Data: 15/04/2009
Oggetto: Consiglio, ricordate le vittime del terremoto
  Le due vittime del terremoto che ha portato morte e devastazione nell’Abruzzo, Paola Puglisi e Pino Italia, sono state ricordate ieri sera nel corso del Consiglio provinciale, al quale hanno preso parte il sindaco di Buscemi, Giuseppe Giansiracusa e il presidente della Provincia, Nicola Bono. Con il presidente Bono l’assessore alla protezione civile, Pippo Barbagallo e ai Lavori pubblici, Tino Di Rosolini. A metà seduta è arrivato anche l’assessore Salvatore Mangiafico. Ventuno i consiglieri presenti, quindi una partecipazione massiccia. Il presidente del Consiglio, Michele Mangiafico, ha aperto la seduta disponendo un minuto di raccoglimento per le vittime del terremoto. Quindi ha preso la parola il presidente della Provincia, Bono che ha esordito così: “Giusto ricordare i nostri due concittadini, giusto commemorarle insieme alla altre vittime del terremoto. Come Provincia – ha continuato il presidente – ci siamo mossi immediatamente e ho adottato apposito atto di indirizzo rivolto al responsabile del servizio di Protezione civile dell’Ap con il quale ho invitato l’ufficio a predisporre ogni azione e provvedimento necessario per apportare concreta solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma”. Il presidente della Provincia, nel corso del suo intervento, ha ricostruito tutte le iniziative messe in atto dall’Amministrazione per portare un contributo di solidarietà alla popolazioni colpite dal terremoto. Un grazie particolare del presidente Bono è andato alle associazioni Avcs e Nuova Acropoli “che hanno risposto all’appello del nostro Ufficio di protezione civile con la massima tempestività e generosità”. Il presidente Bono ha anche ricordato che sui luoghi del terremoto la cucina mobile di proprietà dell’Associazione siracusana Avcs ha consentito di preparare circa mille pasti al giorno. Il Consiglio provinciale ha approvato una mozione di solidarietà ai familiari delle vittime e all’intera comunità di Buscemi impegnandosi a “donare un contributo concreto a sostegno delle necessità di questo tragico momento; Il Consiglio ha altresì impegnato l’Amministrazione provinciale ad approvare una delibera di contributo al comune di Buscemi che vada a sostegno dei familiari di Paola Puglisi e Pino Italia. Tra l’altro il Consiglio provinciale devolverà ai familiari delle vittime del terremoto il gettone di presenza dei singoli consiglieri. “Il Consiglio provinciale ha verificato sul campo il dramma che sta vivendo in questi giorni la comunità di Buscemi e fin dal primo momento non ha fatto mancare la propria vicinanza, la propria solidarietà nella sofferenza – ha dichiarato il presidente del Consiglio – traducendo anche la propria iniziativa politica in gesti necessari e concreti” Sull’argomento terremoto c’è stata un’ampia discussione. Comune denominatore il monitoraggio degli edifici, soprattutto quelli pubblici, in particolare le scuole. Un po’ tutti d’accordo i consiglieri. Giuseppe Bastante: “Questo – ha detto – è un momento drammatico. Siamo vicini ai nostri connazionali. Una vicenda che ci ha ferito e che ci preoccupa, anche perché sono stati gli edifici pubblici a subire i danni maggiori”. Bastante ha concluso ricordando che il nostro territorio è ad alto rischio sismico e che bisogna garantire la sicurezza negli edifici, nelle scuole. Biagio Gionfriddo ha detto senza mezzi termini che la “politica deve vigilare. Noi abbiamo vissuto una esperienza così drammatica, anche se meno grave dal punto di vista delle conseguenze. Viviamo in un’area che propone tanti rischi. I partiti politici devono impegnarsi”. Giovanni Briante ha esordito affermando di avere apprezzato l’attività svolta dall’assessore provinciale alla protezione civile, Pippo Barbagallo. “Le associazioni di volontariato – ha detto – si sono mosse rapidamente nonostante le difficoltà nel reperire i mezzi di trasporto” Paolino Amato ha insistito sul tema della prevenzione. “Dobbiamo prevenire – ha puntualizzato -, la nostra provincia ha subito un terremoto e con queste situazioni dobbiamo convivere. Secondo me è inconcepibile che crollino la casa dello studente e l’ospedale. Ci sono, evidentemente, delle responsabilità. Questo Consiglio un segnale deve darlo”. Alessandro Acquaviva :”Invito a non abbassare la guardia perché l’emergenza non è finita. Contestualmente esprimo solidarietà alla comunità di Buscemi e ci uniamo al dolore delle famiglie. Chiedo al Consiglio e alla Giunta di monitorare la situazione delle scuole”. Biagio Saitta:” Tutti noi in questi giorni abbiamo ascoltato le notizie dalle televisioni. Qualunque dramma, se non è accompagnato da una riflessione lascia il tempo che trova. Serve un monitoraggio serio dei nostri edifici. Esprimo solidarietà a Buscemi e al popolo abruzzese”. Salvatore Oddo: ”Monitoriamo con attenzione le opere pubbliche. Sette edifici su dieci sono inadeguati. Abbiamo il dovere verso la gente di controllare”. Niky Paci: “La Provincia deve avere un ruolo centrale nella protezione civile, perché alcuni comuni non sono attrezzati sotto questo profilo”. “Serve un’adeguata prevenzione – ha sostenuto il consigliere Domenico Nigro - e un coordinamento tra Provincia e singoli comuni”. Gli interventi sono stati chiusi dal sindaco di Buscemi, Giuseppe Giansiracusa, che ha ringraziato la Provincia e il Consiglio per le iniziative di solidarietà messe in atto. Poi il Consiglio ha deciso di rinviare la seduta a venerdì prossimo (giorno 17) alle 19. Sarà discussa la mozione presentata dal consigliere Alessandro Acquaviva, quella che si riferisce al riesame del nulla osta di fattibilità per l’impianto di rigassificazione di Priolo-Melilli. In quella sede, all’ordine del giorno, si aggiungeranno ai precedenti già iscritti altri quattro punti aggiuntivi: 1) l’approvazione dello Statuto dell’associazione delle Province “Sud Italia Unesco”; 2) il regolamento disciplinante le modalità di svolgimento degli esami per il conseguimento dell’idoneità di autotrasportatore; 3) un ordine del giorno dell’Upi sulla Carta delle Autonomie; 4) un ordine del giorno a firma del consigliere Oddo sull’idea di un modello organizzativo da applicare per salvaguardare il territorio dal rischio industriale.
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