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Il presidente del Consiglio provinciale, Michele Mangiafico, ha illustrato questa mattina alla stampa i risultati della raccolta di firme, scattata novanta giorni addietro, per l’abrogazione, attraverso lo strumento del referendum, dell’articolo 2 della legge 1261/65, in altre parole la cosiddetta diaria dei parlamentari che consiste in una cifra extra che viene erogata ai nostri rappresentanti romani in Parlamento.
Insieme al presidente Mangiafico i suoi compagni d’avventura in questo percorso: Peppe Germano, Andrea Noè e Danilo Elia. Subito le cifre frutto dell’impegno del comitato provinciale che ha organizzato la raccolta di firme. Complessivamente sono state raccolte 4.571 firme così suddivise per comune: Siracusa (1.831), Augusta (208), Avola (257), Canicattini (183), Carlentini (74), Cassaro (32), Floridia (254), Francofonte (4), Lentini (49), Melilli (37), Noto (600), Pachino (66), Palazzolo (10), Portopalo (5), Priolo (459), Solarino (158), Sortino (344).
“Adesso – ha detto Michele Mangiafico rivolgendosi ai giornalisti – invieremo queste firme a Roma, ma contiamo di aggiungerne un altro migliaio fino all’8 agosto. Questo è un momento in cui al popolo italiano si chiede di compiere importanti sacrifici e allora trovo giusto che si compia questo percorso referendario, anche se ci saremmo aspettati una legge in Parlamento che mettesse fine a questi privilegi proprio in considerazione dei grandi sacrifici che stanno compiendo gli italiani.
“Piuttosto – ha proseguito il presidente Mangiafico – va chiarito un aspetto giuridico di tutta questa vicenda. La legge prevede che richieste di questo tipo non possano essere depositate. Ma ciò non significa che le firme non possano essere raccolte. In questo senso la professoressa Isabella Lo Iodice, docente presso l’Universita di Bari ha precisato che le firme raccolte potranno essere depositate a partire da gennaio prossimo.
“Una iniziativa di questo genere – ha continuato Mangiafico – ha un valore simbolico e politico sul piano della sensibilizzazione, in quanto “costringe” il cittadino a prendere posizione e non può che venirne fuori un dibattito produttivo. Lo strumento referendario è sinonimo di democrazia”.
“Voglio sottolineare due aspetti – ha detto Peppe Germano. Su mille parlamentari nessuno ha firmato e questo dimostra quanto la politica sia lontana dalle esigenze del territorio. E gli organi d’informazione non hanno dato nessuno spazio alla proposta referendaria. Credo in definitiva che questa cosiddetta rivoluzione debba abbracciare tante altre tematiche per esempio quella delle preferenze”.
“Emerge – ha detto infine Andrea Noè – un allontanamento sempre più evidente della classe dirigente dai problemi della gente. Il bisogno di cambiamento è forte e i giovani vogliono spendersi in politica e hanno molto da dare”.
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