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“Ringrazio il Consiglio – ha detto il presidente Michele Mangiafico subito dopo l’approvazione degli equilibri di bilancio – che ha colto lo spirito del provvedimento sulla verifica degli equilibri di bilancio che contempla anche un dibattito sullo stato di attuazione dei programmi, dibattito che ha affrontato, grazie al contributo dei consiglieri presenti in aula, in modo sereno ma puntuale le considerazioni allegate al provvedimento da parte dei responsabili di ogni singolo settore”.
Approvati, dunque, gli equilibri di bilancio. Un provvedimento passato con undici voti della maggioranza; quattro i consiglieri di opposizione astenuti (Carmelo Spataro, Alessandro Acquaviva, Liddo Schiavo e Raimondo Imbrò). Prima del voto, naturalmente, c’è stata la relazione tecnica letta dell’assessore Salvatore Mangiafico, che ha sostituito, nella fase iniziale, il collega Tino Di Rosolini arrivato in aula in ritardo per impegni di lavoro.
“Come al solito, quando si tratta di strumenti economici, siamo noi dell’opposizione – ha detto Carmelo Spataro – a tenere il numero legale e a permettere l’approvazione di un atto squisitamente tecnico. Per questo motivo avevamo intenzione di votare l’approvazione di bilancio, ma nel frattempo sono emerse, da parte nostra, perplessità in seguito a questioni evidenziate dai funzionari, Per questo motivo ci asteniamo”.
Dello stesso tenore l’intervento del Consigliere Alessandro Acquaviva che ha parlato di Amministrazione che non è stata capace di dare, ai funzionari, un indirizzo politico mettendo così in sofferenza la macchina amministrativa.
Esitata la parte degli equilibri di bilancio, il presidente Michele Mangiafico ha proposto il prelievo del punto riguardante il Piano triennale della opere pubbliche. Proposta passata all’unanimità, ma il Consiglio, d’intesa tra maggioranza e opposizione, è stato comunque rinviato all’1 ottobre alle 19.
Va detto che il Consiglio provinciale, in prima convocazione, alle 19, era “saltato” per mancanza del numero legale: è cominciato alle 20 subito dopo il secondo appello. In aula 12 ex lavoratori della Telecom hanno presentato un documento al presidente della Provincia, al presidente del Consiglio e a tutti i capi gruppo presenti in Consiglio: “Nel 2006 – hanno scritto nel documento – abbiamo dato la disponibilità a far parte dell’organico della società mista Siracusa Risorse. La nostra richiesta non ha però trovato il consenso del tavolo di concertazione. Adesso rinnoviamo la nostra richiesta di lavorare nella Siracusa Risorse”.
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