincia, benché non abbia specifiche competenze sulla sanità nel perseguire obiettivi di carattere generale come la difesa della salute e dell’ambiente, non può esimersi di essere presente nel dibattito e nella proposta. In Sicilia spesso i fatti legati alla sanità hanno risentito dell’origine territoriale dell’assessore alla Sanità di turno alla Regione E Siracusa non ha mai avuto un suo uomo politico a ricoprire quella carica”.
Il presidente Bono ricorda inoltre che “nel dicembre del 2007 venne sottoscritto un accordo secondo il quale il rapporto fra posti letto e gli abitanti era di tre ogni mille. Un dato che ora non viene rispettato mentre, stando ai tagli previsti dall’assessore Russo, si potrebbe addirittura verificare la soppressione dei presidi ospedalieri”.
Il presidente della Provincia, inoltre afferma che: “pur riconoscendole esigenze di razionalizzazione della spesa, non si può procedere senza ascoltare i territori e senza tenere conto del loro punto di partenza. E dato che la provincia di Siracusa non si trova in particolari condizioni di favore, non si può chiedere a chi ha già dato Così come non si può consentire la riduzione dei presidi ospedalieri della Provincia, la cui attuale dislocazione è un assetto virtuoso in termini di equa distribuzione dell’offerta ospedaliera sul territorio”. Bono infine ha proposto che “si proceda alla redazione di un documento da approvare in un prossimo Consiglio provinciale per formalizzare contenuti e modalità della posizione dell’intero territorio sulla materia sanità, quale accordo propedeutico e necessario per incontrarsi e confrontarsi con l’assessore regionale alla Sanità, Russo”.
L’assessore provinciale alla Sanità, Roberto Meloni ha detto che “bisogna mettere il campo tutte le risorse per tutelare la nostra provincia. Per risanare il bilancio non si tolgano le prestazioni. Serve un documento da presentare all’assessore regionale alla Sanità e al ministro dell’Ambiente”.Tanino Galioto, dell’Ugl, ha lamentato che mancano le risorse per adeguare la sanità siracusana a quella delle altre province siciliane. Nel corso degli interventi da registrare prese di posizione a favore degli ospedali di Augusta e Lentini (Paolino Amato, Salvatore Oddo, Nicky Paci) ma anche altre riflessione più in generale sulla sanità da parte dei consiglieri Carmelo Spataro, Gaetano Amenta e Alessandro Acquaviva, da parte di qualche medico e di altri sindacalisti.
Il segretario provinciale della Cisl, Paolo Sanzaro ha sostenuto che la politica ha una grande responsabilità e che il sistema sanitario va rilanciato con un occhio particolare alla fesce deboli. “In questo progetto – ha concluso Sanzaro – bisogna coinvolgere i sindaci del territorio”.
Per il partito Democratico hanno preso la parola gli onorevoli Marziano, De Benedictis e Bonomo che hanno sottolineato come sin qui la sanità abbia funzionale male e sia costata troppo. De Benidictis ha criticato l’ingerenza della politica nel campo della sanità e ha chiarito che il piano di rientro deve essere l’occasione per rilanciare e non per tagliare. La sanità costa troppo e funziona male, occorre razionalizzare e riqualificare; Bonomo ha definito disastrosa la sanità in Sicilia. Ogni anno si sfora il bilancio previsto. Serve una rigorosa e severa difesa del territorio; Marziano ha auspicato che il sistema sanitario sia profondamente cambiato e che venga fuori una cosiddetta “piattaforma provinciale. Ha proposto la collaborazione dell’opposizione che non si può pero ottenere a suon di decreti”..
Da parte sua il vice presidente della Regione, on. Titti Bufardeci ha detto: “Siamo davanti a un nodo che va sciolto evitando di buttare fuori quel che di buono c’è. I tagli vanno operati nella sanità malata. Serve una rimodulazione dei posti letto. Degli 8,5 miliardi, solo il 12% serve la sanità privata. Dobbiamo verificare qual è il reale fabbisogno di questa provincia”.
A chiudere i lavori del consiglio sono stati gli interventi del direttore amministrativo dell’Asl 8 di Siracusa, Di Pietro, e del direttore generale dell’azienda ospedaliera Umberto I, Gurrieri. Entrambi hanno apprezzato l’elevato tono del dibattito e la rilevanza di questioni che andavano oltre la loro stessa competenza, riguardando temi che saranno oggetto di discussione nell’aula parlamentare regionale. Di Pietro, in particolare, ha ripreso il problema dell’assenza della radioterapia nel territorio provinciale, ricordando che è in corso un iter in tal senso volto al raggiungimento di questo obiettivo e che, tuttavia, tale iter oggi risulta bloccato dal più complessivo piano di rientro sanitario.
Gurrieri ha posto l’accento sul fatto che la chiusura di guardie mediche non sempre è la ragione del sovraffollamento dell’unità di pronto soccorso, perché – al contrario – proprio dalle guardie mediche provengono tante richieste di accertamenti che passano poi all’azienda ospedaliera.
il capogruppo udc al consiglio provinciale, Nicky Paci ha affermato: "ritengo oppurtuno istituire una commissione speciale sulla sanità per approfondire le peculiarità del territorio della nostra provincia ed i servizi che oggi offre, sulla necessità di istituire la commissine relazionerò nella prossima conferenza dei capigruppo. Siamo pronti a mettere in crisi il governo regionale così come abbiamo già fatto se non si pone la massima attenzione sulle categorie più deboli, bisogna salvaguardare servizi e prestazioni ai disabili, il servizio del 118 e delle guardie mediche, il servizio garantito dal nucleo dei veterinari per prevenire le malattie infettive ed in modo particolare le strutture ospedaliere dove in un passato recente sono stati investiti milioni di euro”.
Non poteva mancare il commento finale del presidente del Consiglio, dott. Michele Mangiafico: “Il Consiglio provinciale non è venuto meno al ruolo di luogo privilegiato per il dibattito su un tema così importante come quello del futuro della sanità nella provincia di Siracusa. Un luogo che ha indotto il confronto tra le parti nella consapevolezza del superiore interesse da parte di tutti al bene del nostro territorio, anticipando in buona parte il dibattito che avrà luogo all’Ars sul ddl Russo, ponendo sul tappeto le questioni rilevanti che i cittadini chiedono alla sanità siracusana e che ancora non hanno trovato compimento (radioterapia, risonanza magnetica pubblica, emodinamica…), favorendo la nascita di una comune linea per la difesa degli interessi della provincia di Siracusa.
Per la cronaca, queste le presenze al Consiglio provinciale di questa mattina: Onorevoli Bufardeci, Vinciullo, Marziano, Bonomo, De Benedictis, direttore generale azienda ospedaliera Umberto I Alfredo Gurrieri, direttore amministrativo asl 8 Di Pietro, direttore sanitario azienda ospedaliera Umberto I Iannì, sindaco di Avola Barbagallo, sindaco di Noto Valvo, assessore comunale di Lentini Censabella, presidente comitato salvaguardia ospedale di Augusta Giuseppe Vaccaro, presidente sindacato siciliano dei medici Paolo Bonaiuto, segretario provinciale Cisl Paolo Sanzaro, segretario provinciale Ugl Tonino Galioto, Antonio Bruno sindacato Cisl sanità, Enzo Vaccaro ed Enrico Tamburella della Cgil, assessore Accolla di Augusta, assessore Testa del comune di Noto, Aliffi direttore amministrativo azienda ospedaliera Umberto I. Assessori provinciali Mangiafico, Meloni. Presidente della provincia Bono.
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