Data: 20/05/2009
Oggetto: Consiglio provinciale e Camerale sulla crisi
  Il Consiglio provinciale, insieme al Consiglio camerale, al termine dei lavori (durati poco più di tre ore) fissati per superare la grave crisi economica venutasi a determinare nel territorio provinciale, in seguito a quella internazionale, ha approvato, all’unanimità, un corposo ordine del giorno che si compone di sei punti. Tra l’altro è stato anche auspicato un fisco più tollerante nei confronti delle imprese in crisi. Ecco, di seguito, l’ordine del giorno approvato dai Consigli provinciale e camerale. “Un intervento straordinario per il credito alle imprese, con l’immediato sblocco delle misure previste a livello regionale e nazionale per l’abbattimento degli interessi ed il sostegno dei fondi rischi dei Consorzi Fidi di Garanzia; con la creazione di un tavolo provinciale di monitoraggio del mercato del credito ordinario; con l’attivazione di un Fondo di Rotazione Provinciale finanziato intanto da Provincia Regionale e CCIAA, aperto al contributo di eventuali altri Enti pubblici, a garanzia delle operazioni di ristrutturazione creditizia delle imprese locali; “la sospensione, fino alla modifica, delle aggressive procedure di recupero dei debiti fiscali e previdenziali, la concessione di una maggiore rateazione del debito e la riduzione delle relative sanzioni. Allo stato attuale le procedure di recupero dell’Agente della Riscossione prevedono aggi, sanzioni ed interessi, nonché iscrizioni di ipoteche e fermi amministrativi, che rendono non solo estremamente difficoltoso i pagamenti delle imprese ma rischiano anche di ridimensionare il già debole sistema imprenditoriale siracusano. Inoltre, per evitare il blocco dei pagamenti delle P.A. superiori ai 10 mila euro, sarebbe opportuno che l’art 14 della finanziaria regionale 2009, che prevede la possibilità di compensare i crediti certificati verso la P.A. con i debiti relativi a imposte di spettanza regionale, venga proposta anche a livello nazionale. In tal modo, la compensazione delle reciproche pretese consentirebbe all’impresa di compensare un debito tributario (IVA, IRES, ecc) con il mancato pagamento di prestazioni eseguite a favore di una Pubblica Amministrazione inadempiente nei pagamenti. “l’accelerazione della spesa pubblica del Governo Nazionale, del Governo della Regione, della Provincia, dei Comuni e degli altri Enti, se necessario rafforzando gli organici degli uffici a ciò demandati , per procedere ad erogare rapidamente alle imprese fornitrici quanto dovuto per servizi, forniture e lavori, nonché per contributi all’occupazione e per contributi da regimi di aiuto, atteso che si registrano ritardi pluriennali nelle erogazioni; “la velocizzazione e lo snellimento della macchina burocratica e delle procedure autorizzative che coinvolgono la vita quotidiana di ogni impresa. “l’accelerazione degli investimenti infrastrutturali nelle reti viarie, autostradali, ferroviarie e marittime. La provincia di Siracusa è più che mai danneggiata e marginalizzata a causa di un ritardo cronico nel completamento e nel potenziamento delle infrastrutture oltre che nell’integrazione logistica e nel collegamento funzionale con le altre province siciliane. “l’avvio di un piano straordinario di edilizia pubblica per interventi ordinari e straordinari su infrastrutture ed edifici pubblici, del demanio regionale, provinciale, comunale e di altri Enti e Istituzioni pubbliche; Infine – si legge ancora nell’ordine del giorno - si segnala il fortissimo ritardo nell’avvio in Sicilia del programma 2007-2013: oltre al rischio estremamente concreto di perdere una parte consistente dei fondi a causa del disimpegno automatico e di vedere aggravarsi il divario di sviluppo tra la nostra regione ed il resto dell’Europa, tale ritardo impedisce anche l’immediato effetto di sostegno all’economia locale che deriverebbe dall’apertura delle operazioni pubbliche e private di investimento finanziabili dai fondi strutturali. Con l’approvazione del presente ordine del giorno, il Consiglio Provinciale e il Consiglio Camerale della confermano l’impegno a sostenere il sistema provinciale per giungere a superare rapidamente la fase di crisi, riducendone le conseguenze negative e chiamano tutte le Autorità, Istituzioni e Rappresentanze interessate a sostenere e rafforzare il piano di interventi qui descritto. Un Consiglio, quello congiunto, che ha determinato un interesse molto forte tra la classe politica siracusana. Moderato dal presidente del Consiglio provinciale, Michele Mangiafico, ha visto la partecipazione del presidente della Provincia, Nicola Bono, del presidente della Camera di Commercio, Ivan Lo Bello, del suo vice, Giuseppe Gianninoto, degli assessori provinciali Nunzio Dolce e Paola Consiglio, del vice presidente della Regione, Titti Bufardeci, del deputato regionale Roberto De Benedictis, di 18 consiglieri su venticinque per la Provincia, di 18 su ventiquattro per la Camera di commercio. Un dibattito ampio al quale, ovviamente, non hanno potuto prendere parte tutti. Tuttavia gli elementi venuti fuori dal confronto tra esperti e amministratori, sarà inserito, dopo essere stato attentamente valutato dalle parti interessate, in un documento che sarà quello conclusivo, perché in effetti molteplici e variegate sono state le richieste degli oratori che si sono alternati al tavolo di presidenza. I lavori sono stati introdotti dal presidente Michele Mangiafico cui è spettato il compito di moderare gli interventi. Il saluto iniziale è stato del presidente dell’Ap, Nicola Bono. “Trovo opportuno questo Consiglio – ha detto Bono – che il presidente Mangiafico, d’intesa con il presidente della Camera di Commercio, Lo Bello, ha convocato per fare il punto della situazione e per individuare percorsi capaci di fronteggiare gli effetti della crisi. La Camera di commercio ha presentato uno studio sulla situazione economica e produttiva e noi conosciamo bene quali sono le criticità. Questa è una crisi che avvertiremo, perché il nostro contesto è debole, fragile”. Nel corso del suo intervento il presidente Bono ha parlato degli obiettivi che la Provincia si è posta e che sta portando avanti: l’Accordo di programma sulla chimica, Piano di risanamento, infrastrutture, assetto ferroviario, la Cabina di regia sul turismo. “Oggi le imprese senza liquidità – ha continuato il presidente Bono – non possono produrre e l’Ap ha individuato un percorso per il credito. Nel bilancio della Provincia per la prima volta è stato prevista l’istituzione di un fondo per la concessione di granzie da dare alle imprese. Occorre altresì – ha concluso – un impegno globale di tutta la classe politica per quanto riguarda la normativa legata alla riscossione coattiva dei debiti fiscali” Dopo il presidente Bono è interventuo il presidente della Camera di Commercio, Ivan Lo Bello. “Questo – ha detto – è un giorno importante, con le due assemblee più importanti del territorio che si riuniscono congiuntamente per analizzare la situazione, complessivamente critica, che sta attraversando la provincia di Siracusa. Per fotografare la situazione, basti dire che nel 2009 il calo del Pil è stato del 4,6%. Si tratta del crollo più rilevante a partire dal 1980. In Sicilia la crisi è arrivata e ha colpito tutte le categorie. Da noi poi si sommano problemi congiunturali e strutturali. Soggetti istituzionali e parti sociali devo stare insieme per delineare una strategia comune”. Lo Bello ha anche parlato di necessaria collaborazione tra istituzioni e categorie rappresentative, di snellimento della macchina burocratica e dell’importanza della programmazione comunitaria. Dopo Lo Bello è intervenuto l’ass. Nunzio Dolce il quale è ritornato su un paio di concetti espressi in precedenza dal presidente Bono e ha quindi criticato i Governi nazionale e regionale. “C’è il rischio di un collasso per la Sicilia – ha concluso – se continuaimo su questa strada”. L’on. Roberto De Benedictis ha posto soprattutto il problema della qualità della spesa e ha sottolineato che serve una visione strategica delle azioni da portare avanti. Andrea Corso, di Assoturismo, ha puntato il dito sulla necessità, da parte delle imprese, di “far cassa”. Carmelo Spataro ha detto che “l’insieme dei problemi strutturali e congiunturali aumentano le difficoltà” e ha concluso invitando Ap e Camera di Commercio a tirar fuori le risorse per le imprese, condividendo il concetto di De Benedictis sulla qualità della spesa. Gaetano Amenta ha espresso dei tisori. “Siamo confusi “, ha puntualizzato. “Una comunità cresce con la collaborazione di tutti e deve porsi degli obiettivi certi”. Claudio Giaratana, rappresentante dei consumatori, ha parlato delle difficoltà del consumatore, che a fine mese non ha più denaro da spendere. “”Situazione complessiva difficilissima – ha detto Titti Bufardeci – credo che la logia del sistema sia l’unica strada. Servono i fondi comunitari per mettere in moto l’economia”. Il consigliere Liddo Schiavo, intervenuto nella discussione, ha condiviso in pieno l’ordine del giorno approvato. “Manca la capacità di intercettare i mercati”, ha sostenuto Raffaele Gentile. Nella discussione sono anche intervenuti Michele Marchese, Stefano Munafò (Uil) Francesco Urso (“giornata storica”), il consulente fiscale Emanuele Sipala, il direttore della Serit Musmeci e il sindacalista degli edili, Paolo Gallo.
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