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08-05-2014

Pubblica Amministrazione: i 44 punti della riforma di Renzi
che verrà approvata il 13 giugno 2014 in CdM.



Renzi e Madia
Persone orgogliose di servire la comunità e che fanno bene il proprio lavoro."
Così si apre la missiva nella quale si sottolinea come le questioni ferme da decenni si stanno finalmente dipanando.
Il superamento del bicameralismo perfetto, la semplificazione del Titolo V della Costituzione e i rapporti tra Stato e Regioni, l'abolizione degli enti inutili.
Nella lettera poi vengono fissate in tre punti le linee guida del Governo:
1) innovazioni strutturali: programmazione strategica dei fabbisogni; ricambio generazionale, maggiore mobilità, mercato del lavoro della dirigenza, misurazione reale dei risultati, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, asili nido nelle amministrazioni.
2) Tagli agli sprechi e riorganizzazione dell'Amministrazione.
3) Open Data come strumento di trasparenza. Semplificazione e digitalizzazione dei servizi.
Utilizzo delle nuove tecnologie per rendere pubblici e comprensibili i dati di spesa e di processo di tutte le amministrazioni centrali e territoriali, ma anche semplificare la vita del cittadini: mai più code per i certificati, mai più file per pagare una multa, mai più moduli diversi per le diverse amministrazioni.
Ciascuna di queste tre linee guida richiede provvedimenti concreti e nella lettera alcuni sono così elencati:
1) abrogazione dell'istituto del trattenimento in servizio, sono oltre 10.000 posti in più per giovani nella p.a., a costo zero;
2) modifica dell'istituto della mobilità volontaria e obbligatoria;
3) introduzione dell'esonero dal servizio;
4) agevolazione del part-time;
5) applicazione rigorosa delle norme sui limiti ai compensi che un singolo può percepire dalla pubblica amministrazione, compreso il cumulo con il reddito da pensione;
6) possibilità di affidare mansioni assimilabili quale alternativa opzionale per il lavoratore in esubero;
7) semplificazione e maggiore flessibilità delle regole sul turn over fermo restando il vincolo sulle risorse per tutte le amministrazioni;
8) riduzione del 50% del monte ore dei permessi sindacali nel pubblico impiego;
9) introduzione del ruolo unico della dirigenza;
10) abolizione delle fasce per la dirigenza, carriera basata su incarichi a termine;
11) possibilità di licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico, oltre un termine;
12) valutazione dei risultati fatta seriamente e retribuzione di risultato erogata anche in funzione dell'andamento dell'economia;
13) abolizione della figura del segretario comunale;
14) rendere più rigoroso il sistema di incompatibilità dei magistrati amministrativi;
15) conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, asili nido nelle amministrazioni. Tagli agli sprechi e riorganizzazione dell'Amministrazione;
16) riorganizzazione strategica della ricerca pubblica, aggregando gli oltre 20 enti che svolgono funzioni simili, per dare vita a centri di eccellenza;
17) gestione associata dei servizi di supporto per le amministrazioni centrali e locali (ufficio per il personale, per la contabilità, per gli acquisti, ecc.)
18) riorganizzazione del sistema delle autorità indipendenti;
19) soppressione della Commissione di vigilanza sui fondi pensione e attribuzione delle funzioni alla Banca d'Italia;
20) centrale unica per gli acquisti per tutte le forze di polizia;
21) abolizione del concerto e dei pareri tra ministeri, un solo rappresentante dello Stato nelle conferenze di servizi, con tempi certi;
22) leggi auto-applicative; decreti attuativi, da emanare entro tempi certi, solo se strettamente necessari;
23) controllo della Ragioneria generale dello Stato solo sui profili di spesa;
24) divieto di sospendere il procedimento amministrativo e di chiedere pareri facoltativi salvo casi gravi, sanzioni per i funzionari che lo violano;
25) censimento di tutti gli enti pubblici;
26) una sola scuola nazionale dell'Amministrazione;
27) accorpamento di Aci, Pra e Motorizzazione civile;
28) riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio (es. ragionerie provinciali e sedi regionali Istat) e riduzione delle Prefetture a non più di 40 (nei capoluoghi di regione e nelle zone più strategiche per la criminalità organizzata);
29) eliminazione dell'obbligo di iscrizione alle camere di commercio;
30) accorpamento delle sovrintendenze e gestione manageriale dei poli museali;
31) razionalizzazione delle autorità portuali;
32) modifica del codice degli appalti pubblici;
33) inasprimento delle sanzioni, nelle controversie amministrative, a carico dei ricorrenti e degli avvocati per le liti temerarie;
34) modifica alla disciplina della sospensione cautelare nel processo amministrativo, udienza di merito entro 30 giorni in caso di sospensione cautelare negli appalti pubblici, condanna automatica alle spese nel giudizio cautelare se il ricorso non è accolto;
35) riforma delle funzioni e degli onorari dell'Avvocatura generale dello Stato;
36) riduzione delle aziende municipalizzate. Gli Open Data come strumento di trasparenza. Semplificazione e digitalizzazione dei servizi.
37) introduzione del Pin del cittadino: dobbiamo garantire a tutti l'accesso a qualsiasi servizio pubblico attraverso un'unica identità digitale;
38) trasparenza nell'uso delle risorse pubbliche: il sistema Siope diventa "open data";
39) unificazione e standardizzazione della modulistica in materia di edilizia ed ambiente;
40) concreta attuazione del sistema della fatturazione elettronica per tutte le amministrazioni;
41) unificazione e interoperabilità delle banche dati (es. società partecipate);
42) dematerializzazione dei documenti amministrativi e loro pubblicazione in formato aperto;
43) accelerazione della riforma fiscale e delle relative misure di semplificazione;
44) obbligo di trasparenza da parte dei sindacati: ogni spesa online.
Si chiude la missiva invitando i dipendenti pubblici a trasmettere considerazioni, proposte, suggerimenti scrivendo all'indirizzo: rivoluzione@governo.it
La consultazione sarà aperta dal 30 aprile al 30 maggio.
Nei giorni successivi il Governo predisporrà le misure che saranno approvate dal Consiglio dei Ministri venerdì 13 giugno 2014.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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