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Consiglio provinciale dedicato all’attività ispettiva, con la presenza, in aula, del presidente della Provincia, on. Nicola Bono, che ha risposto, in particolare, alle interrogazioni presentate dai consiglieri Carmelo Spataro, Alessandro Acquaviva, e Giuseppe Bastante.
Il Consigliere Carmelo Spataro ha interrogato il presidente della Provincia affermando che sarebbero state compiute irregolarità nelle procedure di designazione e di nomina dei componenti il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Inda. La contestazione riguarda, in particolare, la nomina del prof. Gianfranco Nuzzo, designato dalla Provincia. Il consigliere Spataro, tra l’altro, scrive nella sua interrogazione che lo statuto della Fondazione Inda dispone che ciascun componente può essere riconfermato per non più di due volte.
Prima di parlare di Inda, il presidente Bono ha voluto fare chiarezza su un paio di assenze nel corso degli ultimi Consigli provinciali. “Mi sono assentato – ha detto – soltanto per via di impegni istituzionali. I miei comportamenti dimostrano il rispetto che ho verso il Consiglio. Non dimenticate che dopo sei mesi e un giorno mi sono presentato dinanzi a voi per discutere la relazione semestrale. E anche in altre circostanze sono venuto a relazionare su argomenti come il Piano territoriale provinciale e altre importanti questioni”.
Per quanto riguarda la designazione del prof. Nuzzo, il presidente Bono ha esordito così: “Il prof. Nuzzo annovera esperienze professionali non comuni quale professore associato di filosofia classica presso la facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Palermo, docente di drammaturgia greca e latina nel corso di laurea in Beni culturali archeologici, docente letterature classiche e letterature europee nel corso di laurea in Scienze dell’Antichità, docente di didattica del latino presso la scuola interuniversitaria siciliana per l’insegnamento, componente del Consiglio regionale dei Beni culturali e del Consiglio direttivo dell’associazione italiana di cultura classica. Numerose – ha concluso il presidente Bono – sono, infine, le pubblicazioni scientifiche del prof. Nuzzo dedicate al teatro antico”.
Sulla durata del mandato, il presidente Bono ha chiarito: “Se attraverso il vecchio statuto il consigliere in carica poteva essere riconfermato per una sola volta, cioè poteva espletare al massimo due mandati, il primo e quello di riconferma, col nuovo statuto può essere riconfermato per non più di due volte cioè può espletare al massimo tre mandati, il primo e gli eventuali due di riconferma”
“Quanto al fatto – ha continuato il presidente Bono – che non può essere nominato amministratore di ente, istituzione, azienda pubblica, società a totale o parziale capitale pubblico chi, avendo ricoperto nei cinque anni precedenti incarichi analoghi, abbia chiuso in perdita tre esercizi consecutivi, occorre tenere in considerazione che gli ultimi due esercizi (2007 e 2008) sono stati chiusi in positivo e che i tre esercizi finanziari incriminati sono quelli relativi agli anni 2004, 2005 e 2006. Trattasi, quindi, di esercizi antecedenti alla legge n. 296 del 2006 che è entrata il vigore l’1/1/2007.
“Dagli atti di programmazione della Fondazione – ha proseguito il presidente della Provincia -, approvati sia dal Ministero per i Beni e le attività culturali che da quello dell’Economia e delle finanze, emerge che le perdite registrate negli anni 2004, 2005 e 2006 sono conseguenza di debiti ereditati dalle gestioni precedenti e di fattori straordinari, quali, ad esempio, la riduzione dei contributi statali, elementi sicuramente inidonei a formulare in capo agli amministratori un giudizio di merito negativo sotto il profilo della professionalità, tant’è che, invece, gli esercizi finanziari 2007 e 2008 sono stati chiusi positivamente. In ogni caso, essendo la fondazione sottoposta all’alta vigilanza del Ministero per i Beni e le attività culturali, la responsabilità ultima delle nomine compete al suddetto Dicastero che, in presenza di illegittime designazioni, le avrebbero sicuramente censurate”.
Dura la replica del capo gruppo Pd, Carmelo Spataro: “Queste – ha precisato – sono motivazioni assurde, noi non vogliamo in alcun modo ricorrere all’Autorità giudiziaria. Ma tale interpretazione contraddice il disposto della legge. Adesso mediteremo su quale strada seguire”.
Il presidente Bono ha anche risposto all’interrogazione del consigliere Alessandro Acquaviva per quanto riguarda le politiche di contrasto alla mafia. Acquaviva ha fatto riferimento al racket delle estorsioni e a quello dell’usura e ha chiesto che la Provincia si costituisca parte civile in tutti i processi.
Il presidente Bono ha sintetizzato tutte le iniziative che l’Amministrazione ha intrapreso in questi mesi. Poi ha aggiunto che ha “da tempo incaricato gli uffici a voler predisporre un regolamento per meglio disciplinare tutte le iniziative dell’Amministrazione che presuppongono impegni economici, ivi compresi quelle relative alle problematiche del racket e dell’usura. Ho ripetutamente incontrato le associazioni antiracket con le quali anche l’assessore Ignaccolo ha intrattenuto una continuativa e proficua collaborazione. E’ una battaglia difficile, ma anche una battaglia di civiltà che merita di essere combattuta per il riscatto nostro e dei nostri figli e che, se combattuta unitariamente, sono convinto sarà sicuramente vinta”.
Sul tema, il presidente del Consiglio provinciale, Michele Mangiafico, ha fatto presente che la richiesta del consigliere Acquaviva è stata già trasmessa dal suo ufficio alla dirigente di settore, dott.ssa Clelia Corsico, affinché appronti una proposta di regolamento da portare in commissione e poi in Consiglio.
Poi il consigliere provinciale Giuseppe Bastante, sebbene l’avesse già trattata, ha riproposto, con particolare emozione partecipativa, la questione dei dipendenti della Sogeas che transiteranno presso la Sai 8. Il presidente Bono, in estrema sintesi, ha sottolineato, in questa vicenda, l’incompetenza come Autorità di ambito per il servizio idrico, e ha aggiunto che “nel rappresentare la mia vicinanza ai lavoratori interessati dal licenziamento con Sogeas ed all’assunzione da parte di Sai 8, devo tuttavia ribadire, anche in questa sede, che ognuno deve svolgere i suoi compiti, e che il mio è quello di tutelare gli interessi dei cittadini interessati al servizio idrico nonché quello di garantire la legalità di tutti gli atti che vedono coinvolta l’Autorità d’Ambito, ivi compresi quelli che interessano i lavoratori addetti al servizio. Proprio in questa prospettiva, la mia presenza all’accordo tra sindacati e concessionario, non prevista dalla legge, avrebbe determinato un complessivo indebolimento della posizione del presidente dell’Ato che invece è e deve restare autorità terza il cui intervento non avrebbe influito sugli interessi dei lavoratori. In ogni caso – ha concluso – sia come presidente dell’Autorità d’Ambito che come presidente di questa Provincia regionale, sarà mia cura vigilare affinché l’accordo autonomamente raggiunto dalle parti in causa sia integralmente rispettato”.
Il capo gruppo di Forza Italia, Paolino Amato, ha voluto sottoporre, in aula, all’attenzione del presidente della Provincia, una problematica già trattata dagli organi di informazione e che sta a cuore a un’intera comunità. Si tratta dei lavori di recupero e conservazione (ancora fermi) del Convento di San Domenico (Augusta).
Il presidente della Provincia, Bono, ha detto che condivide le preoccupazioni del consigliere Amato e che l’Amministrazione seguirà con attenzione questa vicenda.
Chiusa la fase ispettiva, il Consiglio provinciale ha approvato nell’ordine e all’unanimità tre debiti fuori bilancio riguardanti parcelle di alcuni legali (parcella dell’avvocato Pietro Romano nella causa Buccheri e Raffa contro la Provincia;parcella dell’avvocato Pietro Romano nella causa Fallo contro la Provincia; parcella dell’avvocato Giuseppe Brandino nella causa Nobile contro la Provincia). A quel punto, caduto il numero legale, la seduta è andata automaticamente a stasera con quorum ridotto.
Per la cronaca all’inizio della seduta erano venti i consiglieri provinciali presenti in aula insieme al presidente Bono e agli assessori Salvatore Mangiafico e Pippo Barbagallo.
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