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In queste settimane, le forze dell’ordine hanno avviato una serie di controlli ad attività di intrattenimento notturno, volti a far emergere e contestare irregolarità legate all’abusivismo commerciale, al lavoro nero, alle carenze igieniche, all’evasione fiscale, allo spaccio di stupefacenti. L’azione condotta dagli organi preposti al controllo del territorio e al rispetto delle regole va apprezzata, soprattutto se ha permesso di portare alla luce situazioni di illegalità che perduravano nel tempo e che abitavano l’area grigia della consuetudine e dell’eccessiva tolleranza. Questi sentimenti non confliggono con una volontà politica desiderosa che le iniziative mirate al divertimento dei giovani e dei turisti possano caratterizzare - dentro il recinto del rispetto delle norme - una città che propone alle nuove generazioni un’adeguata offerta di svago nel periodo estivo e a coloro che vengono a visitare il nostro territorio l’opportunità di una vasta scelta di serate che animino la vita notturna. Per tale considerazione, la nostra classe dirigente non può rimanere indifferente di fronte alla necessità di coniugare la repressione con forme di collaborazione e sostegno a tutti quei titolari di attività che rappresentano il terreno fertile su cui realizzare quelle politiche turistiche di cui Siracusa ha bisogno e che lo vogliano fare con onestà. A ciò si aggiunge una popolazione giovanile, composta da migliaia e migliaia di ragazzi il cui tempo libero va canalizzato dentro iniziative sane e locali adeguatamente autorizzati, che rischia di rimanere orfana di luoghi di intrattenimento e preda di più preoccupanti fenomeni di disagio sociale. Per queste ragioni, sentiti alcuni soggetti gestori di attività d’intrattenimento o organizzatori di eventi presso le stesse, percepito il sacrificio con cui hanno ottenuto le autorizzazioni all’esercizio delle loro attività pur nell’intreccio di competenze burocratiche diverse che le caratterizzano e ascoltato il timore che vivono per il rischio di disordine pubblico determinato dal diminuire dell’offerta dei locali rimasti aperti rimanendo uguale la domanda dei giovani, ritengo opportuna l’indizione di un tavolo di confronto e concertazione presso la Prefettura alla presenza degli stessi gestori, delle forze dell’ordine e delle istituzioni locali per scongiurare che l’incisiva azione rivolta a queste tipologie commerciali, nel raggiungere lo scopo di frenare fenomeni di illegalità, possa anche tradursi in un aggravarsi dello stato di crisi economica e sociale della nostra comunità.
Michele Mangiafico
Presidente del Consiglio provinciale
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