Data: 22/05/2009
Oggetto: Consiglio, attività ispettiva e rigassificatore
  Quasi tre ore di Consiglio provinciale dedicato all’attività ispettiva e alla problematica del rigassificatore. Ma prima di affrontare questi due punti all’ordine del giorno, il presidente del Consiglio, Michele Mangiafico, ha comunicato, allo stesso Consiglio, che una seduta per l’approvazione del bilancio preventivo e consuntivo è stata fissata per mercoledì 27 maggio alle 19. In quella data sarà incardinato lo strumento finanziario e il Consiglio potrà poi approvarlo in tempi ristretti, perché non è più obbligatorio che il bilancio abbia, come allegato, il Piano triennale delle opere pubbliche che sarà in pubblicazione fino al 6 luglio. Questo nuovo iter – ha spiegato il presidente Mangiafico – grazie a una norma contenuta nella finanziaria regionale che permette, appunto, di procedere con l’approvazione del solo bilancio. Va detto che sul bilancio preventivo esiste già il parere dei revisori dei conti, parere che invece non è stato apposto sul consuntivo, approvato alcuni giorni addietro dalla Giunta (avanzo di oltre cinquecentomila euro) e che sul nuovo strumento finanziario graverà il peso del 12% di trasferimenti in meno da parte della Regione. Il presidente della commissione Bilancio, Sebastiano Butera, ha detto in aula che la commissione che presiede sta lavorando per consentire appunto al Consiglio di approvare lo strumento di programmazione economica in tempi brevi. Su questo argomento sono intervenuti i consiglieri Carmelo Spataro e Salvatore Andolina. “Dovrebbe essere l’Amministrazione attiva – ha detto Spataro a proposito del taglio del 12% dei trasferimenti – a fare la sua proposta, poi il Consiglio dovrebbe decidere”. Andolina ha difeso l’Amministrazione: “Prima ciritiche per la sua intransigenza, ora ci si lamenta perché lascia ampia discrezione al Consiglio”. Per quanto riguarda l’attività ispettiva, discussa in aula l’interrogazione presentata dal consigliere Mariano Caldarella che ha chiesto, alla Provincia, di dare seguito ad una “legittima richiesta della sezione provinciale dell’Unione italiana ciechi ed ipovedenti” che ha sollecitato l’abolizione dell’imposta provinciale di trascrizione al Pra degli autoveicoli per disabili sensoriali. E in ogni caso di una congrua riduzione dell’imposta. Sull’interrogazione è intervenuto lo stesso presidente del Consiglio provinciale che ha ricordato che con nota n. 11385 del 20 febbraio 2009 aveva richiesto al dirigente competente sulla base di una richiesta già pervenuta congiuntamente dall’Ente Nazionale Sordi e dall’Unione Italiana Ciechi la predisposizione di una proposta di deliberazione da sottoporre al Consiglio provinciale per modificare il regolamento istitutivo dell’imposta provinciale sulle formalità di trascrizione, iscrizione e annotazione dei veicoli richieste al Pra prevedendo l’abolizione completa dell’imposta. All’interrogazione ha risposto l’assessore provinciale al Bilancio e patrimonio, Salvatore Mangiafico. “La sua interrogazione – ha detto rivolgendosi al consigliere Caldarella – riguardante la riduzione dell’imposta è condivisibile. Le Province possono approvare esenzioni dell’imposta provinciale di trascrizione solo se le stesse sono previste da leggi statali. L’ufficio rendicontazioni quantizza una riduzione del 95% dell’imposta per i disabili sensoriali, così come ha fatto la Provincia di Frosinone”. Altro argomento trattato nel corso dell’attività ispettiva, i lavori di manutenzione ordinaria presso i locali dell’assessorato al Patrimonio. L’interrogazione è stata presentata dal consigliere Alessandro Acquaviva che ha parlato di lavori che avrebbero dovuto avere il nulla osta di Asl, Comune, Soprintendeza e che avrebbe creato dei disagi agli uscieri. Ad Acquaviva ha risposto l’assessore al Bilancio e patrimonio, Salvatore Mangiafico. “Dopo aver letto la sua interrogazione – ha detto Mangiafico – ho dovuto dare ragione al presidente Bono sugli attacchi pretestuosi che avremmo ricevuto sull’argomento. I lavori di manutenzione cui lei fa riferimento riguardano una migliore allocazione del personale e al tempo stesso una riduzione della mia stanza con la realizzazione di una seconda stanza destinata agli uffici dell’Assessorato. La informo altresì che non è stato demolito alcun muro portante. L’edificio non è classificato immobile di pregio storico, per cui non è necessario acquisire il nulla osta della Soprintendenza e del Genio civile”. Terza e ultima questione tratta in Consiglio, quella riguardante il riesame del nulla osta di fattibilità per l’impianto di rigassificazione di Priolo-Melilli. Una mozione sul rischio industriale che aveva presentato il consigliere Alessandro Acquaviva. In aula Davide D’Orazio, responsabile della protezione civile comunle di Melilli, e componente, per cponto del Ctr (comitato tecnico regionale), del nucleo che sta seguendo il cronoprogramma dei lavori per la messa in sicurezza della zona industriale. D’Orazio ha parlato in aula delle prescrizioni che il Ctr ha sottoposto alla Erg Nord per quanto riguarda il Piano anti incendio. Senza queste prescrizioni, in pratica niente rigassificatore. Sull’argomento alcune domande sono state poste all’interlocutore da parte dal consigliere Rosario Di Lorenzo il quale ha chiesto se esiste qualche possibilità che qualcuno degli interventi prescritti possa non essere attuato; Se si poteva richiedere qualcosa in più per garantire una maggiore sicurezza; e se una volta adempiuto alle prescrizioni, l’impianto possa essere considerato in assoluta sicurezza. D’Orazio ha risposto ai quesiti posti dal consigliere Di Lorenzo. Per quanto riguarda la prima domanda, ha precisato che saranno tutte puntualmente osservate; in merito alla seconda domanda ha risposto che forse il Ctr avrebbe potuto chiedere qualcosa in più, ma, per esempio, la sicurezza del personale interno non è di competenza del Ctr; “Rispettate le prescrizioni – ha aggiunto – il livello di rischio si avvicinerà allo zero”, ha risposto così al terzo quesito. Il consigliere Raimondo Imbrò ha invitato i consiglieri a parlare più specificatamente del rigassificatore. Il consigliere Gino Gionfriddo ha sottolineato come il Ctr, sull’argomento, non abbia svolto una funzione squisitamente tecnica. “Il Ctr ha dato il nulla osta di fattibilità andando oltre le proprie competenze”. Alessandro Acquaviva ha avanzato una nuova proposta: sì al rigassificatore soltanto dopo la realizzazione e la verifica del Piano antincendio. “Il rigassificatore si può fare – ha invece sostenuto il consigliere Spataro – ma bisogna separare le due questioni, quella appunto del rigassificatore e delle condizioni di sicurezza”. Dopo Spataro ha preso la parola il capo gruppo di Forza Italia, Paolino Amato che ha chiesto di rinviare la discussione, trattandosi di una questione molto importante, a dopo le elezioni europee. Con otto voti favorevoli, 2 contrari e tre astenuti, la seduta è stata quindi rinviata ad altra data subito dopo le elezioni europee.
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