Polizia provinciale
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Nel terreno posto sotto sequestro con azioni reiterate nel tempo e con l’ausilio di mezzi meccanici, venivano smaltiti e livellati, quantitativi di rifiuti speciali che, per caratteristiche e dimensioni, hanno determinato un sostanziale e definitivo mutamento dello stato dei luoghi con una notevole alterazione della natura morfologica del terreno. L’attività investigativa ha consentito di accertare il metodo pianificato posto in essere dai quattro indagati, i quali, con proprie e specifiche responsabilità, al fine di riempiere e di conseguenza livellare il fondo agricolo con la sede stradale, concedevano ai vari produttori, detentori e trasportatori di rifiuti (che, a loro volta, traevano dei vantaggi economici per il mancato costo dovuto per le procedure di conferimento in discarica o presso un impianto di recupero), di scaricare i residui derivanti dall’attività di demolizione, sbancamento e scavo, consistenti in eternit frantumato, scarti di calcinacci, intonaco, miscuglio scorie di cemento e cartongesso, mattoni e piastrelle rotte, materiale lapideo, tondini in ferro, residui di tubi corrugati, guaina per edilizia, ritagli di legno, vetro e plastica.
I quattro proprietari dell’area, sono stati deferiti in stato di libertà all’autorità giudiziaria.
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