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Da un po’ tutte le parti si sono levati interventi critici verso il sistema Europa. E’ questo il comune denominatore emerso nel corso del Consiglio provinciale aperto convocato per questa mattina dal presidente del Consiglio provinciale, Michele Mangiafico, che ha voluto, fortissimamente, celebrare questa giornata del 9 maggio con una grande kermesse, appunto, sull’Europa. Ma c’è anche un altro aspetto che è venuto fuori dall’ampio dibattito che si è sviluppato presso la sala Costanza Bruno: la gente, l’opinione pubblica, non è poi così distante dall’istituzione europa. C’è interesse, anche se in molti casi critico, verso il modello europeo venuto fuori negli ultimi sessant’anni.
La testimonianza dell’interesse nei confronti dell’Unione europea la si è colta anche per la nutrita presenza, in aula, di studenti di tre istituti scolastici. L’Insolera di Siracusa (venti studenti accompagnati dalla prof. Maria Bentivegna); l’istituto Ipaa di Rosolini (trenta studenti accompagnati dal prof. Pietro Calvo) e l’istituto Alberghiero (studenti accompagnati dalla prof. Maria Concetta Pizzo.
Per celebrare la giornata dell’Europa, il presidente del Consiglio provinciale ha invitato il prof. Rosario Condorelli, docente presso l’Università di Catania di diritto dell’Unione europea. Al tavolo di presidenza, oltre a Mangiafico e Condorelli, anche il presidente della Provincia, Nicola Bono e il vice segretario generale Giovanni Mazzone. 15 i consiglieri provinciali presenti
I lavori sono stati introdotti, dal presidente del Consiglio provinciale, Michele Mangiafico, che ha definito molto importante questa giornata ricordando quei momenti che poi hanno dato vita al processo di unificazione dell’Europa.Il presidente Mangiafico ha ricordato come le prime elezioni europee siano state nel 1979. Mangiafico infine ha chiarito come sia importante che il Consiglio provinciale partecipi al processo dell’Europa unita.
Il presidente della Provincia, on. Bono, ha voluto ringraziare il presidente Mangiafico per avere organizzato questo momento che consente alla Provincia regionale di celebrare una giornata importante. “Questo - ha detto il presidente Bono – è un momento di riflessione e di ripartenza verso un processo che negli ultimi tempi si un po’ arenato. Ma ci pensate: 27 Paesi uniti, un piccolo miracolo dopo le guerre e i conflitti che hanno segnato l’Europa. Oggi c’è una forma di egoismo dettato dalla paura di vedere minacciati presunti interessi nazionali di cedere quote di sovranità. Esiste un gigante economico, con cinquecento milioni di abitanti, cui si contrappone una condizione di nanismo politico. E’ importante il processo di rivisitazione del nostro essere europei. L’Europa deve prendere coscienza di quel che deve essere. Siamo in presenza di un fenomeno unico: abbiamo una moneta unica senza avere uno Stato. La moneta unica presuppone una politica europea. Desidero ringraziare ancora una volta il Consiglio provicnale che sta dimostrando grande sensibilità verso questi grandi temi”.
Sull’argomento Europa è intervenuto il deputato regionale Bruno Marziano, che in passato, da presidente della Provincia, è stato vice presidente del Comitato delle Regioni, un organismo europeo consultivo.
Marziano è partito dalla dichiarazione di Robert Scuman per affermare “che non era facile avviare il percorso di unificazione guardando le rovine lasciate dalla seconda guerra mondiale. Invece – ha detto – subito dopo 60 anni di pace. Intere generazioni non conoscono direttamente la guerra e questo basterebbe a giustificare la bontà dell’Unione europea”. Marziano ha ricordato che arrivare sin qui non è stato agevole; e comunque l’Italia può rivendicare un primato, quello di avere sempre avuto uno spirito europeista tanto è vero che i trattati di Roma non ancora custoditi nella Capitale. “Noi italiani – ha concluso Marziano - abbiamo il dovere di chiedere alle forze politiche un impegno maggiore, e al Parlamento europeo che riprenda il cammino verso la Costituzione dell’Europa”.
Esaurita questa fase, il Consiglio provinciale ha approvato, all’unanimità, un ordine del giorno che riguarda l’impegno della Provincia nell’ambito dell’Europa.
Quindi l’intervento dell’ospite, ovvero del prof. Condorelli. Il docente universitario ha ripercorso, con dovizia di notizie, la storia dell’Unione europea, sin dai primi passi mossi per volontà dei cosiddetti padri fondatori.
Il prof. Condorelli ha fissato i momenti storici che hanno portato all’Unione europea: per esempio ha ricordato il 2004, data in cui i paesi membri sono saliti da 15 a 27, per arrivare, infine, ai ventisette attuali con l’ingresso, nel 2007, di Romania e Bulgaria- Condorelli ha parlato degli obiettivi che si poneva la giovane Europa: dalla libera circolazione della gente, alla libertà di costruire impresa. Il docente universitario ha ricordato come oggi il Parlamento europeo rappresenti i cittadini dei ventisette paesi membi e che prima del 1979 non esisteva il Parlamento ma l’Assemblea parlamentare. “Altra importante istituzione – ha aggiunto – è la Commissione che è composta da 27 rappresentanti dei Paesi e che si propone l’obiettivo di portare avanti gli interessi comunitari. Poi c’è il Consiglio che è un organo con funzioni esecutive e legislative”. Condorelli ha anche parlato dei tre pilastri su cui si regge l’Unione: il mercato unico, la politica estera e la sicurezza, la cooperazione giudiziaria”.
Dopo Condorelli ha ripreso la parola il presidente del Consiglio Mangiafico per definire utile questo momento per comprendere meglio le istituzioni europee.
Poi gli interventi di alcuni consiglieri provinciali. Gino Saitta: “La mia preoccupazione – ha detto – e che in giro vi sia molto disinteresse o una inadeguata informazione. Mi ha colpitp altresì la scaesa qualificazione dei nostri rappresentanti europei: in questo caso la responsabilità va ricercata nell’ansia del consenso che attanaglia i nostri partiti i quali dimenticano di scegliere persone qualificate trovando i candidati tra categorie professionali che non hanno competenze. E poi vorrei chiedere lumi sulla difficoltà dell’Unione europea a creare una propria forza militare”.
Altro intervento quello di Giuseppe Blandini, che ha sottolineato come l’unificazione dell’Europa non è certamente quella che sognavano i padri fondatori. “Questi – ha concluso – non sono gli Statin uniti d’Europa”.
Gaetano Amenta, del Pdl, si è soprattutto rivolto ai giovani che gremivano l’aula. “Intanto – ha puntualizzato – dobbiamo essere fieri del cammino che abbiamo svolto fino a questo momento in un contesto di pace. E al tempo stesso serve la competenza, ma per questo serve del tempo. Vi invito ad essere più vicini a quello che voi volete programmare”. Il giornalista Dino Cartia ha ricordato come Siracusa, nell’Europa, ci sia sempre stata.Ma ha sottolineato il fenomeno dell’assenteismo dei deputati europei.
Il consigliere Salvo Andolina ha espresso apprezzamento all’indirizzo del presidente Mangiafico per questa continuità nell’organizzare incontri che hanno l’obiettivo di avvicinare le giovani generazioni alle istituzioni. “Noi – ha detto Andolina – abbiamo l’esigenza di avere l’Europa a portata di mano, serve che nasca una vera coscienza europea e nessun timore, invece di perdere la nostra identità siracusana, siciliana, italiana. Mi preoccupa il probabile astensionismo alle prossime consultazioni elettorali”.
“Ho colto – ha detto il consigliere Carmelo Spataro – un elemento comune in tutti gli interventi: critici verso il sistema europa. Ma il processo avviato è irrevocabile. La consultazione europea oggi è vista come un campo di battaglia all’interno del quale si misurano le forze politiche. Ma al tempo stesso quella europea è l’unica consultazione che ci permette di esprimere una preferenza. L’anomalia mi sembra quella secondo cui i gruppi parlamentari non sono omogenei con i gruppi politici degli stati membri. Credo che ancora tanta strada debba essere fatta”.
Pietro Calvo, docente, si è rivolto ai ragazzi e ha lanciato un monito: “Chi non si attrezza resterà fuori dall’Europa”.
Il consigliere Rosario Di Lorenzo, in qualità di presidente di commissione pubblica istruzione, si è impegnato a lavorare, appunto in commissione, per individuare tutta una serie di iniziative (dalle scuole tutte in rete, ai concorsi ) per avvicinare ancora di più gli studenti alle questioni europee. “Non ci possono essere – ha aggiunto - Stati uniti d’Europa se i popoli non si conoscono e non si integrano. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di uno dei docenti, Maria Concetta Pizzo. Un accenno alla lingua da parte del consigliere Corrado Calvo. Brevi interventi anche da parte di due studenti, Giulia Carpino e Davide Di Mauro.
Va detto che prima che iniziasse il Consiglio provinciale, il presidente Mangiafico ha parlato, agli studenti, di come funziona la macchina amministrativa della Provincia. Al termine dei lavori il presidente Mangiafico ha espresso grande soddisfazione per l’interesse che l’iniziativa ha suscitato. “Se la sala non fosse stata così piccola – ha detto tanti altri studenti avrebbero voluto essere presenti. Ciò significa che queste giovani generazioni non sono poi così lontane dal sistema Europa”.
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